Per il terzo anno consecutivo Jannik Sinner ha centrato gli ottavi di finale a Indian Wells. L’ostico Mannarino si è arreso in due set, non senza aver reso vita dura al nostro numero uno.
L’altoatesino ha vissuto una giornata non esaltante, specie in risposta. Difficoltosa la ricerca della palla, un po’ per il vento consistente, un po’ per le traiettorie sempre infide che il 35enne francese ha proposto, col suo talentoso braccio mancino.
È accaduto così che Sinner si sia, suo malgrado, adeguato alla velocità di palla del transalpino, con la conseguenza di un sostanziale equilibrio negli scambi da fondo. La nota molto positiva per l’azzurro è quella concernente il servizio. A dispetto di un numero non esagerato di prime in campo, Jannik ha infatti tenuto tutti i servizi senza mai consentire all’avversario una parità a 40. In pratica, Sinner ha vinto tutti i suoi turni di battuta concedendo zero o un punto al rivale, che solo in due occasioni si è trovato 30 pari.
L’estrema facilità con cui ha tenuto la battuta non è però bastata a regalare la tranquillità necessaria per incidere in risposta e così si è arrivati a un tiebreak sofferto, nel corso del quale il numero 13 del mondo ha commesso due doppi falli e ha dovuto cancellare una palla set. Vinto il primo parziale, Jannik è riuscito ad alzare un po’ il livello del suo gioco, ma per arrivare finalmente a usufruire di palle break (due di fila), ha dovuto pazientare fino al nono gioco.
Al secondo tentativo Sinner è riuscito a brekkare e nel successivo gioco non si è lasciato sfuggire l’occasione di chiudere i conti, approdando così in ottavi.
Nel quarto turno del torneo californiano Jannik non troverà l’astro nascente Rune, fermato a sorpresa dal veterano Wawrinka. Lo svizzero sembrava aver perso il pullman per la gloria dopo aver sciupato un match ball sul 5/3 e 40/30 e poi addirittura un vantaggio di 4/0 e di 5/2 con due servizi a disposizione nel tiebreak del secondo set. Contrariamente a quanto tutti si attendevano, al terzo set Stan “the hammer” ha tenuto botta e al dodicesimo gioco ha piazzato la stoccata vincente.
MARTINA TREVISAN BRAVA, MA NON BASTA CON MUCHOVA
Ha lasciato il torneo americano l’ultima italiana rimasta in gara, Martina Trevisan, che però merita applausi per come è riuscita a gestire il difficile confronto con la ceca Muchova. La fiorentina ha espresso un tennis piacevole ed incisivo, tenendo alti i ritmi dello scambio e costringendo Muchova a muoversi molto e di conseguenza a sbagliare più del normale.
Nonostante qualche impaccio inconsueto, la tennista ceca ha portato a casa la prima partita, illudendosi di aver compiuto il passo più importante. La nostra Martina ha invece sbalordito tutti, sfoderando un secondo set di grande livello: tenace, mobile, tatticamente sagace, la numero 23 del mondo ha vinto con merito il parziale, trascinando la contesa al terzo set. Peccato abbia poi sciupato due palle per il 3/1 nel terzo, che è andato avanti su un piano di sostanziale equilibrio, fino al fatidico nono gioco, che Muchova ha vinto, per poi servire per il match al cambio campo. E, nonostante una buona partenza di Trevisan, la ventisettenne di Olomuc ha chiuso i conti, approdando agli ottavi.
Per Martina Trevisan buoni riscontri, in vista dei prossimi impegni sul cemento e ancor più in prospettiva terra battuta, che è la superficie preferita della toscana, semifinalista a Parigi lo scorso anno.
Un altro spicchio d’Italia nel torneo californiano ancora c’è: Fognini e Bolelli, evergreen della racchetta italica, dopo aver sconfitto i fortissimi colombiani Cabal e Farah, hanno concesso il bis contro Krajicek e McDonald, vincendo per 10/5 il long tiebreak.
Ora nei quarti se la vedranno con Isner e Sock, coppia stelle e strisce come quella appena battuta.