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Mastrangeli vola alto: amministriamo convinti che bisogna costruire la città del futuro

Martina Arduini
I malumori? Tutto normale, la dialettica e il confronto ci aiutano a superare le difficoltà. Abbiamo incontrato il Sindaco del Capoluogo poco prima del consiglio comunale di ieri.
Novembre 21, 2023
Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone

Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha incassato l’approvazione anche dell’accordo tra Regione Lazio, Comune e Sport e Salute per la riqualificazione del Palazzetto dello sport di piazza Martiri di Vallerotonda. Una delibera votata da 21 consiglieri, compresi quelli delle opposizioni. Una sola astensione. Diverse assenze e una fretta indiavolata di chiudere la seduta, probabilmente per la partita dell’Italia con l’Ucraina che valeva l’accesso agli Europei 2024.
Come sempre non sono mancati i mal di pancia e i segnali polemici, rigorosamente trasversali. Angelo Pizzutelli ha fatto capire al Partito Democratico che d’ora in avanti agirà come consigliere senza vincolo di… schieramento. Andrea Turriziani (Lista Marini), che già da molto tempo ha preso le distanze dalla minoranza, ha lodato l’atteggiamento del primo cittadino e della giunta su un tema come quello dell’impiantistica sportiva. Nel centrodestra nervosismo evidente nella Lista Ottaviani (si proprio la lista che porta il nome dell’ex sindaco…) che si è messa di traverso, clamorosamente, sulla mozione pro-Israele. Ma anche in Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo), che non le ha mandate a dire. Alla fine però nessun problema sulle singole pratiche.
Poco prima del consiglio abbiamo avuto modo di sentire il sindaco Mastrangeli. Per un giro d’orizzonte sulla maggioranza, sul primo pezzo del suo mandato, sul futuro della città.

Sindaco, ma ne valeva la pena? Ma soprattutto, chi glielo ha fatto fare? Da più di un anno insiste su piste ciclabili e Brt, con il risultato che la maggioranza si è lacerata e che nei quartieri, cittadini e commercianti sono in rivolta. Ma non sarebbe stato più “popolare” azzerare tutto? Chissà quanti voti in più…

Una premessa: credo che il dialogo e l’incontro, anche con le sensibilità più diverse dalla nostra, siano le condizioni insindacabili per realizzare progetti ambiziosi e per superare le inevitabili difficoltà e ostacoli. Ho dimostrato in diverse occasioni di non aver difficoltà a mettermi in gioco, in prima persona, di fronte ai cittadini, agli operatori commerciali, ai rappresentanti di associazioni, per illustrare la nostra visione di città e per ascoltare e accogliere suggerimenti e proposte. A proposito di visione, un amministratore può possederne una impostata sugli interessi della collettività e su benefici di lungo periodo, e questa si chiama politica virtuosa, o può semplicemente orientare le proprie scelte prendendo spunto da fattori egoistici o anacronistici che nulla hanno a che vedere con le reali esigenze della comunità, e questa si chiama demagogia. Fattori, questi, che possono entrare in collisione con valori che ritengo ben più importanti, come la tutela della salute pubblica e la crescita del territorio. Sono questi i valori che guidano l’azione della nostra amministrazione, affinché il capoluogo entri nel novero delle città avanzate, moderne e sostenibili sotto il profilo ambientale e della vivibilità; la popolarità è un concetto effimero e variabile. L’amministrazione lavora quotidianamente per ottenere risultati materiali, tangibili, a favore della qualità della vita di noi tutti.

Piano urbano della mobilità sostenibile: quali e quante saranno le piste ciclabili? Il Bus Rapid Transit dove passerà? A proposito: perché dopo la forte accelerazione estiva adesso si è frenato sul Brt?

