La notizia vera è che si è svolta una riunione di maggioranza al Comune di Frosinone dopo diverso tempo. I presenti non erano tantissimi (una quindicina), ma è anche vero che tra gli addetti ai lavori l’unica voce che circola è che “tanto fino alle europee non succederà nulla”.
Una previsione che vale per ogni tipo di possibile verifica, nel capoluogo come alla Regione. Ma è proprio così? Certamente nessuno si assumerà la responsabilità di rotture di coalizioni prima di un appuntamento elettorale al quale guardano tutti i partiti. Però il 9 giugno non cambieranno i termini delle situazioni.
Al Comune di Frosinone si tratta di capire se e quali risposte verranno date. Mauro Vicano chiede che venga nominato un assessore in quota al suo gruppo dopo le dimissioni di Alessandra Sardellitti. Confidando nell’accordo raggiunto con Riccardo Mastrangeli al ballottaggio. Pasquale Cirillo vuole indicare un assessore tecnico di sua fiducia al posto di Maria Rosaria Rotondi. Come esponente di Frosinone Capoluogo. Se questo non succederà, allora completerà il passaggio in Forza Italia anche in consiglio comunale. Il gruppo di Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone attende di capire come si svilupperanno alcune tematiche.
Alcune cose vanno dette: la maggioranza di Riccardo Mastrangeli non corre alcun rischio di andare in difficoltà in Consiglio. I numeri ci saranno sempre: larghissimi (22) o strettissimi (12). Tra europee e… periodo estivo, fino a ottobre la navigazione sarà tranquilla e forse perfino noiosa. Però qualche risposta dovrà essere data, altrimenti si trasmetterà a tutti la sensazione che contano esclusivamente tattiche e strategie. Anche perché ci sono degli argomenti seri e importanti da discutere. Per esempio l’idea di chiudere il tratto urbano della Monti Lepini al traffico dei mezzi pesanti. Unindustria, attraverso il presidente Miriam Diurni, ha introdotto spunti di riflessione. Esiste innanzitutto un serio piano di studio sulle fonti di inquinamento? No. Fra l’altro in ogni occasione si sottolinea che la produzione di polveri sottili non dipende esclusivamente dalle auto. Anzi. In secondo luogo non si capisce quale sarebbe il percorso alternativo, se non quello di passare lungo l’asse attrezzato (dove la viabilità è già a pezzi), aumentando il tragitto e i disagi. Limitandosi peraltro solo a spostare il problema. Ci sono negozi e attività all’interno di Frosinone che hanno bisogno quotidiano di rifornimenti. Cosa si pensa di fare? Arrivare a Ferentino e tornare indietro? Inoltre, già che ci siamo, qualcuno si rende conto che il settore dell’autotrasporto (eccellenza assoluta) sarebbe penalizzato in modo fortissimo? Il tema dell’idea di chiudere la Monti Lepini ai camion è soltanto uno dei temi che dovranno essere affrontati nei prossimi mesi. Unitamente alla definizione del percorso del Bus Rapid Transit e di tanto altro ancora. Per questo ha ragione il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri quando invita ad effettuare una seria e urgente verifica sul programma amministrativo. I consiglieri di maggioranza hanno bisogno di guardarsi in faccia e di dire chi è disposto sia a votare le delibere che andranno in aula sia a sostenere le scelte dell’Amministrazione. In caso contrario continuerà a crescere una zona grigia nella quale non è richiesto a nessuno di assumersi delle responsabilità. Mauro Vicano, Pasquale Cirillo e Anselmo Pizzutelli hanno diritto a delle risposte, perfino sugli assetti della giunta. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha diritto a sapere chi è disposto a seguirlo non solo fino al termine della consiliatura, ma fino in fondo. Per fare questo però è arrivato il momento delle scelte e quella sul futuro della Monti Lepini è la più importante. Anche per dimostrare che il centrodestra ha una visione di città che non si limita al contrasto all’inquinamento ma che guarda anche all’economia e alle imprese.
Fino alle europee non succederà nulla. Il problema sarà se continuerà a non succedere nulla anche dopo.