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Veroli e il potere. Che logora… chi non ce l’ha

Massimo Pizzuti
Francesco De Angelis non vuole restare schiacciato dalla contrapposizione tra le correnti e si sfila dalla corsa alle europee. La candidatura a sindaco di Germano Caperna inaugura una nuova fase delle coalizioni civiche alimentate dalle difficoltà dei partiti
Aprile 10, 2024
Germano Caperna

Il problema delle candidature alle europee nel Pd riguarda i leader. Elly Schlein non scioglie la riserva su un suo impegno diretto perché teme le reazioni di Stefano Bonaccini e Dario Franceschini. I sindaci Dario Nardella (Firenze) e Matteo Ricci (Pesaro) preferirebbero che Nicola Zingaretti non fosse della partita perché sanno che la spinta del Lazio può essere determinante nella circoscrizione Centro, che comprende anche Toscana, Umbria e Marche. L’ex presidente della Regione Lazio vuole tornare a Strasburgo e Bruxelles e conta sul sostegno della Schlein e di Area Democratica. Secondo delle ricostruzioni trapelate Zingaretti non avrebbe più l’appoggio convinto di Goffredo Bettini e Claudio Mancini, ma non è questo l’elemento da considerare. A lui basta un’intesa di tipo politico. Francesco De Angelis è una vecchia volpe e riesce a fiutare l’aria in anticipo e con grande precisione. Ha fatto sapere ai piani alti del Nazareno che non ci sono le condizioni per una sua candidatura alle europee. Rischierebbe di finire schiacciato dalla guerra delle correnti. Non può e non vuole permetterselo visto che è presidente del partito nel Lazio. Inoltre è stato europarlamentare, assessore, consigliere regionale, presidente del Consorzio industriale. Non deve dimostrare più nulla. Soprattutto però De Angelis ha preso atto che il sistema dei partiti è profondamente mutato. Quando ai fedelissimi parla delle dimensioni civiche lo fa a ragion veduta. Sulla base di esperienze politiche che ha già messo in atto in Ciociaria: alle comunali di Sora e Ferentino, alla Provincia quando si è trattato di eleggere il presidente. Adesso c’è Veroli, dove il circolo locale del Pd ha messo nero su bianco che non esiste alcun accordo con il centrodestra, che il profilo della coalizione è civica e che la candidatura di Germano Caperna è in perfetta continuità con l’Amministrazione Cretaro. Una presa di posizione dovuta, che evidenzia come stanno le cose per metà. Certamente Cretaro sostiene Caperna, certamente il Pd non presenta il simbolo, ma probabilmente due civiche. Una che farà riferimento ad Assunta Parente, una a Francesca Cerquozzi. Con Caperna però, sempre in abito civico, ci saranno altresì “pezzi” importanti di centrodestra. Di Fratelli d’Italia e della Lega. E’ già successo altrove. La differenza sta nel fatto che a Veroli le motivazioni sono diverse ma convergenti: nel centrodestra non ci sono le condizioni per un’alleanza unitaria e per un candidato condiviso. Quindi, meglio vincere e amministrare che perdere e restare altri cinque anni all’opposizione. Nel Pd è impossibile superare non soltanto il correntismo ma perfino le differenziazioni nei singoli Comuni. Anche qui: meglio vincere e continuare a governare piuttosto che proseguire nel restringimento degli spazi di potere. Aveva ragione il sette volte presidente del consiglio Giulio Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha. Vale a  maggior ragione per chi ce l’ha e poi lo perde. Germano Caperna ha le spalle larghe e può tenere insieme un’alleanza civica così variegata.
LE EUROPEE
Le certezze per le candidature alle europee sono tre. Nella Lega saranno in lista sia Mario Abbruzzese che Maria Veronica Rossi (quest’ultima è uscente). Tutti e due sono determinati a dare un contributo importante che in ogni caso sarà importante in chiave provincia di Frosinone. Specialmente qualora alla Regione dovesse aprirsi una partita politica per difendere l’assessorato di Pasquale Ciacciarelli. In Forza Italia c’è Rossella Chiusaroli, fresca di elezione a segretario provinciale. Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale del partito, ha detto che intende valorizzare il territorio. La Chiusaroli non si pone limiti: punta al risultato pieno (il seggio a Bruxelles), ma le “subordinate” sono ugualmente importanti. Per esempio un assessorato regionale, per lei o per Gianluca Quadrini. Mentre invece è difficile che possa candidarsi Francesco De Angelis. Il presidente regionale del Pd ha altre strategie in questo particolare momento. Darà una mano come sempre, ma non scendendo in campo direttamente.

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