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Orgoglio e una spruzzata di rabbia: Giorgia Meloni schiera l’Italia all’assemblea dell’Onu. Da Frosinone a Cassino: l’occasione irripetibile del centrodestra in Ciociaria

Licandro Licantropo
Settembre 21, 2023

Schiena dritta e testa alta. All’assemblea dell’Onu il presidente del consiglio Giorgia Meloni, in quindici minuti, ha fatto capire di non aver paura di scegliere e di schierarsi. Condannando con queste parole l’aggressione russa all’Ucraina: “L’Italia ha scelto chiaramente da che parte stare. Lo ha fatto per senso di giustizia. Lo ha fatto perché è consapevole di quanto sarebbe difficile governare un mondo nel quale ha la meglio chi bombarda le infrastrutture civili sperando di piegare un popolo con il freddo e con il buio, chi utilizza come arma l’energia e ricatta le nazioni in via di sviluppo impedendo di esportare il grano”. Più chiaro di così è impossibile.

Successivamente ha affrontato il capitolo riguardante l’Africa. Dicendo: “Spesso l’approccio è stato predatorio, e ciononostante perfino paternalistico. Bisogna invertire la rotta. Occorre offrire un’alternativa seria al fenomeno della migrazione di massa, un’alternativa fatta di lavoro, formazione, opportunità nelle nazioni di provenienza, e percorsi di migrazione legale e concordata e dunque anche integrabile. Saremo i primi a dare il buon esempio con il Piano Mattei per l’Africa”. E’ un’Italia che non ha paura di schierarsi, di prendere posizione, di stare da una parte invece che limitarsi a dare ragione a tutti e quindi a nessuno.

Ad un anno dalla vittoria elettorale che ha portato al Governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, ci si prepara alle europee di giugno 2024. Saranno elezioni importantissime: per la prima volta gli assetti consolidati sono in discussione e il voto nei diversi Paesi sicuramente cambierà le proporzioni e gli equilibri. Perfino in Italia i partiti non potranno limitarsi ad analizzare i risultati soltanto sul piano interno. Sarà una grande prova di maturità per tutti.
Sempre a New York il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri hanno fatto “campagna elettorale” per portare a Roma Expo 2030. Gioco di squadra con il ministro degli esteri Antonio Tajani e con il presidente del comitato promotore Giampiero Massolo. La concorrenza è agguerrita, ma Expo 2030, così come il Giubileo 2025, possono rappresentare un volano eccezionale per il rilancio del Lazio. Un tema sul quale bisognerebbe lavorare di più e meglio rappresentando pure le opportunità per le province. In termini di turismo e di possibilità di rilancio del settore della ristorazione e degli alberghi. Ma sono argomenti dei quali si continua a parlare pochissimo, specialmente in Ciociaria. Quando invece un raccordo del genere sarebbe fondamentale. Pensare, per esempio. che Fiuggi e il suo campo da golf saranno completamente tagliati fuori dalla Ryder Cup, uno degli eventi sportivi più seguiti del mondo con centinaia di migliaia di spettatori in arrivo la prossima settimana da ogni parte del globo, da il senso del fallimento di tutte le filiere tra il
nostro territorio e tutti gli altri centri decisori sovraordinati.

CASSINO E VEROLI: IL CENTRODESTRA PUÒ CERCARE L’EN PLEIN

A Cassino Fabio Tagliaferri (Fratelli d’Italia) sta facendo sul serio. Ha riunito i referenti politici degli altri partiti del centrodestra, proiettando l’orizzonte al governo della città, che passa naturalmente dalla vittoria elettorale. Ci sono resistenze e più di qualcuno cercherà i soliti sgambetti e perfino le logiche trasversali. Come è avvenuto sempre. Ma è esattamente questo modo di fare che Fratelli d’Italia vuole archiviare definitivamente. Fabio Tagliaferri ha una robusta esperienza politica e viene da Frosinone, dove sono stati necessari passi indietro e mediazioni snervanti per non rompere il quadro del centrodestra. Dove perfino in questo momento non mancano le difficoltà all’interno di una coalizione nella quale in troppi confondono la continuità amministrativa con il limitarsi a portare avanti un programma definito negli anni scorsi. Il sindaco Riccardo Mastrangeli si sta “caricando” tutte le scelte, mettendoci costantemente la faccia. Perfino al convegno di Legambiente. I partiti lo stanno aiutando, ma esiste la necessità di ascoltare le ragioni di tutte le componenti dell’alleanza. Il centrodestra guida molte delle principali città della provincia: Frosinone, Ceccano, Alatri, Anagni, Pontecorvo. Potrebbe aggiungersi Cassino. Ecco perchè le scelte che saranno effettuate a Cassino avranno una straordinaria importanza. Ci sono poi altri Comuni, tra i quali Veroli, che viene considerato inespugnabile. Certamente da quelle parti il Pd è forte. Ma pure diviso sulle scelte riguardanti sia il candidato che la coalizione. Esistono le possibilità per il centrodestra di infilarsi in quelle contraddizioni. A patto di ragionare come una squadra con umiltà e senso di appartenenza.

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