Il diserbo stradale torna un’attività affidata ad Ama. Lo ha stabilito una delibera approvata dall’Assemblea Capitolina. La delibera prevede che ad Ama tornino attività quali “l’estirpazione, lo sfalcio e l’asporto delle erbe infestanti presenti lungo le strade, le piazze, i marciapiedi, negli spartitraffico pavimentati, nelle aree a parcheggio, in corrispondenza delle opere d’arte stradali e in generale nelle aree pubbliche e private soggette ad uso pubblico della città”. E poi “la regolazione dei processi fisiologici dei vegetali mediante l’utilizzo di prodotti fitosanitari ovvero mediante l’utilizzo di metodi biologici sostenibili, mezzi fisici e altri metodi non chimici che consentano un adeguato controllo delle erbe infestanti”. Ed ancora: secondo la delibera Ama “dovrà gestire la pulizia generale, e dove possibile contestuale al fine di evitare la permanenza dei rifiuti sul suolo,delle aree oggetto di intervento compresa la ramazzatura, rami ed ogni materiale estraneo, la cernita e la raccolta, compreso il trasporto a destino e l’onere dello smaltimento e garantire il monitoraggio e la non ricrescita degli infestanti ed il permanere di condizioni di adeguato decoro e igiene urbana sulla totalità delle aree cittadine”.
AFFIDAMENTO TRIENNALE
Ama dovrà infine cercare di ridurre e/o eliminare, per quanto possibile, l’uso dei prodotti fitosanitari ed i rischi connessi al loro utilizzo, ricorrendo a mezzi alternativi (meccanici, fisici e biologici). Il nuovo affidamento, ai fini di garantire il perseguimento dei vari obiettivi, avrà una durata non inferiore a tre anni, compatibilmente con le risorse previste negli strumenti di programmazione di Roma Caallale. “Ama- ha spiegato in aula il presidente della commissione capitolina Ambiente, Gianmarco Palmieri- assumerà questo ulteriore compito che riguarda un’attività molto sentita dai cittadini perché il tema del diserbo riguarda tutte le strade, dal centro alla periferia. La sua cattiva gestione può rappresentare un grosso danno in termini di decoro e di qualità della vita. Ma finalmente diamo alla città, ai romani e alle romane, un quadro certo per un’attività fondamentale”.