Una volta si diceva “chi ci capisce è bravo”. Oggi è perfino inutile cercare di capire perché ad essere cambiati profondamente sono innanzitutto i partiti, poi le coalizioni e tutto il resto.
Le prossime elezioni europee avranno un vantaggio: si vota con il proporzionale e c’è la possibilità di indicare fino a 3 preferenze, rispettando l’alternanza di genere: uomo, donna, uomo. Oppure donna, uomo, donna. Pena l’annullamento delle ultime due. Quindi anche in provincia di Frosinone saranno chiare le percentuali di Fratelli d’Italia, Pd, Cinque Stelle, Lega, Forza Italia e via di questo passo.
Per il resto diventa difficile orientarsi per cercare un filo conduttore. A Cassino si profilano 6 candidati ma comunque ci sarà soprattutto la sfida “classica” tra il centrosinistra guidato dal sindaco Enzo Salera e il centrodestra di Arturo Buongiovanni. Il centrodestra appunto: se si arriva al ballottaggio, potrebbe provare a ribaltarla. Mentre a Veroli ci sarà una sorta di alleanza da Campo… infinito. Tutti con Germano Caperna, seppure con la maschera civica: Pd (due liste civiche: una con Assunta Parente, una con Francesca Cerquozzi), Fratelli d’Italia, Lega. Gli sfidanti parleranno sicuramente di “ammucchiata”, mentre Caperna la imposterà sulla necessità di garantire un’amministrazione all’altezza della situazione. Queste due situazioni agli antipodo (Cassino e Veroli) sono in continuità con quanto successo negli ultimi due anni. Luca Di Stefano, come presidente della Provincia, guida una coalizione di sola maggioranza. Senza opposizione. Infatti ha affidato le deleghe a tutti i consiglieri. Connotazione completamente trasversale. Mentre sempre Luca Di Stefano, come sindaco di Sora, ha vinto con una coalizione sì civica ma nella quale il contributo del Pd è stato evidente. Inoltre nel dicembre 2022 è stato eletto presidente della Provincia forte del sostegno dell’area di Francesco De Angelis. Negli enti intermedi funziona così del resto, ma in ogni caso sempre di politica si tratta.
A Ferentino il sindaco piddino Piergianni Fiorletta è espressione di una ampia e variegata galassia civica, nella quale i partiti (di centrosinistra e di centrodestra) sono presenti senza i simboli. Un classico. Manca soltanto la corrente del Partito Democratico di Antonio Pompeo. Si potrebbe proseguire ma il concetto è molto chiaro.
Ci sono quattro situazioni che andranno definite pure nel nostro territorio. Italia Viva di Matteo Renzi nel centrosinistra appare un corpo estraneo e forse è arrivato il momento che il coordinatore Adamo Pantano faccia il punto della situazione.
Mentre Azione ha scoperto di essere “sopportata” nel centrosinistra. Dopo che Antonello Antonellis e Luciano Gatti avevano fatto i salti mortali per mantenere un contatto stabile con il Pd. Vedremo quello che succede a Cassino, ma in ogni caso il partito di Carlo Calenda qualche segnale deve darlo. A Isola del Liri c’è l’elemento di punta, Massimiliano Quadrini, che mira alla conferma come sindaco. In questa specifica “latitudine” dovrebbe esserci l’appoggio anche di Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Chi ci capisce è bravo. Appunto.
Attenzione però: Antonella Di Pucchio (anche lei del Pd e fedelissima di Antonio Pompeo) è più agguerrita che mai. A Paliano invece Domenico Alfieri ha un altro metodo: decide e poi mette il Pd davanti al fatto compiuto. Considerando i risultati, forse ha ragione lui.
La terza situazione è il Movimento Cinque Stelle: alle europee punta al sorpasso sul Pd anche in Ciociaria, ma è totalmente privo di radicamento territoriale. Infine Forza Italia: in questo momento si registrano molte adesioni. Alle europee si analizzeranno però le percentuali nei singoli Comuni. Iniziando da Frosinone.