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Rifiuti, nella Capitale verso nuova emergenza da novembre

Marco Battistini
Così, in assenza di interventi tempestivi, il rischio di un’emergenza, che potrebbe tornare a colpire la città, è dietro l’angolo, dal momento che il problema principale di Roma è, e resta, la carenza di sbocchi e impianti.
Settembre 14, 2022
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma

Con l’apertura delle scuole, è previsto un graduale un aumento della produzione dei rifiuti.
La produzione di scarti, nella Capitale, è calata dalle 70.175 tonnellate di giugno alle 61.620 di agosto, ma per settembre si stima un recupero e una produzione di circa 71 mila tonnellate di indifferenziato. Così, in assenza di interventi tempestivi, il rischio di un’emergenza, che potrebbe tornare a colpire la città, è dietro l’angolo, dal momento che il problema principale di Roma è, e resta, la carenza di sbocchi e impianti.

ALBANO REGGE PER ALTRI DUE MESI

Intanto, fino al 15 novembre la discarica di Albano Laziale, dove Roma conferisce parte dei suoi rifiuti, non chiuderà. Il Tribunale amministrativo del Lazio ha respinto la domanda di sospensione cautelare dell’ordinanza di Città metropolitana, avanzata dal sindaco Massimiliano Borelli. Per i giudici del Tar “continua a essere non dimostrabile che il conferimento in discarica disposto dagli atti impugnati sia causa di un eventuale aggravamento del danno ambientale, o di pregiudizio per la salute delle persone”. Secondo la sezione quater del Tar “come già rilevato sia dalla sezione, sia dal Consiglio di Stato, la comparazione degli interessi, alla luce di ciò e in ragione della grave e persistente crisi legata alla gestione dei rifiuti, determina l’insussistenza del periculum in mora”. Il ricorso, sostenuto anche dal vicino Comune di Ardea, chiedeva l’annullamento dell’ordinanza di Città metropolitana di Roma con la quale il sindaco Roberto Gualtieri – per far fronte all’emergenza rifiuti – ha prorogato l’apertura del sito di Roncigliano fino al 15 novembre prossimo, data in cui dovrebbe andare a esaurimento il settimo e ultimo invaso disponibile. Roma, quindi, potrà continuare a conferire i suoi scarti indifferenziati, circa 1.100 tonnellate al giorno, nella cittadina a sud della Capitale. “Eravamo convinti della giustezza e della fondatezza dei nostri atti – ha spiegato Gualtieri -. Quindi è una decisione che ovviamente salutiamo positivamente, che ci aspettavamo e che dimostra che si va avanti nel gestire questa emergenza, che naturalmente richiede interventi strutturali come la realizzazione di impianti”.

CORSA CONTRO IL TEMPO

Infatti, ora l’amministrazione capitolina dovrà correre contro il tempo per arrivare a metà novembre prossimo con una soluzione alternativa. Da un lato c’è la procedura di attivazione del Tmb di Guidonia, il quale potrebbe sostituire l’impianto analogo andato distrutto nel rogo di Malagrotta il 15 giugno scorso: tuttavia i collaudi nella struttura non sono ancora iniziati. Dall’altro lato resta aperta, negli uffici della Regione Lazio, la procedura di riclassificazione della discarica di Magliano Romano: il sito, in provincia di Roma, sulla direttrice che conduce a Rieti, attualmente accoglie scarti inerti da lavorazione edile, la società titolare (Idea4 di Acea) ha presentato domanda per convertire la cava in discarica per rifiuti solidi urbani. Tuttavia, anche su questa procedura pende un ricorso al Tar e una petizione delle associazioni ambientaliste arrivata all’attenzione della commissione europea.

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