L’amministrazione, nel ridisegnare la mobilità cittadina, terrà conto delle risultanze delle attività di monitoraggio, analisi critica e revisione del Piano urbano della mobilità sostenibile e del Piano urbano del traffico affidate alla società specializzata Leganet, comprendenti anche la redazione del rapporto ambientale. Il fine è la verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica del Pums. Sia il Piano Urbano del Traffico che il Piano urbano della Mobilità Sostenibile, varati nel 2020 con la supervisione dell’assessorato alla Polizia locale e approvati in consiglio comunale nel 2021, prevedevano delle linee guida generali in merito all’adozione di sistemi di mobilità sostenibile come le ciclopedonali, i parcheggi di interscambio modale, l’utilizzo di mezzi come il bus elettrico a corsia preferenziale e l’ascensore inclinato tra la parte bassa e alta della città.

In vista della concreta realizzazione di infrastrutture che cambieranno il volto del capoluogo e la cultura stessa con cui faremo i nostri spostamenti quotidiani, era dunque necessario un aggiornamento di Pums e Put, nei quali sono messi a sistema interventi, azioni e misure finalizzati ad assicurare il fabbisogno di mobilità e, al tempo stesso, a ridurre i livelli di inquinamento mettendo al centro la sicurezza nella circolazione. L’Amministrazione conta di poter illustrare l’aggiornamento dei piani, con i dettagli relativi a piste ciclabili e Brt, nel più breve tempo possibile. Certo è che bisogna uscire dalle logiche del XX secolo ed entrare in quelle del XXI secolo: è l’essere umano che deve essere al centro dello spazio urbano e non le automobili per recuperare socialità, voglia di vivere insieme e far “comunità”. Frosinone deve agire in questo senso più delle altre città, visto che ha il tasso di motorizzazione più alto d’Italia e la nostra salute non se lo può più permettere.

L’ascensore inclinato sembra l’isola che non c’è di Peter Pan. Da un anno parlate di raddoppio della linea, ma intanto non funziona nulla da anni. Il collegamento meccanizzato doveva rappresentare la svolta del traffico cittadino, con il collegamento veloce tra parte alta e parte bassa. Mai visto un simile flop.

Per quanto riguarda l’ascensore inclinato, è stata aggiudicata la gara espletata mediante la Stazione Unica Appaltante dell’Amministrazione Provinciale. Conclusa la fase di verifica, imposta dall’iter, sarà possibile avviare i lavori. Finalmente avremo un sistema di collegamento meccanizzato veloce tra la parte alta e quella bassa realizzato con le più moderne tecnologie e con i criteri più avanzati di sostenibilità, comfort e sicurezza.

Dopo i lavori di riqualificazione, piazzale Kambo sarà totalmente pedonalizzato?

Il quartiere dello Scalo attendeva la riqualificazione della Piazza da circa 70 anni. Con gli importanti contributi ottenuti dall’amministrazione Ottaviani, di cui ho fatto parte come assessore al bilancio, sia nell’ambito del bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie che dei bandi del Ministero dei Beni Culturali, si procederà a interventi e alla realizzazione di infrastrutture in tutto il quartiere. Il progetto prevede anche, su corso Lazio, il completamento dell’edificio polivalente, la realizzazione della scuola materna, il completamento del verde pubblico e piste ciclabili, la delocalizzazione degli uffici Mise e la realizzazione della scuola elementare. Con la ristrutturazione di piazzale Kambo, la nostra città usufruirà di una cartolina d’ingresso degna del suo nome; contestualmente, Rete Ferroviaria Italiana provvederà alla riqualificazione degli edifici di proprietà. La viabilità dell’area andrà incontro a modifiche che sono attualmente allo studio di Leganet e degli uffici comunali.

Ma servivano davvero tutte queste rotatorie? Lo sa che sui continui cambi della viabilità cittadina ormai girano barzellette? Quando avremo i sensi di marcia definitivi?

