Disco verde per Lorenzo Sonego, che ha esordito nel 250 di Montpellier superando in modo netto Benjamin Bonzi, che era accreditato dell’ottava testa di serie.
Il tennista torinese ha giocato in modo eccellente, prendendo in mano le redini del match sin dai primi scambi. Buon ritmo, 70% abbondante di prime palle e tanta aggressività che ha messo a disagio Bonzi, nel contesto di un primo set chiuso agevolmente sul 6/3.
Nella seconda partita il padrone di casa ha provato a reagire ed ha costretto Lorenzo a cancellare tre palle break, ma nel decimo gioco Sonego ha compiuto l’allungo decisivo, guadagnandosi gli ottavi.
Avrà Krajinovic, uscito vittorioso dai tre combattuti set con il russo Karatsev.
Oggi esordirà anche Jannik Sinner, testa di serie numero 2 e grande favorito della rassegna secondo i bookmaker. Di fronte avrà Martin Fucsovic, per la rivincita dei sedicesimi di Melbourne. Stavolta l’altoatesino conta di chiudere la pratica con meno affanni. L’ungherese per suo conto ha dovuto domare gli estri intermittenti di Biancaneux, tennista capace di picchi sorprendenti che però non lo elevano dalla dimensione di un buon “seconda schiera”.
Non c’è più Nardi, domato con doppio 6/4 da Riderknech. Il pesarese ha pagato un calo di tensione tra la fine del primo e l’inizio del secondo set, col francese pronto a tradire la sua natura da tennista un po’ bohémienne e un po’ poeta maledetto per abbracciare la strada meno romantica della praticità.
Nardi ha reagito e controbrekkato, ma ha avuto un nuovo singulto d’incoscienza e d’imperizia proprio sotto lo striscione del traguardo.
FINE DELLA CORSA PER VAVASSORI A CORDOBA
Si pensava potesse quantomeno far partita, Andrea Vavassori da Torino. E invece Guido Pella lo ha avvolto nelle sue spire da regolarista, infliggendogli un doppio 6/2 che non ammette contraddittorio.
Doppista formato, singolarista incompiuto, il buon Vavassori fatica a compiere quel passo avanti che pure taluni addetti ai lavori gli assegnano per talento e serietà. Non sempre però le potenzialità si traducono in atto, sennò Jacobs correrebbe sempre in 9”70’
Ma trasferiamoci a Linz e alla bellezza di Camila Giorgi, che non è solo bella ma è anche brava e persino feroce quando il rapporto tra vincenti e gratuiti segnala luce verde.
La marchigiana ha rimpicciolito Jacqueline Cristian, rumena, di buona caratura, ma impossibilitata a sostenere il ritmo esasperato di Camila. E allora? E allora 6/1 6/2 come un pasto consumato in fretta.
Non è andata altrettanto bene a Lucia Bronzetti, sconfitta al terzo da Potapova.
Buono il primo set dell’azzurra, costretta però a subire il ritorno della russa. E nel terzo, a dispetto di una partenza sprint di Lucia, che ha avuto anche la palla del 4/1 col suo servizio, la russa ha completato l’opera, privando la riminese di un successo che avrebbe forse meritato.