Nuovo passo in avanti verso l’avvio dei lavori per la realizzazione dell’autostrada Roma-Latina. C’è stato infatti l’ok allo schema di decreto in commissione Ambiente del Senato. Un crono-programma dei lavori verrà presentato dal commissario dell’opera Antonio Mallamo entro il prossimo 30 giugno.
”Il passo decisivo verso la messa in opera della Roma – Latina è stato compiuto nella 8° commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato, che ho l’onore di presiedere. La commissione ha espresso, infatti, parere favorevole allo schema di decreto del presidente del Consiglio dei Ministri concernente la realizzazione del collegamento intermodale Roma – Latina e sulla nomina del relativo commissario straordinario”. A dichiararlo in una nota è stato il coordinatore regionale di Forza Italia Lazio, Senatore Claudio Fazzone, che ha inoltre ripercorso le tappe di un lunghissimo ed estenuante iter trascinatosi negli anni.
AUTOSTRADA ROMA-LATINA, UN ASSIST ALLE IMPRESE
“Il parere è stato espresso dopo un intenso lavoro di analisi del progetto e dopo aver audito tutti i soggetti interessati alla realizzazione di quella che da sempre riteniamo essere un’opera indispensabile per lo sviluppo dei nostri territori e per consentire alle nostre imprese di uscire dall’isolamento a cui sono ingiustamente condannate da decenni -ha sottolineato Fazzone– Si tratta di un’ulteriore garanzia che abbiamo deciso di inserire per assicurare che la Roma – Latina esca dal libro dei sogni per diventare un’infrastruttura a servizio della provincia di Latina e di tutto il Lazio. E’ dal 2002, quando ricoprivo il ruolo di presidente del consiglio regionale del Lazio ed ho fatto inserire questa opera nella programmazione Cipe dell’allora governo Berlusconi, che mi batto affinché questa opportunità unica di infrastrutturazione e crescita della nostra regione non venga persa. Questo è il tempo di agire e di non lasciare nulla al caso. Solo la realizzazione della Roma – Latina può risolvere il nodo della competitività delle nostre imprese che hanno bisogno di velocità, sicurezza, innovazione così come non è risolutiva per criticità strutturali ed endemiche, sul piano economico ed infrastrutturale, che hanno impedito ai nostri territori di fare un salto qualitativo e alle nostre aziende di entrare in un mercato che ci è stato precluso, che le imprese faticano a raggiungere e per il quale pagano costi altissimi di trasporto. Due decenni sono un tempo assurdo ed insostenibile per arrivare alla realizzazione di un’opera fondamentale. Questo è il momento dei cantieri e della certezza di sviluppo che abbiamo il dovere di dare alle nostre comunità”.