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Il piccone spuntato di Berlusconi. Pompeo-Buschini, il vero congresso del Pd

Licandro Licantropo
Fratelli d’Italia è di gran lunga il primo partito anche nel Lazio e, per venire incontro alle richieste di Forza Italia e della Lega, ha effettuato un passo indietro importante in Sicilia, convincendo Nello Musumeci a cedere il passo sulla presidenza della Regione.
Ottobre 19, 2022
Silvio Berlusconi

Intervistato dai cronisti, l’ha chiamata più volte “signora Meloni”. Per sminuirne il ruolo politico. Ha fatto esplicito riferimento alla circostanza che “il suo uomo” è un dipendente Mediaset. Successivamente ha cercato di forzare la mano sulla nomina dei ministri, annunciando che la Meloni avrebbe dato il via libera per Elisabetta Casellati alla Giustizia. Non è così. Infine, l’audio sullo “scoop” di aver riallacciato i rapporti con Vladimir Putin, anche grazie ad uno scambio di bottiglie di vodka e lambrusco. Non sono state “scivolate” o gaffe. Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, vuole “picconare”. Sia l’accordo per la formazione del Governo, sia l’incarico di presidente del consiglio a Giorgia Meloni. Probabilmente oggi arriveranno smentite più o meno ufficiali. Nessuna delle quali però potrà essere credibile. Silvio Berlusconi vuole mettersi di traverso e sapeva bene che le parole su Putin avrebbero provocato enormi difficoltà alla Meloni e al Paese. Secondo la ricostruzione di alcuni addetti ai lavori, Silvio Berlusconi non sopporta di non essere direttamente al centro della scena e poco gli importa se a questo punto altre “caselle” rischiano di saltare. Perfino quella di Antonio Tajani come ministro degli esteri, anche se il vicepresidente del Ppe potrebbe provare a smarcarsi. Non esiste alcuna possibilità di mettere in minoranza Berlusconi all’interno del partito. Per come è stata strutturata Forza Italia in tutti questi anni, l’unica linea di successione è quella dinastica.

Ma né Marina né Pier Silvio Berlusconi appaiono interessati all’impegno politico diretto. Almeno finora. Venerdì Giorgia Meloni potrebbe ricevere l’incarico, contando di giurare sulla Costituzione forse perfino domenica. Nella votazione per Ignazio La Russa presidente del Senato ha già dimostrato di poter avere comunque i numeri. Inoltre Forza Italia potrebbe spaccarsi. In ogni caso l’intervista al quotidiano La Repubblica del presidente del gruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, dà il senso di una prospettiva che il partito non teme: il ritorno al voto in tempi rapidissimi.
Anche se nelle prossime ore dovesse essere raggiunta e sbandierata un’intesa ufficiale, il clima di fiducia tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi si è irrimediabilmente rotto. La leader di Fratelli d’Italia ha già elaborato almeno tre piani alternativi. Sarà invece interessante verificare l’atteggiamento della Lega di Matteo Salvini: riaprirà la discussione sulla composizione del Governo oppure, come già dimostrato al Senato, blinderà l’accordo? Silvio Berlusconi ha in mente il ruolo del “picconatore”, ma di Francesco Cossiga ce n’è stato uno solo. La strategia del Cavaliere finora sta conducendo Forza Italia sulla strada dell’irrilevanza. Come si è visto bene a Palazzo Madama.

LE REGIONALI DEL LAZIO

Il centrodestra deve affrontare il delicato tema della candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Quasi sicuramente aspetterà le mosse del centrosinistra, ma in ogni caso non c’è molto tempo. Fratelli d’Italia è di gran lunga il primo partito pure nel Lazio e, per venire incontro alle richieste di Forza Italia e della Lega, ha effettuato un passo indietro importante in Sicilia, convincendo Nello Musumeci a cedere il passo sulla presidenza della Regione. I nomi nel Lazio non mancano. Impensabile però che Francesco Lollobrigida e Chiara Colosimo possano lasciare Montecitorio. Fra le varie ipotesi sono emerse quelle di Francesco Rocca (presidente della Croce Rossa), di Fabio Rampelli e del segretario regionale Paolo Trancassini. Pure in questo caso però il nodo è politico e di mezzo c’è sempre Forza Italia, che vorrebbe rivendicare la candidatura a Governatore. Sulla base di quali numeri e di quale accordo politico (vedi Sicilia) però non si capisce. Nel campo del centrosinistra, invece, continua il pressing forsennato delle “assessore” dei Cinque Stelle Roberta Lombardi e Valentina Corrado. Per convincere Giuseppe Conte a rilanciare il Campo largo con il Pd. Confidando magari nella candidatura a presidente di Daniele Leodori. Situazione molto ingarbugliata.

POMPEO-BUSCHINI, SLALOM PARALLELO

Il consigliere regionale Mauro Buschini ha iniziato gli incontri dell’iniziativa “Un giorno a…”. E’ l’inizio della campagna elettorale e ha intenzione di recarsi nei 91 Comuni della provincia anche più volte. Sabato prossimo Antonio Pompeo sarà protagonista di un’iniziativa alle Terme di Ferentino, alla quale ci saranno i sindaci Dario Nardella (Firenze) e Michele De Pascale (Ravenna), che è il numero uno dell’Upi nazionale. Pompeo parlerà dei dieci anni da sindaco di Ferentino e degli otto da presidente della Provincia. Per poi annunciare che sarà in corsa per un seggio alla Regione Lazio. La curiosità sta nel fatto che nel Pd ancora deve iniziare la discussione sulla composizione della lista. Ma evidentemente entrambi sono certi delle loro ragioni. Il confronto a distanza tra Mauro Buschini e Antonio Pompeo sarà come uno slalom parallelo. Un sorta di congresso in campagna elettorale. Vincerà uno solo sul piano politico, su questo non potranno esserci dubbi. Le preferenze raccolte (sulla scheda bisognerà scrivere nome e cognome) diranno non soltanto quali sono i rapporti di forza nel Pd provinciale, ma faranno capire anche i giochi interni. Con chi stanno davvero gli amministratori, quale sarà l’impegno di Francesco De Angelis, la composizione dei “ticket”, il ruolo di Sara Battisti e del segretario Luca Fantini. Il pareggio non è contemplato.