Non solo europee, dunque, ma anche le amministrative. Ma in terra pontina quali sono i comuni chiamati alle urne? A giugno andranno al voto 6 comuni, rispettivamente: Maenza (il sindaco uscente è Claudio Sperduti), Monte San Biagio (il Primo cittadino è Federico Carnevale), Prossedi (Angelo Pincivero è il sindaco uscente), Rocca Massima (Mario Lucarelli è il Primo cittadino uscente), Sermoneta (Giuseppina Giovannoli è la sindaca uscente) e Spigno Saturnia (Salvatore Vento è il Primo cittadino uscente).
LE CANDIDATURE
Sono 16 gli speranti sindaco nei 6 comuni al voto in questa tornata elettorale. A Maneza, centro con poco meno di 3mila abitanti e 2.949 elettori, sono due i candidati alla carica di primo cittadino, l’uscente Claudio Sperduti (con la lista Progetto per Maenza) e Loreto Polidoro (con la lista Agenda per Maenza). Sempre due anche i candidati in corsa a Monte San Biagio che con poco più di 6.100 abitanti conta 5.109 elettori: si contendono la fascia tricolore Federico Carnevale (con la lista Noi per Monte San Biagio) ed Ermanna Casale (con la lista Liberi e Uniti). Va al voto anche Prossedi che con quasi 1.200 abitanti vede chiamare alle urne i suoi 1.1155 elettori che per guidare il paese potranno scegliere tra ben tre candidati: l’uscente Angelo Pincivero (con la lista Insieme per Prossedi), Ornella Mastrantoni (con la lista Insieme per un futuro migliore) e Loriano Agnessi (con la lista Prossedi Bene Comune). Rocca Massima è il più piccolo dei comuni al voto con poco meno di mille abitanti e 899 elettori; sono due i candidati primo cittadino: l’uscente Mario Lucarelli (con la lista Cittadinanza condivisa) e Guido Angelo (con la lista Cittadini Liberi). E’ invece il centro più grande al voto quello di Sermoneta con oltre 10mila abitanti e 8.086 elettori; sono quattro gli aspiranti sindaco in corsa: l’uscente Giuseppina Giovannoli (con la lista Giovannoli Sindaco), Antonio Di Lenola (con la lista Sermoneta Cambia), Sonia Pecorilli (con la lista Partito comunista italiano) e Emanuele Agostini (con la lista Insieme per Sermoneta). L’ultimo comune al voto è quello di Spigno Saturnia che vede candidati l’uscente Salvatore Vento (con la lista Prima Spigno), Marco Vento (con la lista Spigno Futura) e William Di Cesare (Cambiamo Spigno).
PICCOLI COMUNI
Tutti i comuni che andranno al voto hanno ben due particolarità: tutti i primi cittadini sono arrivati a scadenza naturale, mentre tutti i paesi chiamati alle urne sono al di sotto dei 15mila abitanti. Questo implica che tutti potranno usufruire della novità introdotta con il decreto del Governo sul terzo mandato consecutivo per i primi cittadini. Inoltre, in nessuno dei comuni al voto si andrà al ballottaggio.Infine, grazie alla possibilità del terzo mandato nei piccoli Comuni – introdotta da quest’anno – tutti i sindaci uscenti potranno essere rieletti. Il recente decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, che consente ai Sindaci dei Comuni con una popolazione compresa tra i 5mila ed i 15mila abitanti di ricandidarsi per il terzo mandato amministrativo consecutivo, ha scatenato una vera rivoluzione al livello locale. Il provvedimento ha anche eliminato ogni limite per i Comuni con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti e lasciato invariato il limite dei soli due mandati per i comuni più grandi, sopra i 15mila abitanti.
Sicuramente una rivoluzione negli equilibri: i comportamenti condotti da chi non si aspettava di trovare ancora il sindaco uscente, dopo due mandati consecutivi, di nuovo candidabile, ha messo a soqquadro la geografia politica di tante realtà dei nostri territori.
PIU’ LIBERTA’ NEI TERRITORI
Dicevamo che una delle novità più significative riguarda i comuni con meno di 5.000 abitanti, dove la candidatura del sindaco potrebbe teoricamente non avere limiti di mandato, aprendo la strada a una possibile carriera a vita per i primi cittadini di questi piccoli centri. Tuttavia, i sostenitori della normativa ribattono che se un sindaco è valido e apprezzato dalla comunità, la sua riconferma è una scelta positiva. La decisione di ampliare a tre mandati consecutivi la possibilità di ricandidatura dei sindaci delle città dai 5.000 ai 15.000 abitanti è stata accolta con sorpresa e ha portato a una riconsiderazione degli scenari politici in molti dei nostri comuni. Tanti cittadini e amministratori, che avevano già dato per scontato il termine dell’incarico di alcuni sindaci, si sono trovati ad affrontare una nuova prospettiva: la possibilità di continuare con l’attuale amministrazione o cercare nuove alternative. Questa decisione si basa sull’idea di offrire maggiore libertà ai territori e ai cittadini, consentendo loro di decidere autonomamente se confermare il sindaco nell’incarico.