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Il terzo polo Calenda-Renzi e la corte a Stefanelli. Il presidente della Provincia non si candida. Per ora. Fratelli d’Italia pronta alla ‘crociata’ su via Costa

Marco Battistini
E’ partita una corsa contro il tempo per tutti i partiti. Entro domenica dovranno essere depositati i simboli. Poi entro il 22 agosto le liste, con tutti i candidati, collegio per collegio.
Agosto 9, 2022
Gerardo Stefanelli, presidente della Provincia di Latina

La nuova svolta centrista di Carlo Calenda potrebbe fare nuovi proseliti in provincia di Latina. La posizione ‘terza’ assunta dal leader di Azione appare congeniale soprattutto in territori con un elettorato fortemente moderato. Anche in termini di candidature per il Parlamento qualcosa potrebbe cambiare. I riflettori sono puntati sul vertice della Provincia di Latina. Gerardo Stefanelli, aderente a Italia Viva, ha salutato con favore le dichiarazioni rilasciate da Calenda al programma di Lucia Annunziata. E lo ha fatto intervenendo con un post du facebook. “Non mi sento a mio agio, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica’. Queste parole di Carlo Calenda saranno banalizzate da molti, ma dentro c’è tutto quello che molti italiani chiedono alla politica: Serietà, coraggio, bellezza, sentimento -ha affermato Stefanelli– Ed anche l’umiltà di chiedere scusa per aver commesso, dal proprio punto di vista, uno sbaglio. Per tutto il resto c’è Di Maio“. Parole che per diverse ore hanno fatto pensare ad un avvicinamento sempre più deciso di Stefanelli alle posizioni di Azione, ‘terzopoliste’ come del resto lo stesso Renzi. Stefanelli ieri ha spiegato che non intende candidarsi. “Se si farà un terzo polo io darò sicuramente una mano, non in ruoli di partito né come candidato -ha chiarito il presidente della Provincia- ci sono tante  persone che meritano soprattutto giovani in gamba, capaci e volenterosi. vediamo come finisce ‘sta tarantella’. Il numero 1 della Provincia però mantiene alta l’attenzione sul territorio e sembra voler garantire il suo impegno istituzionale per la realizzazione di importanti infrastrutture come la Pedemontana di Formia. “La rete viaria rappresenta un elemento cardine per lo sviluppo della provincia di Latina: dopo la firma dell’accordo per la regolazione delle attività relative all’adeguamento del progetto del Corridoio intermodale Roma-Latina e l’aggiornamento del piano per la realizzazione del raccordo Cisterna-Valmontone è arrivato il momento di mettere mano alla realizzazione della Pedemontana di Formia, infrastruttura necessaria per il sud del Lazio” ha dichiarato il presidente della Provincia, ben attento a rimanere ‘collegato’ con l’agenda politica del momento.

La sensazione è che Stefanelli stia aspettando l’evolversi della situazione politica. C’è la necessità di capire innanzitutto se Calenda e Renzi saranno alleati. E se faranno una lista unica, anche in considerazione del problema di Azione, che sarebbe costretta ad una raccolta firme complicatissima in pieno agosto, qualora si presentasse sola con il proprio simbolo. 

IL REBUS DELLE FIRME

E’ partita una corsa contro il tempo per tutti i partiti. Entro domenica dovranno essere depositati i simboli. Poi entro il 22 agosto le liste, con tutti i candidati, collegio per collegio. Praticamente tutte le forze politiche del Parlamento uscente sono esentate dal compito più spinoso: raccogliere le firme d’agosto. Tranne una: Azione di Carlo Calenda che, dopo il divorzio da +Europa, rischia di essere esclusa in assenza di sottoscrizioni. Ecco perché l’ex ministro dello Sviluppo ha convocato i direttivi provinciali del suo movimento, annunciando una raccolta firme straordinaria che partirà tra 48 ore. Solo in caso di accordo con Matteo Renzi, che ha il via libera al simbolo assicurato, le sottoscrizioni non servirebbero. il movimento di Calenda nasce da “Siamo europei”, che partecipò alle Europee del 2019 nel contrassegno con il Pd, grazie al quale Calenda fu eletto nel proporzionale a Strasburgo. In teoria Calenda può chiedere l’applicazione di questo testo ma “è una scommessa”, spiega Gabriele Maestri, studioso di diritto elettorale e dei partiti. Perché il deposito del “contrassegno”, cioè il cerchio destinato alle schede, è stato fatto solo dal Pd con il suo statuto. Il rischio che non venga riconosciuto dall’ufficio elettorale c’è. Si scoprirebbe alla presentazione delle liste e, andasse male, significherebbe game over. Ecco perché, “in via cautelativa”, dicono in Azione, “raccoglieremo comunque le sottoscrizioni”.

PROVINCIA NEL MIRINO DI FRATELLI D’ITALIA

Tornando alla possibile candidatura di Stefanelli, c’è da dire che il presidente della Provincia scendendo in campo con una forza esterna al centrodestra si esporrebbe agli attacchi di Fratelli d’Italia. Il partito di Calandrini e Tiero ha già chiesto a Forza Italia una scelta di campo chiara. Non solo sul Comune di Latina, ma anche per via Costa. L’alleanza di centrodestra impone a Fazzone &C. di rivedere le strategie sul piano locale. Il sostegno ad un presidente della Provincia, schierato su posizioni antitetiche alla coalizione FdI-Lega-FI creerebbe non pochi problemi, soprattutto in vista delle imminenti elezioni regionali, previste nel mese di gennaio. Su questo punto Enrico Tiero è stato chiaro. “Vorremmo sapere come intenda risolvere la questione relativa alla Provincia di Latina dove governa con il Pd -aveva ammonito Tiero all’indomani della sentenza del Tar sul Comune di Latina- l’unità del centrodestra non si fa a parole, si fa nei fatti, a Forza Italia non resta che dimostrare da che parte vuole stare”. D’altronde lo stesso senatore Fazzone mal sopporterebbe di ritrovarsi come concorrente l’uomo scelto per la guida dell’ente provinciale. Facile pensare che Stefanelli voglia muoversi con la massima cautela, evitando di fare il passo più lungo della gamba. Una discesa in campo avventata potrebbe essergli fatale o comunque non conveniente. Gli scenari sono aperti ed i prossimi giorni, forse proprio quelli a cavallo con il Ferragosto potrebbero definire meglio il gioco delle alleanze. 

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