informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Terremoto al Comune di Terracina, ai domiciliari la sindaca Tintari. Indagato l’europarlamentare Procaccini. Le opposizioni chiedono il voto anticipato

Marco Battistini
Tra gli indagati figura anche l’europarlamentare Nicola Procaccini. Nei confronti del parlamentare le accuse sono di induzione indebita a dare o promettere utilità e turbata libertà degli incanti.
Luglio 20, 2022
Nicola Procaccini

Falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d’ufficio. Sono questi i reati contestati a vario titolo dalla Procura di Latina nell’inchiesta che ha portato l’arresto della sindaca di Terracina, Roberta Tintari, e altre 5 persone, tra cui l’ex vice sindaco, un assessore e funzionari del Comune, che sono state tutte sottoposte agli arresti domiciliari. Per altre 7 persone, tra cui pubblici funzionari ed esponenti politici, sono stati disposti divieti di dimora congiuntamente alla misura interdittiva. E’ stato inoltre sequestrato un camping, un ristorante e beni di un’associazione presso l’Arena del Molo di Terracina. Le indagini condotte dalla Guardia Costiera, in collaborazione con i Carabinieri di Terracina, secondo quanto riferisce la procura di Latina, sono scaturite da una serie di controlli effettuati dalla Guardia Costiera nell’ambito dell’istituzionale attività “Mare Sicuro 2019”, ed hanno consentito di “accertare una pluralità di fatti penalmente rilevanti connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, nonché condotte di sfruttamento del pubblico demanio marittimo che hanno interessato anche lavori e opere pubbliche”. Tra questi “la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l’indebita percezione di fondi europei strutturali Feamp e Flag con conseguenti danni erariali”, si legge ancora nel comunicato. La complessa e articolata attività investigativa, svolta in un arco temporale di circa 12 mesi e consistita in numerose ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche ha consentito di disvelare e documentare condotte di pubblici funzionari, all’interno del Comune di Terracina, che appaiono finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali. Tra gli indagati figura anche l’europarlamentare Nicola Procaccini. Nei confronti del parlamentare le accuse sono di induzione indebita a dare o promettere utilità e turbata libertà degli incanti. La sua carriera è in piena ascesa. Da ex militante del Fronte della Gioventù, al passaggio dentro Alleanza Nazionale, è stato anche portavoce di Giorgia Meloni, con la quale ha poi condiviso la scelta di Fratelli d’Italia. Figlio dell’ex deputata azzurra Maria Burani Procaccini, proprio a Terracina, la sua città di origine, è stato sindaco dal 2011 al 2015 e poi dal 2016 al 2019. Eletto al Parlamento europeo, ha lasciato il timone della città all’allora sua vice, Roberta Tintari, poi eletta sindaca nel 2020.  

“Non ho ancora avuto modo di verificare con attenzione cosa esattamente mi viene attribuito, vedremo le carte. La cosa ovviamente non mi lascia indifferente, ma sono sereno e la affronterò come si affrontano tutte le cose della vita”. Cosi’ all’Agi l’eurodeputato Nicola Procaccini che conferma di essere coinvolto nel procedimento che ha portato all’arresto del sindaco di Terracina Roberta Tintari. Procaccini rientra nel totale che sarebbe di 50 indagati coinvolti nel procedimento “per due episodi relativi alla precedente amministrazione nella quale ero sindaco tra il 2017 e il 2018”. Riferendosi ai fatti contestati al sindaco Roberta Tintari e all’ex vice sindaco Pierpaolo Marcuzzi, suo attuale collaboratore al Parlamento Europeo, Procaccini si dice “convinto della loro onesta’ e che saranno in grado di chiarire ogni aspetto di questa vicenda”. “Resta la sofferenza delle persone e delle famiglie – ha affermato ancora l’eurodeputato – ma la giustizia deve fare il suo corso”.

L’AMMINISTRAZIONE TINTARI NEL MIRINO DELLA PROCURA

La Tintari era appunto diventata sindaca dopo la vittoria al ballottaggio dell’ottobre 2020 contro il candidato della Lega Valentino Giuliani. Prima del suo approdo alla guida del Comune, Tintari era stata vice sindaco e assessore con deleghe ai Servizi Sociali e alla Cultura quando il primo cittadino era l’attuale europarlamentare di Terracina, Nicola Procaccini.
Il 14 gennaio scorso, venne arrestato e posto ai domiciliari, nell’ambito dell’operazione eseguita da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, Pierpaolo Marcuzzi. Al vice sindaco sono contestati dalla Procura di Latina i reati di falso ideologico in atto pubblico, tentata truffa aggravata e turbativa d’asta commessi al fine di ottenere finanziamenti pubblici stanziati per gli eventi calamitosi che nell’ottobre dell’anno 2018 colpirono il territorio di Terracina e per importi sproporzionati rispetto ai danni riportati dalla tribuna dello stadio.
Solo ad aprile scorso, Marcuzzi, che nel frattempo risulta accusato dalla Procura di falso ideologico in atto pubblico, tentata truffa aggravata, turbativa d’asta e induzione indebita a dare o promettere utilità a fini elettorali, era tornato di nuovo libero tra ricorsi al Riesame e Cassazione e una misura cautelare che sarebbe scaduta per decorrenza dei termini. Al contempo e prima del terremoto di gennaio, Marcuzzi era stato indagato e per tale ragione è a processo per rivelazione di segreto d’ufficio nella vicenda della lottizzazione alla ex Pro Infantia.

LE OPPOSIZIONI INVOCANO IL VOTO ANTICIPATO

La vicenda ha provocato anche una serie di reazioni politiche. Europa Verde afferma che quanto “sta succedendo in provincia di Latina rafforza la posizione di noi Verdi: bisogna ripristinare la legalità nella gestione del demanio, un demanio grazie al quale alcuni realizzano profitti altissimi, con ritorni erariali estremamente bassi per lo Stato e una forte cementificazione delle coste”. Dal canto suo Gianfranco Rufa, senatore e commissario della Lega a Latina, ritiene “che Terracina non possa restare nell’immobilismo amministrativo” e chiede di andare alle urne così come Francesco Zicchieri, parlamentare del gruppo misto alla Camera per il quale questa “amministrazione deve fare un passo indietro e dare la possibilità ai cittadini di esprimersi”.