Le rotatorie, come le modifiche sulla viabilità, rispondono alla finalità di adottare soluzioni che snelliscano la città dall’intasamento veicolare. È necessario vigilare sulla connessione tra il traffico veicolare e lo stato di qualità dell’aria, per monitorare la concentrazione delle polveri sottili, da abbattere anche con una maggiore fluidificazione della circolazione. Centrale, inoltre, nelle valutazioni sulla gestione della viabilità, la componente dei flussi di traffico in ingresso sul capoluogo dai comuni limitrofi; non dimentichiamo, infatti, che Frosinone vede raddoppiare la popolazione di automobilisti al mattino per raggiungere scuole e luogo di lavoro, e questo contribuisce alla formazione delle lunghe code che vediamo formarsi nelle zone di varco alla città. In ogni caso, è importante sottolineare che tutti gli interventi effettuati in questo momento sulla viabilità attendono il compimento delle tante opere cantierizzate sulla città e, soltanto a fasi ultimate, sarà possibile attuare il piano del traffico definitivo.

Con tutte queste misure sono già saltati tanti posti auto e altri ne salteranno. I commercianti e i residenti secondo lei cosa devono fare?

L’amministrazione intende incrementare le aree di sosta con una visione degli spazi più sistematica e concepita per l’utilizzo intermodale di queste aree. La mobilità della città va guardata nel quadro generale di interventi che includono la realizzazione del bus elettrico su corsia dedicata dallo scalo ferroviario alla zona di via Aldo Moro e il moderno impianto meccanizzato di collegamento tra la parte alta e quella bassa della città. L’obiettivo è permettere alle persone di raggiungere qualsiasi area del capoluogo in dieci minuti, con la logica conseguenza della riduzione del traffico veicolare privato. Si pensi a piazza Salvo D’Acquisto che, dopo le incisive operazioni di adeguamento e restyling, sarà destinato allo scambio intermodale. In quest’ottica, nella Strategia territoriale che abbiamo presentato qualche mese fa, realizzata con i 16 milioni di euro del Programma Regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, è previsto anche il potenziamento delle aree di sosta di interscambio mediante la riqualificazione dei parcheggi in via Refice (area ex Agip), con l’ampliamento, in diverse fasi, della connessione intermodale del parcheggio di piazza Pertini, e la riqualificazione dell’area localizzata in via Puccini, in più fasi; in via Maria, insieme alla realizzazione di una rotatoria sulla SS214 per Casamari è prevista un’altra area di scambio intermodale sull’ingresso nord del capoluogo.

Come risponde a chi le dice che in fondo si sta limitando a portare avanti il programma di Nicola Ottaviani?

Il mio impegno, da amministratore, per il Comune di Frosinone e per i suoi cittadini va avanti ben prima di essere eletto Sindaco. Sono orgoglioso di aver fatto parte della squadra che ha affiancato l’attuale onorevole Nicola Ottaviani nel corso dei due mandati da primo cittadino. Va riconosciuto il ruolo fondamentale del sindaco Ottaviani, della giunta di cui ho fatto parte come assessore al bilancio, e del consiglio comunale nel riuscire a far convergere su Frosinone le risorse finanziarie attraverso le quali, in dieci anni, la città ha iniziato il proprio cammino verso l’adeguamento alle esigenze del ventunesimo secolo. Sto certamente proseguendo su questo percorso, con uno sguardo e una attenzione ancora più pressanti e accurati, conducendo l’azione amministrativa da una prospettiva che, ovviamente, è riflesso non solo di una personalità e di una visione mia personale non più basata su concetti e culture del secolo scorso, ma è contenuta anche nel programma elettorale sottoscritto da tutti i consiglieri comunali di maggioranza eletti nelle liste che mi hanno sostenuto.

Stadio del Nuoto: per affidare la futura gestione sarà necessario un bando di gara. Ma nel frattempo bisognerà garantire la continuità del servizio. Siete orientati verso una proroga. E come soprattutto?

Il consigliere delegato Francesco Pallone sta lavorando sul tema. L’enorme lavoro svolto da Francesco, nell’arco dell’ultimo anno, del resto, va proprio nella direzione di intercettare finanziamenti, dedicando grande attenzione verso l’impiantistica sportiva della città e all’organizzazione e al sostegno di iniziative di carattere nazionale, allo scopo di mettere al centro lo sport quale motore di coesione e inclusione, di sana competizione e benessere.

