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Procaccini non ci sta: “Terracina usata come arma contundente contro Fratelli d’Italia”

Marco Battistini
“C’è un modello Terracina che è stato sporcato dal fango, bisogna accettare che questo possa accadere, servirà del tempo ma sono convinto che questo modello sarà in grado di ripulirsi dal fango che adesso lo ricopre”.
Luglio 28, 2022
Nicola Procaccini

L’eurodeputato Nicola Procaccini, esponente di Fratelli d’Italia, è stato convocato in Procura a Latina nei giorni scorsi nella veste di indagato nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ormai ex sindaco Roberta Tintari e decapitato l’amministrazione comunale ormai sciolta e commissariata in seguito alle dimissioni della prima cittadina. L’esponente politico lo ha confermato nel corso di una conferenza stampa nella quale ha voluto chiarire gli aspetti dell’inchiesta che lo riguardano e che lo vedono coinvolto con due ipotesi di reato: turbativa d’asta in ordine alla Piano di salvataggio collettivo del 2019 e induzione indebita a dare o promettere utilità, reati che Procaccini avrebbe commesso quando era ancora amministratore del Comune nella veste di sindaco – dunque prima dell’attuale giunta – e poi di assessore. Procaccini nel corso della conferenza ha ribadito la buona fede della sua azione amministrativa spiegando gli aspetti dell’inchiesta per i quali e’ indagato, nel caso specifico si tratta di un contributo “mai erogato” per problemi tecnici ad una cooperativa del posto per il piano di salvataggio collettivo del 2019 e per l’installazione di alcuni gonfiabili in mare per la quale Procaccini, all’epoca dei fatti ancora amministratore a Terracina, avrebbe indebitamente indotto una dipendente comunale al rilascio dell’autorizzazione. Procaccini ha contestato inoltre le intercettazioni telefoniche utilizzate per l’inchiesta nella parte in cui rivestiva ancora il doppio incarico di sindaco ed eurodeputato prima di dedicarsi esclusivamente all’attivita’ parlamentare: “Giova ricordare -ha affermato l’eurodeputato- che ne’ le intercettazioni dirette, ne’ quelle indirette, possono essere effettuate e/o utilizzate nei confronti di un deputato europeo, se non dopo aver chiesto autorizzazione alla Camera parlamentare di appartenenza. E di sicuro non si trattava di intercettazioni casuali, dal momento che le stesse ricorrevano ripetutamente tra me e altre persone con cui avevo un abituale rapporto amministrativo e politico. Cito tale questione non per il contenuto delle telefonate, ma solo perché credo sia doveroso da parte mia chiedere il rispetto di una prerogativa democratica garantita e protetta dalla Costituzione italiana”.

LA DIFESA DI PROCACCINI

Dimettersi da europarlamentare “sarebbe ingiusto, sbagliato e una mancanza di rispetto verso gli elettori che mi hanno votato, perché dimettendomi li priverei della legittimità del loro voto. Capisco di avere imbarazzato il mio partito, se avessi preso una tangente o fossi stato accusato di averlo fatto avrei anche pensato alle dimissioni ma chiunque troverebbe surreale un mio passo indietro per il rimprovero fatto a una dipendente comunale nel 2019. E comunque nessuno mi ha chiesto di dimettermi”. Nicola Procaccini lo ha chiarito nel corso della conferenza stampa indetta nella giornata di ieri. Dall’eurodeputato sono arrivate considerazioni politiche. “Il 25 settembre si voterà per le elezioni nazionali e Terracina viene usata come arma contundente contro Fratelli d’Italia per attaccarlo -ha aggiunto Procaccini– Questo è un fatto, non un’opinione”. “Il modello Terracina non è opinione ma un fatto. Se un’amministrazione viene confermata per tre volte vuol dire che c’è un giudizio positivo da parte di una comunità di decine di migliaia di persone”. Nicola Procaccini ha inoltre voluto ricordare il lungo lavoro svolto alla guida dell’amministrazione di Terracina. “Al netto del giudizio popolare, dal 2011 abbiamo sconfitto un dissesto finanziario, un tornado che ha devastato mezza città, abbiamo realizzato opere pubbliche e fatto di Terracina una delle più importanti attrazioni turistiche del Lazio -ha spiegato Procaccini– C’è un modello Terracina che è stato sporcato dal fango, bisogna accettare che questo possa accadere, servirà del tempo ma sono convinto che questo modello sarà in grado di ripulirsi dal fango che adesso lo ricopre”. Insomma restano i sospetti sui tempi e sulle ragioni di un’operazione che appare mirata a gettare discredito verso un importante esponente di una forza politica lanciata verso la vittoria elettorale. Elemento che non dovrebbe sfuggire agli elettori più smaliziati.

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