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Gasbarra verso il Senato, ora D’Amato è in pole per la Regione. La Penna e Onorati scaldano i motori in provincia. Prima dell’assalto alla Pisana il centrodestra punta a blindare Latina 

Marco Battistini
Le alternative a D’Amato potrebbero essere rappresentate da due donne di area Pd, ma su posizioni moderate come Beatrice Lorenzin e Marianna Madia.
Agosto 14, 2022
Enrico Gasbarra

D’Amato fuori dal Parlamento ma ancora più in corsa per la Regione. Dalle riunioni che si susseguono al Nazareno per la composizione delle liste in vista delle politiche del 25 settembre, si comprende come il quadro sia in continua evoluzione. Tanto da cambiare le prospettive e le ambizioni degli aspiranti governatori del Lazio. Enrico Gasbarra si chiamerebbe di fatto fuori, una volta conquistato il seggio in Senato. Per lui ci sarebbe un posto blindato nella Capitale. Al contrario l’assessore alla Sanità sarebbe fuori gioco per Montecitorio, ma diventerebbe il più papabile per le Regionali. L’ascesa di D’Amato sarebbe inoltre favorita dall’appoggio annunciato da tempo di Carlo Calenda. Elemento importante che darebbe ulteriore linfa alla coalizione di sinistra-centro. Difficile che si possano ricreare le condizioni di un campo largo, dal momento che le posizioni di D’Amato sul termovalorizzatore, sono in netto contrasto con il M5S (con gli ambientalisti e con le frange più estreme della sinistra), ma sicuramente renderebbero più possibile un’intesa con il terzo polo centrista del duo Calenda-Renzi. Le alternative a D’Amato potrebbero essere rappresentate da due donne di area Pd, ma su posizioni moderate come Beatrice Lorenzin e Marianna Madia. Più defilato Daniele Leodori, fautore di un campo largo aperto a spezzoni di Forza Italia. Il suo progetto è tramontato dopo la rottura fra Pd e M5S e la fine del dialogo fra FI ed il centrosinistra. Per il vice di Zingaretti sembra prospettarsi una candidatura nell’Europarlamento.

DEM PONTINI OSSERVATORI INTERESSATI

La scalata di D’Amato in Regione favorirebbe il vertice dem pontino. Non è un mistero che di fatto l’assessore alla Sanità sia ben visto dalla corrente che esprime la segreteria provinciale e capeggiata dal consigliere regionale Salvatore La Penna. La macchina organizzativa si era messa già in moto nella prospettiva concreta delle primarie. Poi gli eventi (ed i tempi) hanno cambiato le carte in tavola. Ad ogni modo la coppia D’Amato-La Penna in provincia è apparsa affiatata in tutte le uscite pubbliche che si sono susseguite fra maggio e giugno. Nella provincia pontina La Penna è decisamente l’uomo forte dei dem. Oltre al proprio patrimonio di consensi personali, La Penna ha saputo costruirsi intorno una ‘rete’ importante con associazioni di categoria, sindacati e società civile. Ma soprattutto è il vero azionista di maggioranza del Pd pontino. Omar Sarubbo, il neo segretario provinciale, è di fatto sua espressione. Per non parlare dell’assessore regionale all’Agricoltura Enrica Onorati, da sempre vicina alle posizioni del consigliere regionale originario di Sezze.
A rendere più agevole il loro percorso verso La Pisana certamente anche la probabile candidatura di Enrico Forte in Parlamento. L’attuale presidente della commissione Trasporti della Regione Lazio dopo due consiliature chiuderebbe così la sua esperienza nella maggioranza che ha sostenuto Nicola Zingaretti per circa 10 anni.

I VOTI DI BOTTONI FORSE DECISIVI PER ZACCHEO

Nel capoluogo pontino però è la battaglia per le comunali ad essere al centro delle attenzioni. Come già ampiamente previsto Antonio Bottoni, che da poco più di due mesi ricopre il ruolo di responsabile del dipartimento provinciale ‘Politiche sociali e difesa dei consumatori’ di Fratelli d’Italia, ha pubblicamente annunciato il suo sostegno a Vincenzo Zaccheo. “D’accordo con il partito e come concordato con il senatore Calandrini, la mia candidatura a sindaco non ha più ragione di esistere -ha affermato Bottoni– per questo alle elezioni del 4 settembre, coerentemente con quanto avvenuto negli ultimi  mesi, e in linea con quanto fatto già in occasione del ballottaggio, sosterrò il candidato del centrodestra Vincenzo Zaccheo, invitando l’elettorato che ha voluto darmi fiducia lo scorso 3 e 4 ottobre, a fare altrettanto. Possiamo restituire Latina al buon governo del centrodestra, in cui Fratelli d’Italia avrà un ruolo di primo piano, sotto la guida autorevole di Vincenzo Zaccheo. Competenza, determinazione, amore per la città, di questo Latina ha bisogno dopo sei anni fallimentari di amministrazione Coletta e questo vuole essere Fratelli d’Italia. Io sono pronto a dare il mio contributo, insieme a Fratelli d’Italia, per ottenere uno storico risultato che permetterà di voltare pagina, dopo la disastrosa gestione Coletta e dopo la brutta pagina elettorale di ottobre”.
Il supporto di Bottoni, circa 300 voti nelle 22 sezioni chiamate al voto, può essere determinante per Zaccheo, impegnato come non mai ad assicurarsi una valanga di consensi nelle borgate. Il candidato sindaco da giorni sta battendo senza soste le zone più favorevoli, con il chiaro intento di chiudere la partita il 4 settembre. 

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