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Pd, già iniziato il dopo Letta. In Ciociaria nessuno può prendere il posto di De Angelis. Il centrodestra prepara il “cappotto”, ma in ordine sparso

Licandro Licantropo
Da oggi non si possono più pubblicare sondaggi, ma la tendenza è chiarissima. Il Partito Democratico si avvia alla sconfitta e gente come Dario Franceschini e Andrea Orlando parla già apertamente di congresso.
Settembre 10, 2022
Francesco De Angelis

Contribuire all’elezione di Matteo Orfini alla Camera, evitare così il commissariamento della federazione provinciale e continuare a dettare legge. Aspettando che passi definitivamente la nottata del video di Ruberti e De Angelis.

Se poi il 26 settembre, come più di qualche addetto ai lavori azzarda, Enrico Letta dovesse davvero dimettersi da segretario nazionale del partito, l’inizio dell’ennesima stagione congressuale darebbe ancora più margini alla componente di Francesco De Angelis per restare saldamente al comando del Pd in Ciociaria. Lo scenario che si sta prefigurando è esattamente questo.

INTRECCIO DI STRATEGIE

Da oggi non si possono più pubblicare sondaggi, ma la tendenza è chiarissima. Il Partito Democratico si avvia alla sconfitta e gente come Dario Franceschini e Andrea Orlando parla già apertamente di congresso. C’è un altro segnale: Stefano Bonaccini, possibile successore di Letta al vertice del Nazareno, è in silenzio. Nicola Zingaretti, predecessore di Letta e presidente del Lazio, sta facendo la “sua” campagna elettorale. Base Riformista, l’area degli ex renziani rimasti nei Dem, può dare un contributo importante ma non prendersi il partito. In provincia di Frosinone il momento non è stato colto da chi avrebbe dovuto avere il coraggio di osare. Non lo ha fatto il presidente della Provincia Antonio Pompeo, non lo ha fatto il sindaco di Cassino Enzo Salera, eterno indeciso. Non lo ha fatto nessuno. Dopo la vicenda del video (che però andrà ancora avanti), Francesco De Angelis ha scelto la linea del riserbo più assoluto. Sara Battisti, con qualche eccezione, ha fatto lo stesso. Mauro Buschini invece eccezioni non ne ha fatte. C’è una sola ipotesi che potrebbe davvero cambiare qualcosa: risultato convincente del Pd di Enrico Letta il 25 settembre alle politiche e mancata elezione di Matteo Orfini alla Camera. A quel punto la federazione di Frosinone potrebbe essere commissariata. Ma il vento soffia nelle direzioni opposte. Difficilmente i Democrat potranno vincere le prossime politiche e Orfini andrà a Montecitorio. Il sostegno di Pensare Democratico, seppure non entusiasta, non mancherà. Francesco De Angelis sa bene che su un tema del genere non si può giocare. In ogni caso, stagione congressuale o no, l’area di De Angelis e Buschini rimane largamente maggioritaria. E questo peserà se dovranno essere sottoscritte le tessere e quando si arriverà ad una “conta”. Nel Pd ciociaro non c’è un’alternativa al predominio del presidente del Consorzio industriale. Il segretario provinciale Luca Fantini ha comunque preso in mano la situazione, spostando l’asse verso i Giovani Democratici in questa fase. Proprio per togliere i riflettori da Pensare Democratico. Non c’è stata nel partito una presa di posizione “guidata” da chi avrebbe potuto mettere sul tavolo la questione della leadership. Soltanto Antonio Pompeo avrebbe potuto farlo, ma non è successo nulla. Magari il presidente della Provincia avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente sul partito in questo momento piuttosto che sul Comune di Ferentino. Questione di scelte e di priorità.

CENTRODESTRA FORTE MA NON UNITO

In provincia di Frosinone il centrodestra prepara l’ennesimo “cappotto” nei confronti degli avversari. Ma lo farà con strategie e prospettive molto diverse e comunque non unitarie. A livello nazionale Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è uscita allo scoperto dicendo chiaramente che punta al 30% (ma forse perfino di più). In Ciociaria Massimo Ruspandini sta portando avanti una campagna elettorale di grande attenzione verso il territorio. Alla sua maniera: Comune per Comune, quartiere per quartiere, condominio per condominio. Si avvia al bis come parlamentare, sempre in un collegio uninominale. Il partito può portare in Parlamento un secondo deputato, Paolo Pulciani, inserito nel listino del proporzionale. Sarebbe un risultato di altri tempi, quando An eleggeva Romano Misserville e Oreste Tofani. Il coordinatore della Lega Nicola Ottaviani invece sta rinsaldando il legame con il leader nazionale Matteo Salvini, favorendo l’adesione di liste civiche a lui riconducibili o comunque vicine. Ieri Frosinone Capoluogo, domani chissà, magari la Lista Ottaviani o quella Per Frosinone. Ci sono considerazione di scenari interni al partito, con la necessità probabilmente di blindare il ruolo del Capitano. Nel Lazio il capo è Claudio Durigon: Nicola Ottaviani lo ha capito e si sta muovendo esattamente in questa direzione. Quanto a Forza Italia, la necessità è quella di evitare il sorpasso del Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Anche da queste parti. E’ la preoccupazione principale di Antonio Tajani e Claudio Fazzone, ma anche di Adriano Piacentini, Daniele Natalia e Rossella Chiusaroli. Il destino del centrodestra in Ciociaria è questo: l’effetto coalizione scatta di rado, ma non impedisce di vincere e governare. Per la presidenza della Provincia però servirà un cambio di passo: si tratta della “casella” strategica per poi provare a far scattare l’effetto domino negli enti intermedi.

NUVOLONI SUL CIELO DI ANAGNI

La frattura tra il sindaco Daniele Natalia e il suo ex mentore Franco Fiorito non potrebbe essere più netta. Indipendentemente dagli assessori revocati e dai consiglieri “congelati”. Fiorito continua a ripetere che non intende candidarsi a sindaco, ma cosa altro potrebbe dire in questo momento? Nel centrosinistra c’è qualche timido segnale di un possibile rientro sulle scene politiche di Fausto Bassetta. Mentre spicca e fa riflettere il silenzio di Alessandro Cardinali, vicepresidente della Provincia. Il Campo largo è naufragato, il progetto politico di aggregare un fronte ampio con una marcata connotazione civica no. Ma adesso Cardinali non ha la necessità di fare alcuna mossa. Prima bisognerà capire dove porterà il braccio di ferro tra Fiorito e Natalia.

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