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Unindustria: “Serve una Giunta regionale di qualità e il Lazio deve ambire alla leadership del Centro Italia”

Cesidio Vano
L’associazione degli industriali laziali ha acceso i fari su conoscenza del settore industriale e delle opportunità di crescita
Febbraio 6, 2023
Angelo Camilli, presidente Unindustria

Molti gli argomenti su cui Unindustria ha voluto richiamare l’attenzione dei candidati governatori del Lazio. L’associazione degli industriali laziali, infatti, ha acceso i fari su conoscenza del settore industriale e delle opportunità di crescita per le Pmi, efficienza amministrativa, investimenti, fisco e lavoro, decoro e questione delle infrastrutture, formazione per i giovani che entrano nel mondo del lavoro. A redigere l’elenco delle questioni da affrontare, da subito, con la nuova giunta regionale non appena si insedierà, è stato il presidente di Unindustria Angelo Camilli, che ha incontrato i giornalisti nel corso di un’apposita conferenza stampa.

Unindustria, l’appello al futuro Governatore

A chi vincerà le elezioni regionali di domenica e lunedì prossimi, Camilli chiede “una squadra forte” in grado di affrontare i complessi problemi che l’attendono. Una giunta di qualità, dunque. “La sola – ha detto il presidente di Unindustria – che potrà davvero essere in grado di realizzare tutti i programmi e utilizzare le risorse messe a disposizione dal Pnrr”.

Il suo appello ai candidati è stato quello di pensare ad un Lazio capace di “ambire a un nuovo protagonismo per l’intero Centro Italia e ad una proiezione di grande regione dello sviluppo. Quel che occorre, quindi, è una maggiore presenza politica e qualità di interlocuzione nelle sedi decisionali nazionali e comunitarie”

L’incontro con i candidati e le proposte

Il presidente Camilli ha evidenziato come negli ultimi giorni, come associazione di categoria, abbia incontrato i vari candidati a cui ha illustrato la posizione di Unindustria, posizione maturata dopo un’attenta ricognizione fatta sul territorio regionale. “Quello che abbiamo provato a fare – ha detto Camilli – è stato portare la discussione su alcuni aspetti determinanti: si deve tener presente che il Lazio ha anche una forte vocazione imprenditoriale e industriale: se vogliamo parlare di crescita e sviluppo occorre recuperare le posizioni perse negli anni e dare un nuovo slancio all’occupazione, puntando sulla crescita del sistema economico e imprenditoriale e aumentando sempre più la consapevolezza di chi amministra i territori sul fatto che la politica industriale è una tematica imprescindibile per il futuro della regione, soprattutto in un momento in cui ci sono forti criticità ma anche tante opportunità che dobbiamo essere in grado di realizzare».

Lazio, regione di mille eccellenze

I settori di eccellenza a livello regionale sono quelli dell’industria farmaceutica (38% delle esportazioni nazionali), quello digitale (50% delle esportazioni a livello nazionale), energia, cinema e audiovisivo, oltre al turismo, un ambito che ha ancora molto da recuperare dopo la crisi determinata dal Covid.

I numeri del Lazio danno molti argomenti al presidente Camilli. La nostra regione, infatti, è la seconda in Italia per Pil avendo recuperato il terreno perso durante la pandemia. “Presenta eccellenze e grandi specializzazioni produttive, ma cresce con tassi inferiori alle principali regioni del nord e non riesce a pesare nelle scelte economiche del Paese e dell’Unione europea” mette in evidenza Camilli che aggiunge: “Le previsioni future non sono rosee – avverte – , ma ci auguriamo che si possa fare meglio anche grazie alla riduzione dell’inflazione e alle possibilità offerte dal Pnrr e dai fondi della programmazione comunitaria, per i quali il Lazio ha a disposizione 3,4 miliardi di euro da spendere”.

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