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Cassino, Buongiovanni sostenuto da Lega e Fi accelera. Ma FdI non ci sta (per ora)

Tarcisio Di Pontecorvo
Ultime ore di gran fibrillazione nel centrodestra cassinate dove la possibile candidatura a sindaco dell’avvocato Arturo Buongiovanni sta rimescolando le carte tra i partiti ed i civici. I meloniani rimandano al tavolo regionale dello schieramento e prendono tempo. Tra i primaristi c’è non poco malcontento con candidati disposti ad andare avanti a tutti i costi verso la consultazione popolare. Intanto domani FdI si riunisce al Teatro Manzoni.
Febbraio 3, 2024
Arturo Buongiovanni

Il blitz dell’avvocato Arturo Buongiovanni, presidente del Movimento Per la Vita di Cassino e consigliere nazionale della stessa organizzazione, oltre che legale noto del foro di Cassino, è giunto all’ultimo miglio. Parliamo di una candidatura a sindaco del centrodestra lanciata, ma senza lasciare cappelli, dall’asse Chiusaroli (Fi)-Abbruzzese (Lega): operazione avvenuta con grande circospezione ma con altrettanta determinazione 36 ore fa. Il candidato in pectore è giunto a richiedere, nel pomeriggio odierno un incontro faccia-a-faccia per ottenere il via libera di Fratelli d’Italia. Passaggio indispensabile e non irrilevante prima di poter dire che sul suo nome si potrebbe miracolosamente coagulare la maggioranza, tra partiti del centrodestra e movimenti civici. Infatti nell’arco di tempo intercorso fra ieri sera e stamane l’ipotesi di Buongiovanni candidato sindaco avrebbe raccolto – secondo fonti ufficiose dello schieramento – le firme di Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc, lista Leone-Panaccione, lista Russo-Fontana, gruppo Arduino Incagnoli
Tutto pronto, allora, per l’annuncio che lo stesso Buongovanni, molto sicuro del fatto che giungerà ad ottenere il consenso necessario, vorrebbe dare già nella serata odierna?
Manco per niente. Prima di tutto perché Fratelli d’Italia, sia a livello cassinate che provinciale, non intende farsi dettare i tempi da Abbruzzese e Chiusaroli. All’avvocato e candidato possibile c’è, infatti, tra i meloniani chi ha risposto seccamente: “Oggi non se ne parla proprio di incontrarci, domani c’è l’iniziativa al Teatro Manzoni con Ruspandini e Ghera. Quindi di comunali di Cassino torneremo a parlare da lunedì in poi”. Come a dire: dai un colpo al freno e resta un attimo in attesa al casello, please.
Fratelli d’Italia, va ricordato, ha scelto una rosa di nomi (Petrarcone, Abbatecola, Marino e Bevilacqua) ed intende giungere con quelle designazioni al tavolo regionale del centrodestra: così era ai tempi del commissario comunale Tagliaferri e così resta la situazione oggi, che al partito manca pure il referente cittadino. Non saranno Lega cassinate e Forza Italia a poter far subito cambiare idea a chi è già sospettoso di suo, vista la storia recente e meno recente del centrodestra locale, su quel che accade politicamente all’ombra dell’abbazia. E’ necessario almeno un periodo di “digerimento”, bene che vada.
Ma è chiaro che, visto che un nome dev’essere comunque fatto, Fratelli d’Italia sceglierà uno dei suoi. Almeno in prima battuta. Perché, come s’è capito da tempo in politica soprattutto, “di doman non c’è certezza”.

A questo ostacolo “meloniano” si aggiunge la situazione dei civici che sono lanciati verso le primarie del 28 febbraio.
Vero che Leone ed i suoi, insieme agli ex petrarconiani si sono schierati per Buongiovanni sindaco. Ma è innegabile che c’è chi vuol andare avanti a tutti i costi. Parliamo prima di tutto dei candidati Giuseppe Sebastianelli e Giorgio Pistoia. Ovviamente non è cambiato nulla neanche per Domenico Natale che ai giochi del centrodestra non ha mai preso parte e continua a tenersene alla larga. Ai citati potrebbero aggiungersi la scontentissima Laura Borraccio. Ma lo stesso Gianrico Langiano, sostenuto da Leone e colleghi ma amaramente deluso per la piega che hanno preso gli eventi, contesta le modalità con le quali la designazione di Buongiovanni sarebbe maturata. Insomma le primarie a questo punto sono a forte rischio ma non è detto che qualcosa di simile anche se non uguale possa essere organizzato in fretta e furia. Il fatto è, infatti, che la scelta già sottoscritta da molti esponenti del centrodestra smonta di fatto pezzi importanti del meccanismo di consultazione popolare messo in piedi a novembre. Comunque staremo a vedere. A partire da quel che Ruspandini e Maura diranno domani al Manzoni.

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