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La parabola di Soumahoro, il ‘paladino degli ultimi’: la coop di moglie e suocera nel mirino della Procura di Latina

Marco Battistini
Le indagini, svolte dai carabinieri, riguardano mancati pagamenti – e presunti pagamenti irregolari – vantati da alcuni lavoratori impiegati nelle due cooperative che operano nell’agro pontino. Ma agli atti ci sono anche i racconti di alcuni minori, ospiti in strutture per migranti gestite dalle coop, che lamentano maltrattamenti.
Novembre 18, 2022
Il deputato Aboubakar Soumahoro

Sono al vaglio della Procura di Latina e dei carabinieri le denunce presentate da alcuni migranti in merito a presunte irregolarità contrattuali denunciate da alcuni lavoratori impiegati in due cooperative pontine gestite dalla suocera e dalla moglie del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Aboubakar Soumahoro. Le denunce sono state presentate dal sindacato Uiltucs. Accertamenti, in collaborazione anche con l’Ispettorato del Lavoro, sono in corso anche sul materiale e su documenti trovati fuori da una delle sedi delle due cooperative mentre era in corso un trasloco.

LA VICENDA

Una trentina di lavoratori delle due coop sostengono di non ricevere lo stipendio da due anni e di essere costretti a lavorare in nero. Secondo i lavoratori sono stati disattesi anche gli accordi raggiunti davanti all’Ispettorato del Lavoro. Alcuni di loro hanno denunciato di aver ricevuto una richiesta di fatture false per poter essere pagati. Nel frattempo gli investigatori hanno acquisito diversi documenti, tra cui gli screenshot delle chat tra i vertici e alcuni lavoratori. Oltre a della documentazione ritrovata in alcuni cassonetti a Sezze, dove ha sede la Karibu. “L’elettricità e l’acqua sono state tagliate per molto tempo. Non c’è cibo né ci sono vestiti. Stavamo lavorando e poi ci hanno spostato in un posto a Napoli peggiore del primo e tutti quelli che lavorano qui sono razzisti”, ha raccontato uno degli ospiti della struttura. La Karibu è guidata da Marie Terese Mukamitsindo, presidente del CdA. Ha come consigliera Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro. Nel 2021 ha ricevuto contributi a fondo perduto Covid per 227 mila euro. Il consorzio Aid è invece un’Agenzia per l’inclusione e i diritti. Nel 2020 ha ottenuto l’affido di vari servizi per stranieri dalle istituzioni.

IL SINDACATO

Il ‘paladino degli ultimi’ rischia di non uscire bene da questa vicenda. A denunciare il tutto è stato il responsabile territoriale del sindacato Uiltucs Gianfranco Cartisano, che ha chiesto di incontrare il Prefetto di Latina, Maurizio Falco, ed ha spiegato che “Karibu e Consorzio Aid, pur riconoscendo il debito per ciascun dipendente, a oggi hanno disatteso l’accordo di pagamento rateale per i circa 20 lavoratori, rimanendo tuttora inadempiente e lasciando i lavoratori senza stipendio da diversi mesi» e stigmatizzando «l’atteggiamento dei responsabili delle società”, che starebbero scaricando le responsabilità sulla prefettura sostenendo “che il mancato pagamento delle retribuzioni sia connesso a presunti ritardi dell’Ufficio territoriale del governo, nonché degli enti in cui sono attivi i progetti gestiti”. 

LA DIFESA

L’accusa della procura di Latina riguarda in realtà le coop Karibu e Consorzio Aid, gestite rispettivamente dalla suocera e dalla moglie del sindacalista. Aboubakar si difende a mezzo social. “Falso!”, scrive a chiare lettere. “Non c’entro niente con tutto questo e non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine dell’arma dei carabinieri, di cui ho sempre avuto e avrò fiducia”. Il Parlamentare rivendica la sua estraneita’ e non cita le congiunte. “Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale”, dice. Per questo – aggiunge a chi “pensa di fermarmi, attraverso l’arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l’anima in pace. A chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale! Ho dato mandato ai miei legali di perseguire penalmente chiunque infanga il mio nome o la mia immagine, mi diffama o getta ombra sulla mia reputazione”. Ma le accuse alle congiunte? Soumahoro non le cita. Si rivolge ai tanti follower social e promette: “Nessuno mi fermerà e nessuno ci fermerà. Il nostro cammino di speranza e di una politica al servizio del NOI non si fermerà né si farà intimidire. Siamo un’umanità che ha deciso di dare una rappresentanza politica a chi ha sete di diritti e dignità. Io sarò al servizio di questa nobile e alta missione. Non ho mai barattato e non baratterò mai la mia ricchezza spirituale con le ricchezze materiali, perché per me la ricchezza spirituale ha la supremazia su quella materiale. Siamo qui di passaggio. Per questo, per tutta la vita, ho camminato nella verità, ho agito nella trasparenza e ho esercitato con onestà la mia vocazione di lotta per un mondo di diritti, di dignità e di legalità”. 

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