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Regionali Lazio 2023, Nadia Belli: “Il mio asso nella manica è saper ascoltare e capire i bisogni della gente”

Danilo Del Greco
La candidata di Fratelli d’Italia per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio Nadia Belli indica le priorità per il Lazio e la Ciociaria: sanità, mobilità, ambiente e infrastrutture
Gennaio 27, 2023

Nadia Belli, candidata alle prossime Regionali Lazio 2023 nella lista di Fratelli d’Italia, ha 52 anni, è nata il 28 maggio 1970 a Cassino e attualmente risiede a Pontecorvo. Di professione infermiera, è sposata e madre di due figli di 26 e 23 anni. Nel 2017 entra in Fratelli d’Italia. Oggi è consigliere comunale a Pontecorvo. Dal 2017 al novembre 2022 è stata vicesindaco al consiglio comunale della città fluviale. È dirigente provinciale di Fratelli d’Italia.

Oggi nella redazione di Politica7, l’esponente del partito della Meloni si è raccontata in un’intervista che ha toccato sia gli aspetti personali che quelli politici in vista del voto del 12 e 13 febbraio per la Regione Lazio.

Qual è il suo stato d’animo a metà della campagna elettorale delle Regionali Lazio 2023?

Sono molto emozionata, affascinata da un’esperienza che, più di passate competizioni, mi sta portando a contatto con migliaia di persone. Un andamento decisamente positivo che suscita in me gioia e soddisfazione: l’accoglienza è sempre calda e convinta, come palpabile è l’attenzione per i nostri programmi. La gente non ne può più, è stufa di una Regione che in dieci anni di centrosinistra è stata ridotta a brandelli e quindi vuole un cambiamento radicale. Così come lo vogliamo noi di Fratelli d’Italia. Di qui il forte consenso che stiamo riscontrando. Tensione per questi ultimi 15 giorni di campagna elettorale? Il giusto, per il resto sono serena.

Gratificazioni e delusioni di questi primi 15 giorni?

Ciò che mi ha colpito di più, e qui mi ripeto, è stata l’accoglienza della gente. A cui aggiungo il ringraziamento che arriva da più parti, segno che abbiamo e stiamo operando bene. In negativo indicherei i “falsi amici”.

I sondaggi danno nettamente in vantaggio il centrodestra, a cosa è dovuto secondo lei?

Sicuramente il grosso del merito va a Giorgia Meloni, al suo carisma, a quanto in questi dieci anni ha fatto portando Fratelli d’Italia al Governo. Poi il grande attivismo del partito che ha saputo strutturarsi sul territorio, dove oggi è presente ovunque. A livello locale aggiungerei il lavoro svolto dall’onorevole Massimo Ruspandini, capace come pochi di tenere coeso il Circolo provinciale, di far crescere il partito ciociaro, di fare squadra e di mettere in campo una lista fortissima.

Nadia Belli, candidata alle Regionali Lazio 2023 nella redazione di Politica7

Rocca, D’Amato e Bianchi: perché votare per uno di loro e non l’altro?

Sono convinta della necessità di votare Rocca perché è l’unico uomo in grado di rilanciare la Regione Lazio. La sua esperienza ai vertici nazionali e mondiali della Croce Rossa parla da sola. Conosce benissimo il mondo della sanità, distrutto da D’Amato & C., ed ha tutte le capacità per ricostruire e rivoluzionare il settore. Perché no a D’Amato? Perché è colui che ha massacrato la sanità laziale e i nostri concittadini lo sanno bene. Bianchi? E’ una brava giornalista. Punto!

Ha un asso nella manica per il rush finale?

Il mio saper ascoltare la gente, il saper riconoscere e capire i bisogni di ognuno.

Come concilia gli impegni elettorali con gli affetti familiari?

Sono molto fortunata in questo: mio marito, che è infermiere come me, sta conciliando perfettamente il suo lavoro con la mia campagna elettorale e con la famiglia. I miei due figli, invece, vivono a Milano e Roma, tornano a Pontecorvo quando possono e quindi con loro è tutto ok. L’unica che sta risentendo un po’ dei miei impegni full time è la mia casa…

Personalmente cosa le hanno insegnato questi giorni di campagna elettorale?

Che non tutto è come appare. Che bisogna andare oltre le apparenze, cercando di “leggere” le vere storie delle persone. Politicamente, invece, ho toccato con mano quanto questo territorio ha bisogno di una forte rappresentanza regionale che porti alla Pisana la sua voce, dopo un decennio di abbandono.

In caso di elezione, quali sono le priorità per il Lazio?

Una su tutte e non può che essere la sanità, dove dovremo intervenire con urgenza e radicalmente per ricostruire tutto ciò che è stato distrutto da D’Amato e sodali (sarà mia premura rivedere subito il sistema di assegnazione dei “codici di urgenza” sulle prescrizioni mediche, prevedendo anche severi controlli).

E per la provincia di Frosinone?

Oltre, ovviamente, alla già citata sanità, interventi in materia di viabilità, ambiente (in primis la bonifica della Valle del Sacco), infrastrutture e una stazione Tav sul territorio.

Le manca un voto per essere eletta: come convincerebbe il suo ultimo elettore?

Punterei sulla mia esperienza personale nel campo della sanità. Sono orgogliosamente infermiera e conosco i problemi del settore, le esigenze della popolazione e i disagi che ogni giorno i cittadini devono patire.

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