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Indian Wells, Sinner travolge anche Wawrinka e si guadagna i quarti: sfiderà Il campione uscente Fritz

Roberto Mercaldo
Nel torneo maschile soffrono ma vincono alcuni tra i grandi favoriti, tra le donne fuori Pegula, Pliskova e Garcia
Marzo 15, 2023
Jannik Sinner

Il principino Jannik svela i piani da erede al trono in uno sfavillante ottavo di finale sui campi di Indian Wells. L’avversario è blasonato, sebbene per aspetto somigli un po’ a un ex. Stan Wawrinka resta un grandissimo, anche se fatica a trovare il peso forma, come un pugile costretto al giro del palazzo prima delle operazioni di peso. Stan ha vinto Australian Open, Us Open e Parigi, tre dei quattro major, è stato numero 3 del mondo, ha un braccio magico che lo accompagna in giro per il mondo e gli vale l’ammirazione sincera di tanti appassionati.
E allora non ci sta a fare da sparring, anche se dall’altra parte della rete c’è il principino delle Dolomiti, che ha tagliato il ciuffo rosso ma ha ingigantito le aspettative, proprie e di uno staff ansioso di vederlo dove merita.

Le facce di Vagnozzi e Cahill raccontano il match meglio di qualsiasi commento. L’apprensione è legittima, e il ginocchio fasciato suona come un fastidioso richiamo ai malanni del 2022, ma Sinner ha un appuntamento con i quarti di finale, i primi a Indian Wells, e non vuole mancare.
E allora anche se Stan The Man sembra quello del 2016, e anche se la prima palla non si degna di assisterlo con percentuali dignitose, il principino firma un 6/1, ingeneroso verso l’avversario, ma significativo di quanto la concentrazione sia feroce. Palle break cancellate in sicurezza e colpi da fondo che sembrano scagliati con un bazooka, quale che sia l’angolo del campo. Wawrinka tiene, arranca e persino stupisce, ma Sinner è un carro armato.
A inizio secondo set arriva la grande illusione dello svizzero, che si porta 2/0 e 40/15 e pensa di poter riequilibrare la bilancia del confronto. Cancellate le due palle del 3/0, Jannik Sinner vince 4 giochi di fila, non senza patire, perché Stan non è uscito dal match e chiede al suo talento un sacrificio estremo. Niente da fare, però, Jannik ha quell’appuntamento da onorare e le prime palle ora non sono più un’utopia. Il decimo gioco è risolutivo, nei quarti sfiderà il campione uscente Taylor Fritz.

INDIAN WELLS, GLI ALTRI RESPONSI DEL TORNEO MASCHILE

Sorprese solo sfiorate negli ottavi del tabellone maschile, con il favorito della competizione, Medvedev, costretto agli straordinari per rintuzzare le velleità risorte di un altro predestinato, il tedesco Zverev. Bravo Sacha a vincere il primo set e ancor più bravo a non mollare, anche quando il martellamento da fondo campo di Daniil sembrava quasi innaturale. Colpi di scena a non finire nel terzo set, rimesso in piedi ma poi di nuovo gettato via da Zverev, che ormai sa di esser tornato quello prima dell’infortunio. Ed è in fondo la sua vittoria più grande. Anche Aliassime è stato a un passo dall’eliminazione, visto che contro Paul è stato costretto ad annullare tre match ball, prima di traghettare sorridente sulla sponda dei quarti di finale.
Troverà Alcaraz, che ha fatto solo metà della fatica, per via di un infortunio occorso a Draper. Avanti senza affanni anche Tiafoe, mentre il match più equilibrato ha premiato Norrie, a scapito di un Rublev meno brillante del solito.

BATTAGLIA INFINITA TRA KVITOVA E PEGULA

Sembrava non dovesse finire mai. Il match tra Kvitova e Pegula ha riservato emozioni a non finire e nel terzo set più matto della storia le due tenniste sembravano impegnate a prolungare il confronto all’infinito. Davvero incredibili le occasioni fallite dall’americana, che ha servito due volte per il match perdendo sistematicamente la battuta. Al tiebreak entrambe hanno fatto il possibile per non vincerla e Petra Kvitova sembrava Penelope: costruiva punti perfetti, poi sbagliava il tocco finale a campo aperto. Alla fine ha vinto lei, perché forse la Jessica stelle e strisce era ancor più terrorizzata.
Bene la Sakkari, che ha sconfitto in tre set una Pliskova svagata nei momenti topici del confronto.
Clamorosa uscita di scena per Garcia, che annunciata in gran forma è caduta nelle trappole tessute dalla sapiente Cirstea.
Ha faticato Cori Gauff, che ha trovato in Peterson un’avversaria coriacea e centrata. Ha vinto invece con relativa facilità la favorita numero uno, Iga Swiatek. Vittima di turno la pur brava Raducanu.

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