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La crisi perenne senza politica della giunta Mastrangeli

Massimo Pizzuti
Le dimissioni di Alessandra Sardellitti tolgono l’alibi a tutte le forze politiche di una maggioranza sganciata dai contesti regionali e nazionali. All’interno della quale nessuno si preoccupa di risultati e competenze. Il sindaco Mastrangeli ha una sola possibilità: tornare “garante”
Marzo 17, 2024
Riccardo Mastrangeli

A Riccardo Mastrangeli l’aveva detto dal primo istante: se la mia presenza in giunta dovesse crearti dei problemi, fammelo sapere e toglierò il disturbo ringraziandoti. Alla fine Alessandra Sardellitti ha fatto proprio questo: si è dimessa, senza però che il sindaco glielo avesse chiesto. Dimostrando coraggio, generosità e orgoglio. Si è dimessa perché da mesi veniva criticata (soprattutto in giunta) per i post su facebook, per le posizioni controcorrente, per il suo modo di essere. La politica non c’entra nulla. Così come non c’entra nulla il fatto del video della sparatoria ripreso dalle telecamere del Comune e poi finito online. Le responsabilità penali verranno accertate dalla magistratura, quelle politiche sono talmente evidenti che insistere con certe “favolette” farebbe ridere se non parlassimo di una situazione tragica. Adesso, senza più la Sardellitti in giunta, la maggioranza di centrodestra dovrebbe ritrovare una compattezza granitica. Ma sarà così? Mah…
I NUMERI E LA POLITICA
Della maggioranza dovrebbero far parte 22 consiglieri su 33, ma il condizionale è necessario. Vediamo perché. La Lista Ottaviani ha 5 consiglieri e 2 assessori. Massimiliano Tagliaferri, presidente dell’aula, ricopre un ruolo istituzionale al quale è stato eletto dall’intera coalizione. Inoltre da dodici anni è un perno dell’alleanza di governo. Ma tra i cinque consiglieri della Lista Ottaviani ci sono enormi differenze tra Teresa Petricca-Giovambattista Martino (che fino all’ultimo hanno cercato di convincere la Sardellitti a restare) e Christian Alviani-Mario Grieco. Nessun problema per la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia: i 3 consiglieri sono compatti. La Lista Mastrangeli (3 esponenti) si è spaccata: Francesco Pallone (anche lui vicinissimo alla Sardellitti) con la maggioranza, Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella di fatto all’opposizione da mesi. Mentre Mauro Vicano (esponente civico) appoggia Mastrangeli senza sbavature, sulla base di un accordo di ferro sottoscritto al ballottaggio. Ora, con le dimissioni della Sardellitti, è senza assessore di riferimento.
Tra i partiti del centrodestra soltanto Fratelli d’Italia è rimasto con la composizione iniziale: 4 consiglieri e 2 assessori. Una certezza. Forza Italia è un cantiere in costruzione: è entrato Pasquale Cirillo, che fa gruppo con Maurizio Scaccia. Mentre non si capisce se Cinzia Fabrizi fa ancora parte degli “azzurri”. L’assessore è Adriano Piacentini. Da verificare se Cirillo e Scaccia continueranno a sentirsi rappresentati da lui in giunta. In ogni caso Piacentini resterebbe in ogni caso, come “tecnico” di fiducia del sindaco Riccardo Mastrangeli. La Lega ha 1 solo consigliere, Dino Iannarilli. L’altro, Giovanni Bortone, fa parte integrante del gruppo dei “ribelli” guidato da Anselmo Pizzutelli. A completare la squadra dei consiglieri di maggioranza c’è il sindaco Mastrangeli.
VERIFICA COME UN TERNO AL LOTTO
Senza più la Sardellitti in giunta tutto risolto? Lo vedremo presto visto che Mastrangeli ha annunciato una verifica politica da tripla: 1) si va avanti con una maggioranza di centrodestra; X) si cambia tipo di coalizione; 2) si va ad elezioni anticipate.
Mastrangeli dovrà mediare situazioni difficili, complicate e “lacerate” anche da invidie di carattere personale. L’approvazione del bilancio conterà fino ad un certo punto. Ci sono altri fattori da considerare. Per esempio un quadro politico profondamente cambiato rispetto alle elezioni di due anni fa e perfino a livello nazionale. La caduta libera della Lega rende impossibile perfino a Frosinone mantenere posizioni “fuori tempo” non più sostenute da voti e consenso. Quindi ci sarebbero i risultati e la competenza specifica, specialmente se parliamo in un’ottica di giunta. Ma nessuno se ne preoccupa visto che a prevalere sono le “invidie” e l’amichettismo.
LA REGIONE E IL PIANO NAZIONALE
Quello che stupisce all’interno del centrodestra frusinate è l’assoluta mancanza di realismo. Frosinone è un capoluogo di provincia che quindi ha un peso politico notevole. La Regione Lazio, da un anno, è governata dal centrodestra di Francesco Rocca. Ieri sulle dimissioni di Alessandra Sardellitti si sono informati diversi esponenti della giunta e del consiglio regionale. Mentre al Comune capoluogo moltissimi pensano di far parte di una Repubblica indipendente e avulsa da contesti politici. Non è così. Una crisi politica di queste dimensioni alla vigilia di europee ed amministrative è un autogol clamoroso. Comunque la si veda. C’è quindi il livello nazionale: Fratelli d’Italia saldamente primo partito, Forza Italia in crescita e in fase di sorpasso sulla Lega, Carroccio in estrema difficoltà dappertutto.
Riccardo Mastrangeli ha un solo modo per cercare di rimettere a posto i cocci: tornare ad essere il garante dell’intera coalizione. Riassumendo una posizione esclusivamente civica. Altrimenti non si andrà molto lontano. In ogni caso da ieri mattina nessuno ha più l’alibi della presenza di Alessandra Sardellitti in giunta.

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