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Forza Italia attacca Mastrangeli ed evoca le elezioni anticipate

Massimo Pizzuti
In un documento di qualche minuto fa i consiglieri Scaccia e Cirillo sconfessano sostanzialmente l’attività del Sindaco e chiudono evocando un ritorno alle urne. Tutto questo dopo le dimissioni dell’assessore Sardellitti e dopo il durissimo attacco di ieri su Ciociaria Oggi
Marzo 18, 2024
Pasquale Cirillo

Forza Italia non si ferma. E poco fa in una nota i consiglieri comunali di Frosinone, Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo tornano all’attacco del sindaco Riccardo Mastrangeli. Mettono in discussione praticamente tutto il programma e l’operato del primo cittadino e senza mezzi termini chiosano evocando un possibile ritorno alle urne. Che i due avessero intenzione di estremizzare i loro malumori nei confronti dell’amministrazione venuta fuori dalle elezioni della primavera del 2022 era abbastanza chiaro. Ma che lo facessero in questo modo veemente senza aspettare i tempi della politica e l’approvazione del bilancio lascia intuire che la frattura personale e politica consumata tra loro e il resto della maggioranza che governa la città capoluogo sia ormai insanabile. 

“La Giunta Mastrangeli in determinati settori non sta funzionando. Tra i cittadini di Frosinone c’è un evidente e largo malcontento che non si può vedere se si rimane nella stretta cerchia dei “balli del generale” dichiarano i due. “La viabilità è allo sbando con politiche insensate di passi in avanti e marce indietro dimostrate dalla questione cordoli. Manca una pianificazione seria che coinvolga ed ascolti associazioni di commerciati e cittadini. Basti pensare che ad un progetto importante come quello del grande capoluogo ci si crede talmente poco che è stata creata solo una commissione peraltro affidata ad un esponente della minoranza”

Passano poi alle politiche ambientali. “Bisogna dire con chiarezza che i problemi ambientali di Frosinone non si risolvono con gli spot di zona 30 o i blocchi del traffico ma con un piano di trasporto integrato di tutto il comprensorio dei comuni vicini al capoluogo e con una verifica sulle industrie pertinenti alla città oltre che sui mezzi pesanti che attraversano la Monti Lepini.  Sulla sicurezza il Comune ha parlato di prevenzione solo dopo il grave fatto di cronaca che ha coinvolto la città a cui poi si è collegato un gravissimo fatto che potrebbe configurare  una violazione della privacy sul quale va fatta luce con estrema chiarezza e trasparenza”. Nel documento si entra poi nello specifico di alcune iniziative del Sindaco: “Noi presenteremo un emendamento dove chiederemo di tagliare lo spreco insensato delle 21000 euro annue di spesa per la gestione dei social del comune per mettere quelle risorse  nel capitolo del piano di sicurezza integrata.  Un capitolo che da anni è presente nel bilancio comunale ma che è sempre stato lasciato a 0. Bisogna frenare le follie come i duecentomila euro spesi per le luminarie natalizie.  Tanto c’è da fare ma serve fare tutti insieme autocritica.  Basta usare il programma come foglia di fico, il Sindaco deve capire che lui per primo ha azzerato il programma ed ogni accordo elettorale nel momento in cui, senza il consenso dei consiglieri, ha allargato la maggioranza a liste esterne che non avevano sottoscritto alcun patto con la coalizione”. Infine i diktat politici in attesa di un eventuale rimpasto: “Forza Italia  non chiede assessorati anzi consiglia un ampio rimpasto di giunta sostituendo gli assessori Sardellitti e Rotondi con figure tecniche di comprovata esperienza amministrativa che diano un cambio di passo all’azione politica della maggioranza.  L’azione della nuova giunta deve coinvolgere tutto il Consiglio e non essere limitata ad una ristretta corte. Non è un caso che i malumori abbiano coinvolto nel tempo consiglieri appartenenti a vari partiti e gruppi di maggioranza per primo quello della lista personale del Sindaco i cui esponenti hanno fatto giuste ed importanti segnalazioni.  Il Sindaco vada avanti solo se è pronto a fare una giusta autocritica e  cambiare passo.  Se l’idea è quella di allargare la corte a gruppi di minoranza alla sola ricerca di assessorati o continuare a vivacchiare asserragliato nel castello – concludono i due evocando anche il ricorso alle urne – allora è meglio rassegnare le dimissioni e rimettere tutto nelle mani della cittadinanza.  Noi siamo e restiamo al servizio del popolo. È sempre buona la politica che richiama senza paura il popolo ad esprimersi quando non ci sono le condizioni per andare avanti.”

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