Qualche seduta fa è stato sollevato il tema delle convenzioni e dei presunti mancati versamenti dei canoni per immobili e strutture comunali. Insomma, esiste un problema relativo alla tutela del patrimonio del Comune capoluogo?

No. Gli uffici comunali, con i dirigenti e gli assessori di competenza, hanno svolto e continuano a svolgere tutte le verifiche e gli accertamenti necessari affinché il patrimonio pubblico sia tutelato e gestito nel migliore dei modi.

Lei era partito come sindaco civico, poi si è schierato con la Lega. Oggi fa riferimento a qualche partito?

La mia esperienza da Sindaco ha sempre avuto, fin dall’inizio, una connotazione amministrativa marcata. Sono cresciuto con una formazione cattolico-democratica alternativa a un certo tipo di sinistra integralista e radicale. Ancora oggi mi riconosco in questa visione politica ma soprattutto amministrativa, una collocazione che mi permette di dialogare con tutti coloro che condividano, con me, la volontà di lavorare per l’esclusivo interesse del territorio. Su questo percorso, vedo il mio impegno di Sindaco civico in quota Lega.

Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella sono della sua lista civica. Giovanni Bortone della Lega: è possibile una ricucitura dei rapporti oppure no? Ma la frattura poteva essere evitata?

Non è necessaria una ricucitura dei rapporti perché i rapporti non si sono mai interrotti: la coesistenza di opinioni differenti è un valore aggiunto in democrazia, stante la volontà, di ogni interlocutore, di agire per il bene della collettività e non per motivi demagogici, come dicevo prima, o personali. È chiaro che la mancata sottoscrizione da parte loro del documento di rinnovo della fiducia al Sindaco ha avuto un suo peso, ma con il tempo valuterò le posizioni che loro intenderanno adottare.

Per lei il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri è un punto di riferimento di questa maggioranza? Lei si opporrebbe a eventuali mozioni di sfiducia nei suoi confronti?

Massimiliano Tagliaferri ha dimostrato capacità, competenze e autorevolezza, come assessore, prima, e come presidente del consiglio comunale, poi. Mozioni di questo genere nei suoi confronti non sono neanche lontanamente ipotizzabili; in ragione di ciò, le ho rigettate al primo sussurro.

In maggioranza non mancano problemi. Ma perché non azzerare tutte le deleghe degli assessori, effettuare una verifica seria (politica e operativa) e poi procedere con il rimpasto? Cosa non funziona in questo ragionamento?

Ogni ipotesi di azione amministrativa va valutata a partire dal preciso programma di governo, condiviso e sottoscritto lo scorso anno da tutte le forze in campo, per lo sviluppo e la crescita della città e portato avanti senza pregiudiziali. Fino ad oggi, tutta l’amministrazione sta lavorando all’unisono, in maniera concreta. Se in futuro dovessero sorgere problemi, li valuterò.

Crede davvero a possibili intese con gruppi che oggi stanno all’opposizione? Magari per sostituire i “ribelli” della maggioranza?

Vale quanto già espresso sopra; l’amministrazione comunale rispecchia la scelta operata dai cittadini frusinati poco più di un anno fa. Il rispetto dell’esercizio democratico più alto, ossia la volontà popolare espressa tramite voto, resta la stella polare, ma senza pregiudiziali, verso chi apprezza il coraggio delle mie scelte e condivide i percorsi amministrativi che stiamo realizzando.

Se il Comune di Frosinone non eleggerà un consigliere provinciale, sarà un fallimento politico?

In ragione della legge Delrio, il Presidente della Provincia ha un peso enorme negli indirizzi e nelle decisioni, cosa che non hanno i consiglieri provinciali. Per questo, non ritengo che un consigliere provinciale in più o in meno possa incidere sulle dinamiche del capoluogo. Certo che se dovesse essere eletto un consigliere provinciale della città di Frosinone ne sarei ovviamente felice.

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