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Toto-candidati: Gasbarra punta al Senato. Nel Pd in lizza anche Astorre, Mancini e Madia. FdI fa la voce grossa a destra: Ciocchetti verso la nomination

Marco Battistini
A destra, Fratelli d’Italia sa di avere il boccino in mano per quanto riguarda Roma.
Agosto 10, 2022
Zingaretti e Gasbarra

Conto alla rovescia per la presentazione delle candidature al Parlamento. Il toto-nomi impazza nella Capitale. A livello romano, per quanto riguarda il Pd i giochi sono ancora lontani dall’essere fatti, anche se alcuni nomi possiamo considerarli già confermati: il governatore uscente del Lazio, Nicola Zingaretti, il senatore e segretario del Pd Lazio Bruno Astorre e il già parlamentare Claudio Mancini sono sicuri per il plurinominale, per il resto abbiamo l’assessore a urbanistica e rifiuti in regione Massimiliano Valeriani, il deputato Roberto Morassut, il presidente del consiglio regionale Marco Vincenzi, il segretario del Pd Roma e parlamentare subentrato nel collegio di Primavalle Andrea Casu, il suo predecessore in segreteria Matteo Orfini. Questi gli uomini. Tra le donne le conferme ripetute arrivano sulla senatrice Monica Cirinnà, le deputata Patrizia Prestipino, le consigliere regionali Marta Leonori e Michela Di Biase. Beatrice Lorenzin, per la quale qualcuno da Roma sud ipotizzava una corsa con la stessa Prestipino per il collegio Ostia-Eur-Pomezia, ha fin da subito messo in chiaro di voler essere candidata al nord. C’è anche Marianna Madia, al plurinominale. Più di una voce, tornando agli uomini, va considerata quella che tira in ballo Enrico Gasbarra per il Senato. L’ex presidente della provincia di Roma, ex vicesindaco, europarlamentare e deputato era stato accostato anche alle primarie per la corsa in regione. Tra gli alleati c’è ancora poca chiarezza, intanto si può dire che Paolo Ciani di Demos, già consigliere regionale dal 2013 e comunale da novembre 2021, è un papabilissimo.

CENTRODESTRA A FARI SPENTI

A destra, Fratelli d’Italia sa di avere il boccino in mano per quanto riguarda Roma. All’interno della coalizione con Lega e Forza Italia all’ombra del Colosseo è il partito di Giorgia Meloni a dare le carte, come confermano dalle parti di Palazzo Senatorio. Anche perché il partito di Salvini da queste parti ha perso parecchi pezzi importanti. A provare il salto dall’assemblea capitolina a Montecitorio potrebbe essere Andrea De Priamo, presidente della commissione trasparenza. Indubbiamente l’uscente Fabio Rampelli sarà della partita, come presumibile lo siano anche il veterano Federico Mollicone, un trapassato remoto da consigliere municipale a Roma sud e al centro, poi consigliere capitolino e infine, dal 2018, deputato. Nello stesso anno, dalla circoscrizione Lazio 1 è stata eletta Maria Teresa Bellucci, anche lei secondo quanto è possibile raccogliere sarà in gioco. Dalla Regione arrivano conferme su Chiara Colosimo e Giancarlo Righini. Luciano Ciocchetti secondo più di un referente di FdI dovrebbe rientrare nella rosa dei candidabili. In ogni caso, la strategia riferita dal partito romano è chiara: “Candidare i big nei collegi più difficili”. Per esempio l’area di Fiumicino, come il III e il IV municipio. “Il Centro storico è perso”, fanno capire. Mentre Roma sud e Pomezia, ma anche l’area di Roma Nord-Ovest, sono da considerare terreni ambito dai fratellini. Nel primo caso potrebbe esserci una sortita della Lega, si parla di Davide Bordoni.
Il Carroccio dal canto suo punterà soprattutto su Simonetta Matone, magistrato che ha accettato nel 2021 di candidarsi come “prosindaco” al fianco di Enrico Michetti, personaggio dal carattere forte che viene dato sicuramente in campo. Come anche Claudio Durigon, coordinatore della Lega nel Lazio. Un altro nome è quello di un’altra deputata uscente, Sara De Angelis, vecchia conoscenza del II municipio, essendone stata presidente da eletta nel Pdl.

PENTASTELLATI E CALENDIANI

Per quanto riguarda i Cinquestelle, il primo a farsi avanti pubblicamente è Paolo Ferrara, consigliere comunale con ormai sei anni di esperienza. Virginia Raggi, sindaca sconfitta a ottobre scorso dopo cinque anni di amministrazione, è stata tolta dalla gara dal leader politico grillino Giuseppe Conte: “Rientra nel vincolo del doppio mandato” ha detto l’ex premier.  
Per ora nulla trapela sulle intenzioni del M5S in vista delle regionali. “Arriviamo al 25 settembre e vediamo cosa accadrà -ha affermato Ferrara– così poi si potrà fare una riflessione fino al voto delle regionali. Bisogna pensare a una vera transizione ecologica prima di tutto, qualcuno se l’è dimenticata”.
Sempre come terzo polo, c’è Calenda che si riorganizza e guarda a Renzi. Tra i nomi locali che avanzano, Dario Nanni, consigliere capitolino, spendibile per esperienza. In pole position sembra comunque esserci la consigliera regionale Valentina Grippo