Ancora lui. L’elettorato di centrosinistra a Latina non cambia cavallo. Damiano Coletta vince le primarie e si appresta a sfidare Matilde Celentano alle elezioni comunali del prossimo mese di maggio. Più netta del previsto la vittoria ottenuta contro Daniela Fiore, la candidata del Pd, vera outsider molto temuta dagli ambienti di centrodestra, per la sua tenacia e capacità di saper parlare ad un elettorato ‘trasversale’. Appena 2.760 i voti validi, di questi 1628 andati a Coletta, mentre la Fiore si è fermata a quota 1007. Infine Filippo Cosignani, il terzo incomodo, che ha racimolato appena 125 preferenze.
L’USATO SICURO
Evidentemente a sinistra si è scelta l’opzione più legata al passato. Sicuramente il candidato più ‘rodato’. Realisticamente Coletta proverà ad arrivare al secondo turno per giocarsi le sue carte con la candidata del centrodestra. Cinque i seggi allestiti durante la giornata dedicata alla consultazione interna al centrosinistra: in centro nell’ex Stoa in via Cesare Battisti, al centro Lestrella per i quartieri Q4 e Q5 (in entrambi i seggi si è votato dalle 8 alle 21), nei centri sociali di Borgo Podgora e Borgo Grappa e infine all’ex Enal a Latina Scalo (in tutti e tre i seggi si è invece votato dalle 9 alle 19).
Possono votare per le primarie del centrosinistra tutte le persone iscritte alle liste elettorali del Comune di Latina. L’ex sindaco era intervenuto a poche ore dal voto appellandosi a tutte le forze civiche cittadine. Un richiamo che alla fine sembra aver fatto breccia nell’elettorato deluso da entrambi gli schieramenti. “La scelta delle primarie è stata dettata dal senso di responsabilità -aveva detto Coletta-. L’organizzazione ha richiesto un grande impegno e la mobilitazione di cittadine e cittadini che avranno la possibilità di scegliere il proprio candidato sindaco. Una scelta condivisa e legittimata da chi vive in questa città e non da una designazione calata dall’alto con logiche di spartizione del territorio come avviene a destra. Il civismo è stato in grado di riconnettere i cittadini e le cittadine alla politica quando non ne erano più interessati. Il civismo ha dato molto alla nostra città e, sono sicuro, continuerà a dare. È una casa accogliente, nella quale trovano posto persone con storie diverse ma valori, idee e obiettivi simili”. Quindi Coletta aveva fatto un breve cenno al suo progetto amministrativo: “Credo in una città che punti sulle comunità energetiche, sulla riconnessione con il territorio, con piste ciclabili e zona 30. Sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e amministrativo”.
ZINGA NON PORTA BENE
Nicola Zingaretti aveva invece voluto lanciare la volata alla candidata del Pd. Un abbinamento che non ha portato fortuna all’esponente dem di Latina. Per la chiusura della maratona per le primarie, Fiore aveva scelto la zona dei pub, un contesto informale, un punto di incontro e incrocio per tanti giovani del capoluogo. La candidata ci teneva a ringraziare loro e tutti i cittadini di Latina per la grande partecipazione agli incontri tenuti in città in vista delle elezioni primarie e per il sostegno avuto, dentro e fuori dal partito. Un contributo importante alla riuscita degli eventi è arrivato proprio dai militanti e simpatizzanti più giovani. “L’aiuto di tanti ragazzi e ragazze alla preparazione e organizzazione della campagna –aveva sottolineato la Fiore– è stato fondamentale ed è stato bellissimo farsi contagiare dal loro entusiasmo. Sono convinta che Latina possa rifiorire, anche grazie a questa bella energia e al supporto di tanti e tante, su un terreno comune di impegno e condivisione”. Di certo un’impostazione diversa rispetto all’ex sindaco rivale. Ma che alla fine non si è rivelata vincente. Per Coletta adesso però c’è la sfida più difficile: centrare la terza impresa appare alquanto complesso. Le primarie rappresentavano una sorta di eliminatoria. La vera finale si giocherà il 14 e 15 maggio e per il centrosinistra si tratterà di una gara quasi proibitiva.