informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Vincitori e vinti della “battaglia” del Consorzio Industriale

Licandro Licantropo
Il gioco di squadra di Ruspandini e Maura, l’intelligenza di Angelilli, la visione di Rocca e il fiuto di Fazzone Savo non tocca palla, Battisti resta a guardare, Ciacciarelli non riesce ad inserirsi, Ottaviani nemmeno partecipa (ancora una volta)
Marzo 3, 2024
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

Ha vinto il gioco di squadra di Fratelli d’Italia, soprattutto quando tutti si sono resi conto delle potenzialità del Consorzio industriale regionale unico.
Ma a sbloccare definitivamente la situazione è stato il ragionamento politico di Massimo Ruspandini, parlamentare e leader di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone. Il sostituto di Francesco De Angelis doveva essere espressione di questo territorio, altrimenti il Pd avrebbe avuto gioco facile a sostenere che il partito di Giorgia Meloni si era piegato a logiche romane. Ruspandini ha insistito molto e bene su questo concetto e contemporaneamente ha indicato Raffaele Trequattrini, un professore universitario di livello assoluto, che già in passato si era occupato di Consorzi (è stato presidente del Cosilam). Non è mai semplice ottenere risultati del genere in un contesto regionale dominato da Roma. Massimo Ruspandini ha giocato una partita delicata e importante. Alla perfezione.
Tra i vincitori c’è sicuramente anche il consigliere regionale Daniele Maura, spesso sottovalutato dai radical chic che pensano di capire di politica locale. Maura è uomo di partito nel vero senso della parola: conosce gli equilibri, valuta le sfumature, sa cogliere i momenti. Alla Regione ha saputo costruire un rapporto forte (fatto di confronto vero) sia con il presidente Francesco Rocca che con l’assessore al bilancio Giancarlo Righini che insieme ad Arianna Meloni ha in mano la regia strategica e politica della Regione. A loro ha illustrato il punto di vista e le motivazioni della Federazione frusinate di FdI. E’ stato convincente: un altro punto importante a suo favore dopo lo sblocco della situazione della Reno de Medici.

Il Governatore Francesco Rocca ha firmato il decreto di nomina venerdì sera, dopo aver soppesato tutti gli elementi del dossier riguardante la guida del Consorzio industriale unico. Ha scelto il profilo del commissario per il periodo di un anno: una soluzione finalizzata a valutare impegno e risultati. Ma soprattutto ha dato fiducia (e soddisfazione) ai livelli provinciali di Fratelli d’Italia. Un segnale da non sottovalutare in questo momento.
Fondamentale il ruolo di Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore allo sviluppo industriale. Indipendentemente dal ruolo e dalle competenze, avrebbe potuto in ogni caso imporre la sua scelta. Non lo ha fatto perché abituata sempre ad avere una visione politica complessiva e ampia. Naturalmente aveva persone di sua fiducia perfettamente all’altezza della situazione. Ma quando Ruspandini ha espresso le ragioni di Fratelli d’Italia in relazione agli aspetti territoriali, la Angelilli ha capito la necessità di un passo indietro per rafforzare l’intera squadra.
Al di fuori di Fratelli d’Italia, chi si è mosso meglio è stato sicuramente Claudio Fazzone, senatore e leader regionale di Forza Italia. Un veterano di mille battaglie che ha sempre capito in anticipo gli scenari degli enti intermedi. Punta ad esprimere uno dei due subcommissari e il risultato è a portata di mano. In questo modo spingerebbe ancora di più la Lega nell’angolo a livello regionale, mettendo la freccia per sorpassarla alle europee.
In Fratelli d’Italia non ha toccato palla, invece, Alessia Savo. Come sempre. La presidente della commissione sanità (incarico che ha avuto perché fa parte di FdI) è totalmente avulsa dal partito in provincia di Frosinone. Non interagisce, non comunica, non si confronta, rimane chiusa in una torre d’avorio che di fatto l’ha isolata sul piano politico. In un partito ci sono determinate logiche e il gioco di squadra serve a valorizzare i singoli. Ma Alessia Savo preferisce confrontarsi in altri ambiti, anche con esponenti di forze politiche diverse. Sta di fatto che è un corpo estraneo a Fratelli d’Italia. Assolutamente ininfluente.
Ridimensionatissimo il Partito Democratico. A parte la classe con la quale Francesco De Angelis è uscito di scena, nulla. A conferma della debolezza politica sia della federazione provinciale che soprattutto del consigliere regionale Sara Battisti, la quale poteva perlomeno provare a “spuntare” uno dei due subcommissari. Invece è rimasta fuori dai giochi. In dodici mesi il Pd ha perso la presidenza della Provincia, quella della Saf e dell’Ater e adesso del Consorzio. La verità è che Francesco De Angelis non ha un erede politico. Non lo è stato Mauro Buschini. Non potrà mai esserlo Sara Battisti.
Tra gli sconfitti Pasquale Ciacciarelli, assessore regionale della Lega, unico rappresentante di questo territorio nella giunta Rocca. L’azione politica di Fratelli d’Italia è stata avvolgente ed efficace, ma il Carroccio non ha battuto neppure un colpo. Un errore perché ha dato la sensazione di essere rassegnato al ridimensionamento.
Non si è visto e neppure sentito Nicola Ottaviani, deputato e coordinatore provinciale della Lega di Matteo Salvini. I rinnovi degli enti intermedi sono diventati un tabù: dalla rovinosa operazione per la guida della Provincia, passando per la Saf fino alla nomina del Consorzio Industriale. Si tratta di enti fondamentali per il territorio, chiamati ad assumere decisioni di politica industriale e di gestione del ciclo dei rifiuti. La politica è fatta di strategie, accordi, compromessi. Restare a guardare, disinteressarsi, mettersi contro a prescindere e spesso senza motivazioni, produce sconfitte su sconfitte.

ULTIMI ARTICOLI