Il suo talento non è in discussione, ma quando il talento è abbinato a risultati troppo altalenanti, le critiche fioccano e non possono dirsi ingiuste. Lorenzo Musetti sembra sempre sul punto di lasciare il bozzolo e spiegare le ali, col suo rovescio esteticamente impeccabile, le sue variazioni, le sue smorzate deliziose. Però sino ad oggi all’impeccabile esteriorità non è riuscito ad abbinare la praticità, almeno intesa come capacità di vincere un buon numero di partite nel circuito. La giovane età è la sua più grande alleata, ma non deve trasformarsi in un alibi. Allora, giacché vincere aiuta a vincere, al campioncino toscano non resta che… vincere. Ad Amburgo Lorenzo sta attuando il progetto con una certa incisività, visto che ha battuto prima Lajovic e poi Ruusuvori, approdando ai quarti di finale, dove troverà Davidovich Fokina. Contro il serbo, tornato su buoni livelli, Musetti è stato costretto ad annullare un matchball ed è uscito alfine vincitore da un’autentica battaglia. Al cospetto dell’ex finalista di Montecarlo, Musetti ha abbinato al repertorio tecnico abituale anche uno spirito combattivo e una grinta capaci di proiettarlo oltre l’ostacolo. Contro Ruusuvori, Lorenzo ha tradotto in sensazioni positive le difficoltà del match precedente ed ha espresso nei momenti cruciali una sicurezza mai esibita in passato. I quarti di un 500 valgono punti ATP e un pieno di fiducia, ma poiché l’appetito viene mangiando, Musetti proverà senz’altro a superare anche lo scoglio spagnolo per regalarsi una clamorosa semifinale. Intanto proverà ad allinearsi ai quarti anche Fabio Fognini, che nel primo turno ha superato faticosamente Bedene, con appendice polemica dello sloveno, intestarditosi nel contestare anche dopo la fine del match una decisione dei giudici di linea. Contro Kachanov il test è davvero difficile, ma sappiamo che Fabio è capace di tutto, nel bene e nel male. Tornerà in campo oggi anche Matteo Berrettini, dopo la disavventura di un Covid contratto nel momento meno opportuno della stagione. A Gstaad, nel torneo che nel 2018 gli regaló il suo primo successo nel circuito ATP, Matteo trova al primo turno l’immarcescibile Gasquet, talento purissimo cui il tempo e gli acciacchi regalano oggi estri intermittenti. Berrettini ha quale obiettivo stagionale la qualificazione per le Finals di Torino e vuole regalarsi una tournée americana ricca di soddisfazioni. Intanto un altro giovanissimo si sta facendo largo in classifica: si chiama Francesco Maestrelli, ha 19 anni e a Verona si è aggiudicato il suo primo torneo Challenger. A inizio anno era numero 750 del mondo, oggi è 237. Giocatore completo, bravo in tutti i fondamentali, sta rivelandosi un agonista straordinario: a Verona ha vinto 4 dei 6 incontri disputati al terzo set. Nel mirino c’è la posizione numero 100, da raggiungere entro il 2023. Per l’Italia è un momento di grande fermento. Giovani campioni crescono.