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Morti bianche, il Lazio è la quarta regione con più vittime. Usb-Rete Iside: “Introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro”

Alberto Fraja
Il Lazio risulta al quarto posto con 33 vittime. E’ il settore del trasporto e magazzinaggio a contare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro, ben 13 (erano 2 nel primo bimestre del 2021). La proposta di ‘Rete Iside-USB’
Maggio 30, 2022

Alessandro Zabeo, 34 anni, è l’ultima delle vittime in ordine di tempo ad aver perso la vita mentre lavorava. Era un lavoratore interinale. Se n’è andato lunedì scorso all’ospedale di Mestre, dove era stato ricoverato e operato alla testa dopo una tragica caduta da un’altezza di tre metri durante le operazioni di scarico su un portacontainer Ital Bonus, ormeggiato a Porto Marghera a Venezia.

“Alessandro è la vittima del lavoro n.402 del 2022 secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza Rete Iside-USB, comprensivi delle morti in itinere – scrive in un comunicato Usb Rete Iside -. Contro questo stillicidio di sangue, USB e Rete Iside sono andate oltre gli stucchevoli comunicati di routine e, con il sostegno fondamentale delle deputate di ManifestA hanno presentato alla Camera un progetto di legge per l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro. A supporto della proposta è aperta una petizione online al presidente Fico affinché il testo sia discusso quanto prima dal Parlamento italiano. Con la tragedia di Porto Marghera, il Veneto supera la Lombardia in testa alla classifica per regioni delle morti di lavoro: 55 in Veneto, 54 in Lombardia – continua la nota -. Le due regioni insieme totalizzano un quarto delle vittime del lavoro in Italia (al terzo posto c’è il Piemonte con 35).”

Quarto posto per il Lazio

Rete Iside-USB ha anche stilato una (triste) classifica regionali delle cosiddette morti bianche nel 2022 (dato aggiornato al 24 maggio 2022). Il Lazio risulta al quarto posto con 33 vittime. E’ il settore del trasporto e magazzinaggio a contare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: ben 13 (erano 2 nel primo bimestre del 2021. Seguono: costruzioni (7), commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (5), attività manifatturiere (4), il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese e sanità e assistenza sociale (3). La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (34 su un totale di 85). Ed è proprio in questa fascia d’età che si rileva anche l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati (7,4). L’incidenza di mortalità minima è invece nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 1), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 4 infortuni mortali ogni milione di occupati.