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Quelli che aspettano la fine delle Europee

Massimo Pizzuti
Conto alla rovescia di Forza Italia per chiedere il riassetto di giunta alla Regione Lazio: la Lega rischia un serio ridimensionamento. Dopo il 9 giugno si capirà se davvero si tornerà all’elezione diretta del presidente e dei consiglieri delle Province: tutti gli scenari in Ciociaria. Il sindaco Mastrangeli ha “freezato” la verifica politica al Comune di Frosinone. Nessuno ne parla più, per adesso.
Maggio 7, 2024
Claudio Fazzone

La Regione per il riassetto di giunta che Forza Italia si appresta a chiedere, la Provincia per capire se si accelererà davvero sul ritorno all’elezione diretta, il Comune di Frosinone per archiviare definitivamente una verifica politica della quale nessuno parla più. In diversi aspettano la fine delle Europee per rompere una tregua elettorale che ha congelato vari scenari.

LA PAZIENZA DI FAZZONE

Il leader di Forza Italia nel Lazio, senatore Claudio Fazzone, in realtà guarderà fino ad un certo punto ai risultati delle europee. In consiglio regionale la situazione è già profondamente cambiata. Il gruppo degli “azzurri” ha 6 consiglieri (7 con l’intergruppo con Noi Moderati), quello del Carroccio 2. Ma entrambi i partiti indicando 2 assessori a testa. Inoltre, se dopo Angelo Tripodi anche Pino Cangemi dovesse lasciare la Lega e aderire a Forza Italia, allora il divario aumenterebbe. Certo non si potrà prescindere dalla volontà e dalle intenzioni del Governatore Francesco Rocca per capire se e come procedere, però la politica ha le sue regole. E’ per questo che alle europee Mario Abbruzzese cercherà un risultato ragguardevole, specialmente nel Basso Lazio. Per “difendere” l’assessorato di Pasquale Ciacciarelli. Mentre invece Rossella Chiusaroli, segretario provinciale di Forza Italia, ha come obiettivo il pieno di voti e di preferenze per rafforzare la posizione del suo partito in chiave regionale. Se si dovesse procedere al rimpasto di giunta, la stessa Rossella Chiusaroli o Gianluca Quadrini (capogruppo alla Provincia) potrebbero essere tenuti in considerazione da Fazzone.

LE SCELTE DEL GOVERNO

La ripresa dell’iter per il ritorno all’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri provinciali è sul tavolo del presidente del consiglio Giorgia Meloni. Il disegno di legge delega è firmato dalla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro. Dopo dieci anni di legge Delrio in diversi vorrebbero riportare questi enti (107 in tutta Italia) all’antico splendore: con più competenze, più risorse e con l’elezione diretta. In una Provincia come quella di Frosinone (fino a 500.000 abitanti), ci sarebbero 20 consiglieri e 4 assessori. La consiliatura durerebbe cinque anni. Sul piano politico una eventualità del genere rappresenterebbe uno stravolgimento. Un esempio: il mandato di Luca Di Stefano termina a dicembre 2026. Lui non potrebbe ricandidarsi perché le elezioni comunali di Sora si terrebbero nella primavera del 2027 e quindi avrebbe davanti meno di 18 mesi di mandato. Se dovesse restare la Delrio, c’è un esponente che più di altri ha messo nel mirino la presidenza della Provincia: Enzo Salera, che prima però dovrà essere confermato sindaco di Cassino.
Con l’elezione diretta, invece, si aprirebbero spazi inimmaginabili. Tengono monitorata la situazione Francesco De Angelis e Antonio Pompeo (Pd), ma pure Gianluca Quadrini (Forza Italia). E naturalmente Massimo Ruspandini, parlamentare e leader di Fratelli d’Italia, primo partito del Paese, del Lazio e della Ciociaria. Direbbe la sua, indipendentemente dall’impegno diretto.
Dopo le Europee si capirà meglio se le Province torneranno all’elezione diretta. Dipenderà anche e soprattutto dai rapporti tra FdI e Lega. Oltre che dalle intenzioni del presidente del consiglio Giorgia Meloni.

IL COMUNE CAPOLUOGO

Domani torna a riunirsi il consiglio comunale di Frosinone, sul question time. Nulla di particolarmente rilevante. Quanto alla verifica politica, è sparita dal dibattito interno alla maggioranza. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non ne parla più. Gli altri? Difficile che Pasquale Cirillo possa ancora essere interessato al cambio di assessore della lista Frosinone Capoluogo. Probabilmente, dopo le europee, dirà la sua unitamente al resto di Forza Italia, partito al quale ha aderito. Mauro Vicano vorrà sapere se il Sindaco ritiene ancora valida l’intesa raggiunta al ballottaggio di due anni fa. Nella sostanza dopo le dimissioni di Alessandra Sardellitti è proprio l’area di Vicano ad essere rimasta senza rappresentanza nell’esecutivo. C’è il gruppo dei cosiddetti dissidenti: Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega). Detto in modo diretto: o lo strappo si ricuce con un accordo blindato di maggioranza (e contestuale nomina di un assessore) oppure si fatica a comprendere il senso della situazione.
Anche in questo caso si vuole aspettare la fina delle europee. Sarà…

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