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Nella cronometro finale, vinta da uno strepitoso Sobrero, ha difeso il primato da Carapaz

Roberto Mercaldo
Hindley, primo australiano in rosa al traguardo
Maggio 30, 2022
L’australiano Jai Hindley

L’australiano Jai Hindley ha agevolmente difeso il simbolo del primato dall’attacco, più teorico che reale, di Richard Carapaz. Dopo il “golpe” operato nell’ultima tappa di montagna, la passerella sotto il balcone di Giulietta è stata una maniera piacevole di ricevere il tributo di onori e di applausi dai tanti appassionati assiepati lungo i 17 km del percorso “tic-tac”. Impossibile per l’ecuadoriano colmare in così poco spazio il ritardo accumulato sulla salita della Marmolada.

Di fatto, le crono di Hindley e Carapaz hanno vissuto un percorso parallelo, e il distacco appena percettibile segnalato dall’orologio lo conferma più di ogni altra teoria. Chi lungo i chilometri della crono veronese ha invece fatto meraviglie è Matteo Sobrero, campione italiano della specialità, che ha inflitto distacchi molto rilevanti a tutti gli altri partenti. Il solo olandese Arensman è riuscito a contenere il ritardo a poco meno di 30”, gli altri, a cominciare dal favorito Van Der Poel, che ha chiuso terzo, sono stati battuti nettamente. Con la perentoria conferma di Sobrero tra i cronomen più forti del mondo, l’Italia può ora gonfiare il petto perché c’è anche Pippo Ganna a stupire abitualmente in questo tipo di prove.

Possiamo pertanto affermare senza tema di smentite che almeno a cronometro non abbiamo gap da colmare, ma rappresentiamo un punto di riferimento per gli altri. Per quanto concerne la classifica generale, l’ultima tappa non ha portato alcuna variazione sostanziale. Immutate le prime dieci posizioni. Se Landa aveva il terzo gradino del podio in cassaforte, qualche rischio lo ha corso in verità Vincenzo Nibali, che proprio non è riuscito a trovare il giusto ritmo nella prova contro il tempo, conclusa nelle retrovie. Buon per lui che Pello Bilbao non abbia saputo approfittarne, riuscendo a ridurre ma non a cancellare il gap dal siciliano. Per il vincitore dei tre grandi Giri, un quarto posto finale che aggiunge un’altra perla alla sua lunga e brillantissima carriera.

Tra i primi dieci anche un altro veterano del ciclismo azzurro, lo scalatore Domenico Pozzovivo, mentre tra i giovani il migliore è stato Fortunato. L’Italia chiude anche con cinque successi di tappa, colti da Dainese, Oldani, Ciccone, Covi e Sobrero. Peccato per il Covid che ha estromesso dai giochi rosa Almeida, ma tutto sommato la corsa è stata vibrante e non ha deluso le attese dei tanti appassionati, che ora sperano per l’edizione 106 di rivedere un italiano in lotta per la rosa finale.

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