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Sabaudia, militari ucraini addestrati nella città delle dune: lettera al prefetto Falco

Marco Battistini
Sulla vicenda si è aperta la discussione sul piano politico
Marzo 21, 2023

Circa 20 militari di Kiev sono stati in Italia per un ciclo di addestramento all’impiego del sistema anti-missile. Nessuna conferma arriva dal ministero della Difesa sulla loro destinazione: il tema è considerato molto sensibile, al pari della tipologia di aiuti spediti al Paese invaso dalla Russia. Finora era stato reso noto solo l’invio di 4 istruttori italiani in Germania nell’ambito del programma europeo che prevedeva la formazione di 15 mila militari entro marzo. ‘Il Fatto’ ha indicato nella caserma Santa Barbara di Sabaudia, sede del Comando artiglieria controaerei dell’Esercito, il luogo dove si è svolta l’attività addestrativa.

Dal Comando di Sabaudia dipende il 4° Reggimento artiglieria controaerei ‘Peschiera’, di stanza a Mantova, che ha in dotazione i 4 Samp-T operativi. Era stato all’inizio di febbraio il generale Nikolai Oleshuk, comandante dell’Aeronautica ucraina, ad annunciare l’invio all’estero di specialisti della forza armata per l’addestramento sul Samp-T.

Il generale aveva nell’occasione ringraziato i Governi di Italia e Francia per la decisione di fornire il sistema – prodotto in consorzio da Roma e Parigi – “per proteggere l’Ucraina dal terrore missilistico russo e rafforzare la difesa aerea del paese”, auspicando che gli specialisti “possano tornare in primavera in Ucraina non a mani vuote ma con conoscenze, abilità e lo stesso Samp-T”. Indiscrezioni avevano indicato nella base aerea di Avord, sede del 1/o Reggimento di artiglieria dell’aria dell’Aeronautica francese, una delle sedi del training. Ma sarebbe stata coinvolta anche l’Italia con il comando di Sabaudia che avrebbe accolto i militari ucraini per un ciclo di addestramento.

Il Samp-T è un sistema sofisticato che richiede un training articolato per poter essere ‘maneggiato’ con efficacia. Ed i tempi sono stretti, visto che il suo invio in Ucraina è stato annunciato per la primavera da Italia e Francia, che ne stanno perfezionando l’assemblaggio. Intanto, lo scorso 10 marzo Kiev ha ricevuto uno dei due sistemi di difesa aerea Patriot promessi da Stati Uniti e Germania. Lo ‘scudo’ dal cielo contro droni, missili ed aerei è stato invocato più volte dal presidente Volodymyr Zelensky e l’alleanza che lo sostiene sta rispondendo in vista della possibile offensiva russa. L’Italia, ha riferito la premier Giorgia Meloni in occasione della sua visita nella capitale ucraina, manderà anche sistemi contraerei a più corto raggio e più datati, Skyguard Aspide e Spada.

Il Samp-T è tuttavia la punta di diamante, con i suoi missili Aster 30, in grado di intercettare il bersaglio fino a 120 km di distanza ed ingaggiarne 10 contemporaneamente. In passato non sono mancate polemiche sull’addestramento in Italia di militari ucraini. L’1 dicembre scorso il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, aveva affermato che l’addestramento militare degli ucraini viene fatto sul territorio di “Regno Unito, Germania, Italia e altri Paesi della Nato”.

Secca smentita il giorno stesso dalla Difesa, che aveva precisato di non “aver compiuto alcun addestramento in Italia” in favore dei militari ucraini sul territorio nazionale: “la Difesa, ad oggi, ha inviato solo 4 membri delle Forze armate in Germania nell’ambito del gruppo europeo addestramento, che, in questo momento, stanno pianificando i possibili cicli addestrativi da svolgersi in futuro”. Tre mesi dopo le cose sono cambiate. La linea del Governo è comunque di non divulgare informazioni su queste attività. Inutile fornire ulteriori spunti per gli attacchi mediatici di Mosca ad esponenti delle istituzioni italiane.

SABAUDIA, LA SINISTRA CHIEDE SPIEGAZIONI

Sulla vicenda si è aperta la discussione sul piano politico. “Dopo le notizie apparse su alcuni quotidiani riguardo l’addestramento di soldati ucraini a Sabaudia e in Sardegna, abbiamo deciso di scrivere al Prefetto di Latina, Maurizio Falco, per chiedere i chiarimenti che potrà darci sulla presenza di militari stranieri sul nostro territorio. Pur comprendendo la delicatezza dell’argomento e la conseguente segretezza di tutto quello che ruota intorno alla Difesa italiana, non possiamo nascondere la grande preoccupazione per l’argomento e soprattutto per la sicurezza dei nostri concittadini che vivono nelle zone limitrofe alla caserma Santa Barbara di Sabaudia e che forse, venuti a conoscenza degli eventi, possano temere per la propria incolumità”.

Ad affermarlo in una nota il consigliere regionale Claudio Marotta e i parlamentari Filiberto Zaratti e Peppe De Cristofaro, esponenti di AVS del Lazio, che hanno deciso di inviare una lettera al Prefetto di Latina, Maurizio Fulco e per conoscenza al Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca in merito alla presenza dei militari ucraini in provincia di Latina. “L’invio delle armi in Ucraina finora è stato l’unico strumento perseguito dal nostro Governo in questo conflitto, sarebbe utile invece percorrere con maggiore impegno e decisione le vie diplomatiche a livello internazionale per il raggiungimento della pace. Purtroppo iniziative come queste lanciano un segnale diametralmente opposto, alimentano la paura che la fine del conflitto sia sempre più lontana e che contemporaneamente si possa scivolare in una guerra mondiale. Siamo certo, infine, che il neo presidente della Regione Lazio mostri la stessa sensibilità sul tema e possa così condividere le nostre legittime preoccupazioni”.

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