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Dal nuovo Consorzio alla Saf, con la regia di Rocca si prova a cambiare passo 

Massimo Pizzuti
Marzo 6, 2024
Francesco Rocca

L’adeguamento dello statuto e il confronto con le associazioni di categoria e le parti sociali saranno passaggi propedeutici per poi effettuare un salto di qualità che ha un passaggio obbligato: intercettare fondi europei e finanziamenti dedicati. Perché le infrastrutture a servizio delle imprese si realizzano se ci sono risorse a disposizione. La vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli ha voluto individuare bene gli obiettivi di un Consorzio industriale sul quale la Regione ripone grandi speranze. Il professor Raffaele Trequattrini è uno che ha le spalle larghe e sa perfettamente che il ruolo di commissario può rappresentare un enorme vantaggio sul versante dei tempi e delle procedure. Perfettamente a suo agio nel ruolo (in passato è stato alla guida del Cosilam), Trequattrini si è già immerso nella dimensione operativa. Francesco De Angelis lascia dopo anni decisivi: sicuramente uno del suo livello non resterà a piedi e già ci sono diverse ipotesi sui suoi prossimi futuri impegni. Ieri durante il passaggio di consegne in sala c’era Sara Battisti, consigliere regionale del partito e ora alla guida di Pensare Democratico, la corrente maggioritaria fondata proprio da De Angelis. Sara Battisti ha voluto dimostrare la vicinanza politica ed umana a Francesco De Angelis. Più di un segnale, che arriva alla vigilia di scelte importanti che dovranno essere prese. Intanto alle comunali di Veroli, dove il senso pratico di De Angelis potrebbe portare i Democrat a convergere sul progetto di Germano Caperna. Quindi ci sono le candidature alle europee, dove la Battisti può dire la sua. La presenza di ieri al passo di addio di De Angelis al Consorzio è un fattore da non sottovalutare nelle prossime mosse del Pd provinciale.
LA LINEA DI ROCCA SUI RIFIUTI
Il presidente della Regione Lazio, a precisa domanda sulla possibilità di una riapertura della discarica di Roccasecca, ha indicato la strategia della sua Amministrazione sulla gestione del ciclo dell’immondizia. Senza metafore o iperboli e senza versioni edulcorate. Il concetto fondamentale è che ogni provincia dovrà avere una discarica di riferimento per smaltire l’immondizia prodotta in quel territorio. Ma si tratta di un principio stabilito diversi anni fa? Sì, ma non applicato, in questo momento, da nessuna parte. Tanto è vero che l’unico impianto attivo nel Lazio è quello di Viterbo. In secondo luogo molti dei problemi riguardanti il settore nel Lazio derivano dalla “storica” assenza di una discarica a servizio di Roma. Francesco Rocca non ha lasciato spazi di manovra e di perdita di tempo: entro l’estate vuole che i sindaci delle province del Lazio indichino alla Regione i siti dove potrebbero essere costruite delle discariche. Altrimenti sarà la sua Amministrazione a decidere. In questo discorso va inquadrata la situazione della Mad di Roccasecca. Il Governatore ha specificato che “nulla è stato ancora deciso”, ma che l’ipotesi non può essere esclusa, specialmente se continuerà l’inerzia degli amministratori locali. Nessuno escluso, neppure le Province, che hanno un ruolo preciso in un iter del genere.
Quanto tempo occorre per realizzare una discarica? Non poco. Siccome il Lazio è alle prese con un’eterna emergenza (che produce aumenti vertiginosi dei costi e delle bollette che poi vengono recapitare nelle cassette delle lettere dei cittadini), è molto probabile che alla fine si andrà su ciò che già esiste e ha dimostrato di funzionare. La riattivazione della discarica di Roccasecca rimane l’ipotesi più probabile, specialmente se in questi mesi dai territori non arriveranno accelerazioni forti e cambi di marcia. Francesco Rocca ha detto chiaramente che lui non ha alcuna intenzione di ritrovarsi nelle situazioni di emergenza delle passate Amministrazioni. E’ ora di guardare in faccia la realtà.

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