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L’Egaf non esiste più: dalla Regione arriva l’annullamento degli atti

Cesidio Vano
Maggio 20, 2023
Mauro Buschini, presidente Egato

Stop all’Egaf. La Regione Lazio ha comunicato ieri l’avvio del procedimento di revoca in autotutela della delibera di Giunta regionale n.1063, approvata il 16 novembre dello scorso anno, con cui si assegnavano le quote di partecipazione ad ognuno dei 91 comuni della provincia di Frosinone nell’Ente di gestione dell’ambito territoriale ottimale, presieduto da Mauro Buschini, che si sarebbe dovuto occupare della gestione dei rifiuti (Egato rifiuti, ora denominato Egaf: Egato Ambiente Frosinone).

Dalla Regione spiegano che “L’annullamento in autotutela degli atti sopra indicati – ovvero oltre alla delibera di giunta anche i successivi e collegati decreto di costituzione dell’assemblea dell’ente e la nota di convocazione dei sindaci stessi) è motivato dalla non corretta rispondenza degli atti medesimi alle norme vigenti, con riferimento al criterio utilizzato per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all’interno dell’ente di governo d’ambito territoriale ottimale”.

La comunicazione è stata inviata, oltre che all’Egaf, anche alla provincia e a tutti i sindaci coinvolti oltre che, per conoscenza, all’Avvocatura della Regione Lazio, sulla scorta delle norme che regolano il procedimento amministrativo e tutelano di tutte le parti coinvolte, che hanno 7 giorni di tempo per presentare memorie scritte e documenti.

Come noto, la costituzione dell’Egaf – fatta di tutta fretta per chiudere la partita prima delle candidature per le regionali dello scorso dicembre – è stato oggetto di ricorso al Tar da parte del Comune di Fiuggi (leggi qui: https://www.politica7.it/egato-baccarini-contro-buschini/), che ha contestato tutta una serie di presunte irregolarità negli atti formati dalla giunta e in quelli successivamente assunti dall’Egato rifiuti. Essenzialmente, la delibera peccherebbe di carenza di motivazione per quel che riguarda il processo logico-matematico che ha condotta ad individuare il ‘peso’ di ogni comune nell’Egato: è presente solo una tabella riassuntiva delle percentuali di quote assegnate, ma non è indicato il procedimento logico, in base ai parametri fissati dalla legge, con cui si è giunti a quei risultati; da altra parte, l’atto era stato assunto dalla giunta dimissionaria, dopo che Zingaretti aveva lasciato la Regione perché eletto in parlamento, e quindi da un organismo che, a norma di Statuto, aveva solo poteri di ordinaria amministrazione e non poteva svolgere scelte discrezionali.

Criticità che la Regione ha provato a sanare – e quindi ha riconosciuto come tali – predisponendo una delibera di rettifica alla delibera 1063, di fatto riscrivendo interamente l’atto e inserendo tutti i passaggi oggetto di censura, un’operazione fatta l’ultimo giorno di ‘vita’ del centrosinistra al governo della Regione e che non è andata a buon fine (leggi qui: https://www.politica7.it/egato-buschini-traballa-la-delibera-sulle-nuove-quote-non-ce-lo-dice-la-regione-e-noi-ve-lo-avevamo-detto/), poiché la commissione consiliare Rifiuti, che avrebbe dovuto dare il benestare alla ‘rettifica’, di fatto il 13 febbraio, giornata di scrutinio delle urne, non esisteva più.

E’ facile però prevedere che di Egaf si sentirà ancora parlare, primo perché la procedura di annullamento in autotutela è solo all’inizio; secondo, poi, perché anche qui i ricorsi e e le impugnative sono dietro l’angolo.