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“Medici ‘a gettone’, una piaga che va estirpata”: l’ira del ministro Schillaci. Dribbling sul numero chiuso a Medicina

Danilo Del Greco
Ottobre 12, 2023
Il ministro della Salute Orazio Schillaci

“Rimettere i cittadini e i pazienti al centro delle politiche sanitarie del Governo: è questo il nostro obiettivo in materia di sanità e in questa direzione ci stiamo già muovendo con decisione fin dal nostro insediamento, un anno fa”.

Lo ha affermato ieri (mercoledì 11 ottobre) il ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso del suo intervento alla festa per i 50 anni dello stabilimento farmaceutico Sanofi di Anagni. L’esponente del Governo Meloni ha elogiato l’azienda ciociara, leader in un settore strategico e in grande espansione che “rappresenta un vero volano e motore per il Pil della nazione”. Quindi, come anticipato in premessa, ha toccato temi di carattere nazionale.

“La sanità del terzo millennio – ha dichiarato – richiede strategie e politiche molto diverse rispetto al passato. Oggi serve innanzitutto una forte partnership con l’industria, una sinergia che si concretizzi in un percorso comune finalizzato a posizionare di nuovo la salute dei cittadini al centro del dibattito politico. Di più: la salute della collettività deve essere il faro di ogni azione del Governo, sia diretta sia indiretta, nel senso che in ogni ambito tale obiettivo deve essere l’ispiratore di qualsiasi progetto. Ciò affinché possa essere concretizzato il nostro scopo primario, quello, cioè, di garantire l’accessibilità alle cure ad ogni singola persona, indipendentemente dalle sue condizioni socio-economiche”.

Schillaci si è quindi soffermato su alcune criticità del sistema sanitario:

“Si parla molto della carenza di medici. In realtà – ha stigmatizzato il Ministro – quelli che mancano davvero sono gli infermieri. I medici ci sono. Purtroppo, però, ‘snobbano’ il sistema sanitario nazionale preferendo lavorare “a gettone” con le cooperative, che li chiamano quando serve e li pagano profumatamente. Sono i cosiddetti “gettonisti”, un fenomeno sempre più diffuso che sta creando problemi crescenti al nostro sistema sanitario, per arginare il quale è fondamentale rendere di nuovo appetibili la nostra sanità, i nostri ospedali, le nostre strutture sanitarie. E per fare questo il Governo Meloni sta lavorando con progetti mirati e, come detto, riposizionando la salute pubblica al primo posto nella scala delle priorità.

Non è più possibile – ha evidenziato ancora il Ministro – che all’atto di decidere la propria specializzazione un laureato in medicina opti sempre più spesso per branche che gli consentono poi di lavorare esternamente alle strutture pubbliche al fine di guadagnare di più. Dobbiamo invertire la rotta e far sì che i medici tornino ad operare principalmente nel settore pubblico”.

Schillaci ha poi dribblato con attenzione il tema, sollevato in precedenza durante i vari interventi, in merito al numero chiuso di Medicina. Una stortura tutta italiana, che costringe centinaia di giovani a recarsi all’estero, spesso di recente in Albania, per laurearsi in Medicina. Un vero scandalo al quale occorre porre rimedio. Schillaci non ha volutamente toccato il delicato argomento, evitando di pronunciarsi in modo esplicito, ma dalle sue argomentazioni è parsa chiara la contrarietà al sistema del numero chiuso.

Infine, ha parlato dell’importanza della prevenzione “nella quale bisogna investire con decisione, come abbiamo iniziato a fare. Perché – è stato il suo ragionamento finale – noi vogliamo che i cittadini si ammalino di meno, per due motivi: per avere una sorta di “longevità sana e felice” e poi anche per evitare che gravino troppo pesantemente sul sistema sanitario nazionale”.

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