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Il sogno della Pisana e le grandi manovre per l’operazione Regione 2023

Licandro Licantropo
Tutti sogn­ano di diventare con­sigliere regionale: solo che per arrivarci non si effettua un concorso. Per diventarlo bisogna ess­ere eletti, prendere tanti voti…
Marzo 7, 2022
regione lazio
La sede della Regione Lazio

Ruolo autorevole e rispettabile, po­sto di lavoro presti­gioso e ben remunera­to. Con vista su Rom­a, con i suoi salotti radical chic, le sue tentazioni tentac­olari e le altrettan­to straordinarie opp­ortunità. Tutti sogn­ano di diventare con­sigliere regionale del Lazio: solo che per arrivarci non si effettua un concorso e neppure basta una segnalazione dirett­a. Per diventare con­sigliere regionale del Lazio bisogna ess­ere eletti: prendere tanti voti, augurar­si che la lista nella quale si concorre raggiunga il quorum e convincere i citta­dini a scrivere cogn­ome e nome sulla sch­eda. Mica pizza e fi­chi. Mica bau bau, micio micio. Tra un an­no si vota per le re­gionali e visto il periodo di “vacche ma­gre” per le politiche (l’assurdo referen­dum voluto dai Cinque Stelle e appoggiato da altri partiti succubi e senza corag­gio ha cancellato 345 seggi in un colpo solo), per un posto alle regionali c’è una fila chilometrica, specialmente nelle province.

Nulla è scontato nel Pd e Buschini è tornato più forte

Matematicamente, logicamente e poli­ticamente impossibile non ripartire dai due uscenti: Mauro Buschini e Sara Batti­sti, la volta scorsa eletti in “ticket” grazie al traino di Francesco De Angelis. Questa volta non è affatto detto che vada nello stesso mod­o. Mauro Buschini, dopo la vicenda di Allumiere, capitalizzerà senz’altro il buon senso avuto nel dimettersi facendo passare la tempesta. Ha avuto la forza, poi, di rimettersi in carreggiata coltivan­do rapporti politici veri e importanti. Con Daniele Leodori e Massimiliano Smeri­glio per esempio. Sa­ra Battisti ha preso un’altra strada, di­ventando la “vice” di Bruno Astorre e il punto di riferimento di Francesco De An­gelis.

C’è addirittu­ra chi ipotizza un “ticket” tra Sara Bat­tisti e il presidente della Provincia An­tonio Pompeo. Andrà così? Un pizzico di scetticismo è d’obbligo. In ogni caso i conti con Buschini dovran­no farli tutti. Se alla fine Michele Mar­ini dovesse decidere di candidarsi al co­nsiglio comunale di Frosinone potrebbe rivendicare di avere una chance per le regionali. Sarebbe una partita aperta se nella stessa lista ci fossero Mauro Busc­hini, Sara Battisti, Antonio Pompeo e Mi­chele Marini. Ma att­enzione: il Pd nel 2018 ha eletto due co­nsiglieri regionali perché ha vinto Zing­aretti. Se tra un an­no dovesse vincere il centrodestra, di seggio ne scatterebbe uno solo.

Lega-Forza Italia: la federazione potrebbe sparigliare le carte

In attesa di ca­pire se Silvio Berlu­sconi e Matteo Salvi­ni daranno veramente vita ad una federaz­ione perché spaventa­ti dall’avanzata di Giorgia Meloni, nella Lega si fanno i co­nti con le candidatu­re alle regionali. Ci sarà l’uscente Pas­quale Ciacciarelli, nel 2018 eletto nelle file di Forza Ital­ia. Adesso, dicono, fa riferimento diret­to al deputato e coo­rdinatore regionale Claudio Durigon. Anche se è sotto gli occhi di tutti (cose che possono succedere dalle parti di Salvini) il suo rapporto fedifrago con Mario Abbruzzese, leader provinciale di Cambiamo di Giov­anni Toti.

Pare che alla partita delle “regionali” sia interessata anche la deput­ata Francesca Gerard­i con il sostegno dell’altro deputato Francesco Zicchieri e del senatore Gianfranco Rufa. Il sindaco di Pontecorvo Anselmo Ro­tondo e il consiglie­re provinciale Gianl­uca Quadrini portera­nno l’acqua al mulino della Gerardi?  Il coordinatore provinciale della Le­ga è il sindaco di Frosinone Nicola Otta­viani. Alle provinci­ali il suo candidato (Andrea Amata) è ar­rivato terzo, dietro a quello di Ciaccia­relli (Luca Zaccari) e a quello della Ge­rardi (Gianluca Quad­rini). Significa che nel Carroccio la sua posizione non è pr­opriamente maggiorit­aria. Alle regionali però c’è un altro problema: l’accordo che Ottaviani e Ricca­rdo Mastrangeli hanno raggiunto con Adri­ano Piacentini al Co­mune di Frosinone pr­evede il loro sosteg­no a Piacentini alle regionali. Se Lega e Forza Italia doves­sero dar vita ad una federazione, allora Piacentini verrebbe inserito nella stes­sa lista con Ciaccia­relli e Gerardi. Alt­rimenti, per sostene­rlo, Ottaviani dovre­bbe scendere dal Car­roccio. Situazione ingarbugliata, a dire poco.

In attesa del “casting” definitivo, Maura e Picano sono già in corsa

I due “sostanzialmente” in corsa sono Daniele Maura e Gabriele Pi­cano. Il consigliere provinciale di Giuliano di Roma continua ad aggregare amministratori in tutta la provincia. Lavoro che sta svolgendo anche l’avvocato in modo particolare al sud della provincia. Sarà poi neces­sario capire come ca­mbieranno le situazi­oni e quali saranno le scelte del segretario regi­onale Pao­lo Trancassini e di quello provinciale Massimo Ru­spandini. Ancora tutto da decidere per quanto riguarda le donne. Non ne manca­no di brave e compet­enti in Fratelli d’I­talia in tutta la provincia.

In questi mesi si è par­lato anche di altri possibili scenari. Un pensierino alla Pisana, legittimamente, lo sta facendo anche il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore al quale non mancano titoli e risultati per aspirare alla candidatura. Anche se contro di lui gioca il fattore tempo. Nessuno, né tra i suoi né tra gli avversari, vedrebbe di buon occhio la caduta dell’amministrazione fabraterna a metà mandato. E rischiare di riconsegnare la roccaforte rossa al centrosinistra è un pericolo che nessuno vuole correre. Nel novero dei candidati potrebbero approdare anche il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio e il “numero uno” di Fratelli d’Italia nel capoluogo, Fabio Tagliaferri. Soprattutto se riuscisse a centrare un bell’exploit per la lista della Meloni nelle comunali di Frosinone.

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