informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Si fa presto a dire silenzio elettorale. Chi vincerà e perderà in Ciociaria

Licandro Licantropo
Domani notte si capirà quale scenario avremo nel panorama politico italiano. Se ci sarà un vincitore netto (come nel centrodestra si augura solo Giorgia Meloni) o se invece nessuno avrà davvero la maggioranza nei due rami del Parlamento
Settembre 24, 2022
Giorgia Meloni

Il popolo sovrano, chiamato domani ad eleggere deputati e senatori, viene trattato come un bambino incapace di poter decidere in autonomia conoscendo la verità. Il divieto di pubblicazione dei sondaggi negli ultimi quindici giorni parte dal presupposto che ognuno di noi sarebbe potenzialmente influenzabile e finirebbe con il seguire… il gregge dato per vincente. Oggi è la giornata dedicata al silenzio elettorale, che viene violato sistematicamente. Ma ormai funziona così. In realtà poi nei partiti tutti conoscono i sondaggi e si regolano in base ai risultati. Domani notte si capirà quale scenario avremo nel panorama politico italiano. Se ci sarà un vincitore netto (come nel centrodestra si augura solo Giorgia Meloni) o se invece nessuno avrà davvero la maggioranza nei due rami del Parlamento, come preferirebbero il Pd, il Movimento Cinque Stelle e il Terzo Polo di Calenda e Renzi. E chissà, magari anche Berlusconi e Salvini. In modo da favorire un’ennesima ammucchiata. Se così fosse, bisognerebbe domandarsi davvero a cosa sia servito votare. Intanto nell’ultimo giorno della campagna elettorale Giorgia Meloni avrebbe fatto volentieri a meno delle esternazioni di Silvio Berlusconi su Putin e di Matteo Salvini su Ursula von der Leyen. Parole sfuggite oppure pianificate? Questo è il dilemma, che alimenta i dubbi sulla reale convinzione degli alleati di dare il semaforo verde alla leader di Fratelli d’Italia per Palazzo Chigi. Adesso però non resterà che aspettare risultati, percentuali ed eletti. Poi toccherà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella analizzare il dato, trarre le conclusioni e affidare l’incarico alla personalità politica che avrà maggiori possibilità di formare un Governo. Questa campagna elettorale però ha già detto due cose. Da una parte c’è un centrodestra che sicuramente non assomiglia ad una “falange macedone” come grado di compattezza, ma che comunque condivide un percorso trentennale di alleanze. Dall’altra parte ci sono ormai due sinistre: quella del Pd, che negli ultimi undici anni è stata tenuta insieme dalla gestione del potere, e quella dei Cinque Stelle che, dopo aver governato con chi capitava, ha scelto di “rifarsi una verginità politica” facendo cadere il Governo Draghi e puntando tutto sul mantenimento del reddito di cittadinanza. L’operazione “centrista” di Calenda e Renzi serve innanzitutto a ottenere un limitato numero di seggi per i fedelissimi dei diretti interessati. Poi si vedrà.
Ma c’è pure la dimensione territoriale. Come si farà  a capire chi avrà vinto e chi avrà perso?

COME FUNZIONA IN CIOCIARIA

Fratelli d’Italia punta all’elezione di due deputati: il senatore Massimo Ruspandini e Paolo Pulciani. Significa vincere nel collegio maggioritario della Camera Frosinone-Sora (Ruspandini) e arrivare ad una percentuale superiore al 20% nel proporzionale. Davanti a Pulciani ci sono il numero due del partito Francesco Lollobrigida e Chiara Colosimo, che concorre anche nell’uninominale di Latina. Pressochè scontata l’elezione di Colosimo a Latina per Pulciani l’ingresso in Parlamento sarà legato quasi esclusivamente all’ottenimento di una percentuale superiore da parte di Fratelli d’ Italia nel collegio Frosinone-Latina rispetto a quella dell’altro collegio di Roma dove è candidato Lollobrigida. Anche se non è da escludere, nel collegio di Pulciani, la possibilità di ottenere un secondo seggio. Nella Lega c’è Nicola Ottaviani: il segretario provinciale è candidato nel collegio maggioritario di Cassino-Terracina. E’ il favorito. Ma avrà un occhio molto attento al risultato del partito pure nel resto del territorio ciociaro, in particolare a Frosinone, dove negli ultimi giorni il sindaco Riccardo Mastrangeli ha dato indicazione di votare per la Lega. Le percentuali dei partiti del centrodestra nel capoluogo saranno sicuramente importanti per la definizione degli assetti del prossimo futuro.
Forza Italia non può fallire l’elezione di Claudio Fazzone al Senato, ma nel proporzionale rischia non poco.
La sopravvivenza politica della classe dirigente del Pd provinciale dipende dall’elezione di Matteo Orfini, capolista nel collegio proporzionale della Camera. Lo sanno bene tutti: Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti, Luca Fantini, Antonio Pompeo. In caso di flop il commissariamento della federazione potrebbe concretizzarsi da un’ora all’altra. E’ stata una campagna elettorale fortemente condizionata dagli effetti, politici e mediatici, prodotti dalla diffusione del video di Albino Ruberti. Lo si è capito dal fatto che Francesco De Angelis e Sara Battisti hanno tenuto un profilo molto soft. L’elezione di Orfini avrebbe l’effetto di rasserenare il quadro, anche in vista delle future candidature alle regionali, che interessano molto da vicino big del calibro di Buschini, Battisti e Pompeo. Un altro elemento che il Partito Democratico dovrà valutare è la fine della stagione di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio. Quasi tutti (con la sola eccezione del presidente della Provincia Antonio Pompeo) hanno fatto riferimento in questi anni a Zingaretti. Sul piano politico si ritroveranno “orfani”. Il Movimento Cinque Stelle punta sull’elezione bis di Ilaria Fontana, questa volta nel proporzionale della Camera. Luca Frusone ed Enrica Segneri sono usciti di scena, mentre la Fontana ha saputo riposizionarsi in tempi non sospetti sulle posizioni di Giuseppe Conte. Se i pentastellati raggiungeranno anche da queste parti il 14-15%, la Fontana staccherà ancora il biglietto per Montecitorio. Per valutare invece il Terzo Polo bisognerà aspettare i risultati. Matteo Renzi ha fatto il pienone di pubblico al Fornaci, ma un evento del genere non è valutabile sul piano politico. L’ex rottamatore è uno showman formidabile, ma prendere i voti è un’altra cosa. In secondo luogo bisognerà capire anche quali saranno le scelte di Azione in Ciociaria. Il segretario provinciale Antonello Antonellis sembra essere l’unico convinto di una collocazione a sinistra.
Ora però sul serio parola al “popolo sovrano”.

-->
Maggio 5, 2024

Nessun assessore regionale del Lazio candidato alle europee. Come voleva il presidente Francesco Rocca, che ancora una volta dimostra di

Maggio 4, 2024

Enzo Salera e Germano Caperna puntano a chiudere la partita al primo turno, mentre gli avversari sognano il ballottaggio per

Aprile 29, 2024

Strano Paese l’Italia. Succede che il presidente del consiglio Giorgia Meloni, in un evento di partito dal chiaro sapore di

Aprile 28, 2024

La campagna elettorale finirà, ma le parole e le posizioni politiche assunte  resteranno. Soprattutto, il centrodestra dovrà continuare a governare

Aprile 27, 2024

Bando alle chiacchiere e alle ipocrisie: le europee saranno un formidabile test per la politica interna. Il futuro assetto dell’Ue