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Il Lazio vuol festeggiare le ‘Radio libere’ ogni 28 luglio. L’iniziativa in una proposta di legge depositata da Fratelli d’Italia in Consiglio regionale

Cesidio Vano
La “Giornata celebrativa Radio Libere” prevede lo svolgimento di incontri e momenti di riflessione in cui, anche Comuni, Province e la stessa Regione possano confrontarsi sui temi della corretta gestione della comunicazione istituzionale.
Settembre 8, 2022

Una legge regionale per celebrare le ‘radio libere’. La proposta, depositata alla Pisana, la scorsa settimana, porta la firma di tutti i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, e vuol ricordare l’importanza della stagione tra gli anni ‘70 e ‘80 che portò alla nascita delle prime radio pirata fino ai grandi network nazionali.

Fino al 1974, infatti, la legge italiana riservava solo allo stato l’esercizio della radiodiffusione circolare.

Nella relazione alla proposta di legge, i firmatari ricordano come ad inizio dei primi anni ‘70 nacquero le prime radio “pirata” e fu solo nel 1974 che la Corte Costituzionale concesse ai privati di poter trasmettere via cavo in ambito locale: una prima sentenza storica contro il monopolio statale. La trasmissione via etere rimase interdetta ai privati fino a quando le radio private sfruttarono la potenzialità dell’FM dando il via, dopo una seconda Sentenza della Corte Costituzionale, alla copertura legale e al grande fenomeno delle “radio libere” che in pochi anni videro l’emittenza radiofonica privata capace di competere con le emittenti pubbliche.

Attraverso il network si superò il problema della limitazione territoriale, l’utilizzo di nuove tecnologie, l’interattività con gli ascoltatori, i professionisti e programmi innovativi videro la RAl addirittura costretta a puntare su trasmissioni concorrenziali per poter rimanere al passo con i punti di forza delle radio private.

La proposta di legge si propone di istituire la “Giornata celebrativa Radio Libere” nel giorno del 28 luglio di ogni anno proprio al fine di “riconoscere il ruolo fondamentale ed il prezioso contributo della radio quale mezzo di informazione, di intrattenimento e di condivisione capace di coinvolgere gli ascoltatori attraverso la scelta di brani musicali, scambi di opinioni e iniziative culturali” evidenziando che “Sotto diversi punti, dal sociale al culturale e al politico, il fenomeno delle radio libere rappresenta un elemento fondamentale degli anni tra il 1970 al 1980.

Nel testo della relazione, i consiglieri di FdI ricordano le più famose e storiche radio libere come: “Radio Alice” di Bologna e “Radio Aut” di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978, sono tra le tante le radio che hanno risolto problematiche sociali sul territorio dando voce a chi voce non l’aveva. Un’altra importante radio libera è Radio Popolare di Milano, tutt’ora esistente, nata nel 1976 mentre due casi particolari sono quelli di Radio Sardegna (1943-1952) e Radio Ferrara, che iniziarono a trasmettere nell’aprile del 1946.

Personaggi della musica, registi, uomini di cultura, hanno collaborato negli anni perché la “radio” diventasse un modo di comunicare tramite interviste, discorsi e musica”.

La “Giornata celebrativa Radio Libere”, organizzata dal Consiglio e dalla Giunta regionali, prevede lo svolgimento di incontri e momenti di riflessione in cui, anche Comuni, Province e la stessa Regione possano confrontarsi sui temi della corretta gestione della comunicazione istituzionale.

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