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Pos obbligatorio in tutte le attività. Scattano le multe per chi non accetta i pagamenti elettronici

Martina Arduini
In caso di rifiuto il commerciante dovrà pagare una multa di 30 euro, a cui va aggiunto il 4% del valore della transazione rifiutata.
Giugno 30, 2022

Da oggi, giovedì 30 giugno, accettare i pagamenti tramite POS (il dispositivo che serve a gestire i pagamenti elettronici con bancomat o carte di credito) è obbligatorio. Sì, anche solo per un caffè. Contestualmente a questa decisione entrano in vigore le sanzioni per commercianti e professionisti che non accettano i pagamenti con carte di credito, bancomat o prepagate.

A quanto ammonta la multa?

In caso di rifiuto il commerciante dovrà pagare una multa di 30 euro, a cui va aggiunto il 4% del valore della transazione rifiutata. Sarà lo stesso cliente a denunciare la violazione della legge. Chiaramente la sanzione non verrà applicata nei casi di impossibilità tecnica, cioè quando l’esercente non può effettuare il pagamento per motivi tecnici e che quindi non dipendono da lui.

L’obbligo per i commercianti di dotarsi di POS esiste da molti anni in Italia (fu inserito per la prima volta nel decreto legge 179 del 2012), ma fino ad oggi non erano ancora entrate in vigore le multe per chi non lo utilizzava: di fatto, quindi, ai commercianti era lasciata la libertà di non accettare pagamenti elettronici, senza rischiare di incorrere in alcuna sanzione. Le multe sarebbero dovute entrare in vigore già il primo gennaio del 2023, ma lo scorso aprile il governo aveva deciso di anticipare di sei mesi questa data, in un decreto approvato per facilitare l’attuazione del PNRR.

La misura adottata dal governo non vale per gli altri strumenti di pagamento elettronici come i pagamenti tramite applicazioni.

Gli sconti fiscali in scadenza

Per accelerare la spinta verso gli strumenti di pagamento digitali il governo aveva già introdotto un credito di imposta totale al 100% sulle commissioni e sull’acquisto dei Pos. Cioè le spese effettuate potevano essere interamente detratte dalla dichiarazione dei redditi. A partire dal primo di luglio il credito di imposta scenderà dal 100% al 30%.