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Giunta Rocca, tempi lunghi per il Consiglio della Regione Lazio: Fdi punta a 7 assessori. Caso Gaeta possibile ostacolo per FI

Marco Battistini
Contrariamente alle previsioni di pochi giorni fa, le incertezze sulla composizione dell’aula di via della Pisana sono aumentate
Marzo 1, 2023
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio

Tempi lunghi per la formazione della giunta Rocca e la prima seduta del Consiglio della Regione Lazio. Contrariamente alle previsioni di pochi giorni fa, le incertezze sulla composizione dell’aula di via della Pisana sono aumentate. Bisognerà aspettare ancora altro tempo per vedere Francesco Rocca proclamato governatore del Lazio e i 50 candidati più votati nel ruolo di consiglieri regionali. La Corte d’appello di Roma, dopo avere ricevuto i verbali di voto dal seggio centrale, ha convocato i rappresentanti di lista dei partiti e gli ha dato due comunicazioni: non sono stati trovati problemi per quanto concerne il voto nelle province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo; sono state riscontrate invece delle incongruenze, rispetto alle carte arrivate dal seggio centrale, per quanto riguarda la Provincia di Roma, territorio che esprime la gran parte dei consiglieri regionali (oltre 20).

Pertanto i giudici hanno deciso di prendersi altre 48 ore di tempo per verificare e hanno riconvocato i delegati dei partiti per domani mattina. Se questo ulteriore controllo risolverà le “incongruenze” presenti attualmente, sempre domani dovrebbe avvenire la proclamazione di Francesco Rocca. Mentre quella dei consiglieri regionali sembra destinata a slittare alla prossima settimana, comportando così (per effetto domino) lo spostamento al 20 marzo della prima seduta del Consiglio regionale (anziché il 13). 

GIUNTA ROCCA E LA ‘PESA’ DEI PARTITI

Avere chiaro il quadro degli eletti consentirà ai giudici di potersi esprimere anche sulle memorie presentate da Lega e Forza Italia, con cui i due partiti chiedono sostanzialmente il riconoscimento di un consigliere regionale in più nella circoscrizione della Provincia di Roma (rispettivamente per il Carroccio, il partito di Berlusconi e la Lista Civica Rocca) a fronte dei secondi eletti nella maggioranza di centrodestra a Rieti, Viterbo e Frosinone (tutti appartenenti a Fratelli d’Italia). 

Anche Rocca ha bisogno di conoscere per bene il “peso” dei vari gruppi del centrodestra in Consiglio per sistemare i tasselli della sua giunta. Al momento lo schema più probabile vedrebbe 6 o 7 dei 10 assessori appannaggio di Fratelli d’Italia, uno alla Lega (oltre alla presidenza dell’Aula), la vicepresidenza della Regione (con una delega importante) e un altro assessorato a Forza Italia. Il discorso della giunta va ancora di pari passo con la Lombardia, con il problema di alcune questioni da risolvere in provincia, soprattutto dopo che il sindaco di Gaeta di Forza Italia, Cristian Leccese, ha tolto le deleghe all’assessore in quota FdI Mario Paone. In ogni caso, le ore passano e nel centrodestra c’è la consapevolezza di dovere chiudere il prima possibile.

LEGA E FI VOGLIONO 2 ASSESSORI

Questi sono i rumors provenienti dai corridoi della politica regionale. Altra cosa sono le richieste dei partiti per la nuova giunta Rocca. La Lega spinge per avere due assessorati, oltre alla presidenza dell’Aula, anche per dare spazio (insieme a Pasquale Ciacciarelli, rimasto fuori nonostante gli oltre 15mila voti presi nel collegio di Frosinone) anche a Tony Bruognolo, segretario del partito nella Città Metropolitana di Roma, e primo dei non eletti nella ex Provincia della Capitale. Tuttavia, è probabile che se il partito di Salvini ottenesse due assessori uno di questi dovrà essere donna: in questo senso circola il nome dell’eurodeputata Cinzia Bonfrisco, che nel 2024 vedrà scaduto il suo mandato.

Anche Forza Italia dovrà dare presumibilmente il suo contributo per raggiungere l’obiettivo delle 4 “quote rosa” in Giunta Rocca. Un problema in più per i forzisti, che sembravano certi di poter avere nell’esecutivo uno tra l’ex consigliere Giuseppe Simeone e il neo eletto Cosmo Mitrano. Il resto sarà tutto in mano a Fratelli d’Italia. La sanità dovrebbe tenerla Rocca almeno nella fase iniziale, anche se iniziano a montare le voci di un ripensamento, mentre per gli altri posti i nomi più ricorrenti sono quelli di Roberta Angelilli, Massimiliano Maselli, Fabrizio Ghera, Giancarlo Righini (che balla tra il Bilancio, l’Agricoltura e il Pnrr) e Laura Corrotti. Ma occhio perché oltre alle quote rosa Rocca dovrà stare attento anche alla rappresentanza di tutti i territori. Che non è un obbligo di legge ma aiuta a non crearsi subito problemi

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