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Regionali Lazio: le regole e cosa c’è da sapere prima del voto di febbraio

Cesidio Vano
I cittadini del Lazio andranno al voto anticipato per eleggere il nuovo presidente della Regione e 50 consiglieri. Si voterà il 12 e 13 febbraio. Ecco un promemoria prima di votare
Dicembre 21, 2022
Il palazzo della Regione Lazio, Roma

Il prossimo 12 e 13 febbraio 2023 si svolgeranno le Regionali Lazio. I cittadini elettori andranno al voto anticipato per eleggere il nuovo presidente della Regione e 50 consiglieri. 

Si voterà, dunque, domenica 12 febbraio, dalle 7 alle 23, e lunedì 13 febbraio 2023, dalle 7 alle 15.

Nel 2017, la legge elettorale regionale è stata rivista e modificata. In parte, inoltre, nel Lazio restano in vigore anche alcune parti della legge nazionale (la n. 108 del 1968, sull’elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale.

Regionali Lazio: niente listino del presidente

Tra le principali novità introdotte nel 2017, l’abolizione del ‘listino’ del presidente (10 consiglieri che veniva eletti senza alcuno voto, per il solo fatto che veniva eletto il candidato presidente a cui erano collegati, quale premio di maggioranza).

Con le nuove norme si è votato solo una volta finora, lo scorso 4 marzo 2018, quando il presidente Uscente Nicola Zingaretti è stato confermato alla guida della Regione. In questi 5 anni la legge è rimasta invariata

Parità di genere e incompatibilità

Con le nuove regole sono stati introdotti anche: il principio della parità di genere (l’elettore può esprimere una doppia preferenza, purché a candidati di sesso diverso) e l’obbligo di garantire il limite del 50 per cento ai candidati dello stesso sesso nelle liste circoscrizionali; il divieto del terzo mandato consecutivo per il presidente della Regione (salvo che uno dei due mandati precedenti sia durato meno di due anni, sei mesi e un giorno per causa diversa dalle dimissioni volontarie); la garanzia di almeno un consigliere regionale eletto per ogni provincia. 

Inoltre è stata prevista l’ineleggibilità in Consiglio regionale per i sindaci dei comuni con più di 20 mila abitanti e l’ampliamento dei casi di esenzione dall’obbligo di raccogliere le firme per la presentazione delle liste elettorali. Proprio in forza di tale novità, i sindaci di comuni con più di 20.000 abitanti che intendano concorrere pe run seggio consiliare debbono dimettersi per tempo dal loro mandato.

Circoscrizioni e consiglieri da eleggere

Le circoscrizioni elettorali regionali sono 5 (Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città metropolitana di Roma) ed eleggono tanti seggi quanti vengono lo ro assegnati in base alla popolazione: il numero dei residenti viene diviso per per i quattro quinti (quaranta) dei componenti del Consiglio regionale, presidente della Regione escluso, e assegnando i seggi in proporzione alla popolazione di ogni singola circoscrizione. La ripartizione effettuata lo scorso 14 dicembre prevede l’assegnazione di 4 seggi alla circoscrizione di Frosinone e altrettanti a quella di Latina; 29 seggi a quella della Città metropolitana di Roma; 1 a Rieti e 2 a Viterbo.

Premio di maggioranza (e minoranza)

I quaranta seggi saranno assegnati con il metodo proporzionale del quoziente corretto (cosiddetto quoziente Hagenbach-Bischoff), sulla base di liste concorrenti presentate a livello circoscrizionale, con recupero dei seggi e dei voti residui in sede di collegio unico regionale, secondo le modalità descritte della legge n. 108/1968.

I restanti dieci seggi, non assegnati con metodo proporzionale, saranno attribuiti, invece, sulla base delle candidature presentate nelle liste circoscrizionali ma seguendo le nuove regole che puntano a garantire un premio (di maggioranza e/o di minoranza) finalizzato a d agevolare la formazione di una stabile maggioranza e, al contempo, ad assicurare la rappresentanza delle minoranze. Il premio di maggioranza varia in funzione dei seggi che le liste circoscrizionali collegate al presidente della Regione proclamato eletto hanno già ottenuto con metodo proporzionale.

È previsto, infatti, che se il gruppo o i gruppi di liste collegati al candidato presidente eletto abbiano conseguito, in sede di riparto proporzionale, una percentuale di seggi inferiore al 60 per cento (30 seggi), il premio di maggioranza consiste nell’assegnare, tra i suddetti gruppi di liste, un numero di seggi necessario a raggiungere tale soglia.

Tuttavia, il numero massimo di seggi attribuibile con il premio non può superare un quinto dei seggi (dieci), anche nel caso in cui non fosse sufficiente a garantire il raggiungimento del 60 per cento dei seggi. Il metodo utilizzato per la ripartizione dei seggi del premio è quello del quoziente naturale e dei più alti resti.