informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Regione Lazio, bando da un milione di euro per ristrutturare i beni confiscati alle mafie

Cesidio Vano
Al Comune di Roma sono riservate risorse per 280.000 euro; agli altri Comuni del Lazio risorse per 488.000 euro e al terzo settore risorse per 239.000 euro.
Dicembre 6, 2022
Il palazzo della Regione Lazio, Roma

Oltre un milione di euro di contributi dalla Regione Lazio per la ristrutturazione degli immobili confiscati alla criminalità organizzata.

E’ stato pubblicato oggi il bando per l’assegnazione delle risorse, tramite Lazio Innova, che gestirà le relative procedure di gara.

Il bando nel dettaglio

Al Comune di Roma sono riservate risorse per 280.000 euro; agli altri Comuni del Lazio risorse per 488.000 euro e, infine, al terzo settore risorse per 239.000 euro.

La presentazione dei progetti potrà avvenire dalle 12.00 del 10 gennaio alle 18.00 del 23 febbraio 2023.

“Il bando – spiegano dalla Regione – è stato pubblicato a seguito della Conferenza di Servizi dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, tenutasi il 25 novembre, nella quale i comuni del Lazio invitati hanno richiesto 149 nuovi immobili, presenti nei territori di rispettiva competenza, che verranno acquisiti al patrimonio indisponibile per finalità istituzionali o sociali sulla base di uno specifico progetto di utilizzo.

Un ringraziamento va all’Agenzia Nazionale e i Nuclei di Supporto delle Prefetture del Lazio che hanno costruito i presupposti per l’esito positivo della Conferenza dei Servizi consentendo ai comuni di acquisire nuovi immobili confiscati”.

Nell’annunciare la pubblicazione del bando, il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità del Lazio, Gianpiero Cioffredi, ha voluto sottolineare come negli ultimi anni “abbiamo finanziato 78 progetti di ristrutturazione dei beni confiscati e restituiti ai cittadini spazi sottratti alla criminalità organizzata diventati luoghi di socialità ed inclusione sociale e sportiva. La restituzione alla collettività dei beni confiscati rappresenta senza dubbio la risposta più concreta alle richieste dei territori e alle esigenze dei cittadini”.

Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata afferma un principio di valore culturale, etico educativo nella lotta ai sodalizi criminali che deve vedere tutti protagonisti.

“Solo facendo ognuno la sua parte – ha concluso Cioffredi -, accompagniamo e sosteniamo il lavoro prezioso di contrasto alle mafie della Magistratura e delle Forze di Polizia alle quali va tutta la nostra gratitudine”.