Torino è la capitale del tennis mondiale, forse un po’ immalinconita dall’assenza di azzurri, ma esaltata dalle giocate dei migliori. I nostri non ci sono perché troppe volte costretti al forfait in una stagione sicuramente particolare. In attesa di un 2023 che ci restituisca un italiano nei magnifici otto, applaudiamo i protagonisti, incuriositi da un esito finale tutt’altro che scontato. Ieri ad iniziare il programma dei singolari sono stati Medvedev e Rublev, in un derby russo risultato davvero palpitante e chiusosi col successo dello sfavorito (e fan 3 su 3). Andrej è stato più forte persino dell’esito avverso del primo parziale, in verità condizionato anche da un paio di chiamate dei giudici di linea che l’hanno palesemente danneggiato. Il set si è deciso al tiebreak e Medvedev l’ha portato a casa con il punteggio di 9/7. Rublev non si è perso d’animo e ha trovato il modo di brekkare il connazionale nel set successivo, chiuso vittoriosamente sul 6/3. La battaglia sportiva è proseguita sul filo di un sostanziale equilibrio, con i due amici rivali capaci di giocare a ritmi davvero molto sostenuti. Logico che si arrivasse al tiebreak e stavolta Rublev, dopo aver fallito due matchball dal 6/4, non si è fatto sfuggire l’opportunità di chiudere sull’8/7 e servizio. A fine match, la sua vittoria più bella, perché sulla telecamera, con il classico pennarello, Rublev non ha disegnato cuoricini o affini, ma ha inneggiato alla pace. Un gesto bello e significativo, di un ragazzo che non ha mai nascosto la propria posizione rispetto all’abominio della guerra. Match particolarmente combattuti anche quelli di doppio. Koolhof e Skupski hanno vinto in rimonta sulla coppia “aussie” Kokkinakis-Kyrgios, mentre Mektic e Pavic, dopo un secondo set problematico, si sono imposti al super tiebreak a Dodig e Krajicek. In serata, il piatto forte: Novak Djokovic contro Stefanos Tsitsipas. Per il greco c’era la teorica possibilità, vincendo tutte le gare della competizione, di arrivare al numero uno del ranking, ma ora la… calcolatrice non serve più, perché il serbo ha già spento il sogno di gloria del numero 3. Ha vinto infatti in due set, bombardando sul rovescio l’avversario in ogni momento di difficoltà. Con l’abituale sapienza tattica e riducendo al minimo i gratuiti, Nole ha controllato il match persino al di là di quanto dica il punteggio finale (6/4 7/6). Di fatto Djokovic è il solo che abbia rispettato il pronostico della vigilia, perché le altre tre sfide del turno inaugurale hanno premiato chi partiva con la quota più alta. Oggi tocca di nuovo al gruppo verde. Alle 14 in campo Nadal e Aliassime, gli sconfitti della prima giornata, alle 21 Ruud e Fritz di fronte per stabilire chi sarà primo in classifica dopo due turni.