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Francesco De Angelis come un rullo, ma Pompeo non può arrendersi. Nessuna tregua nel Pd

Licandro Licantropo
La vittoria di Luca Di Stefano alle provinciali ha dato uno slancio a De Angelis che probabilmente neppure lui poteva immaginare. Adesso si sta muovendo lungo un percorso nel quale si vedono benissimo gli interlocutori
Dicembre 27, 2022
Francesco De Angelis

Il congresso si avvicina ma la sfida vera nel Pd sarà quella chi si giocherà alle regionali del Lazio più che della Lombardia. Nel Lazio, roccaforte del centrosinistra da dieci anni, ci sono Nicola Zingaretti, Alessio D’Amato, Daniele Leodori, Bruno Astorre, Claudio Mancini, Goffredo Bettini e un’intera classe dirigente che sa di giocarsi tutto. In questa cornice c’è la provincia di Frosinone, divisa tra il correntone maggioritario di Francesco De Angelis e l’area di Antonio Pompeo.

Non ha molto senso continuare a ragionare sul risultato delle recenti provinciali, che ha premiato De Angelis e sorpreso Pompeo. Quest’ultimo deve riorganizzarsi in fretta, sia per le regionali che per le comunali di Ferentino: il suo feudo elettorale e politico è “sotto attacco”.

FRANCESCO DE ANGELIS COME UN RULLO: COSA STA SUCCEDENDO

La vittoria di Luca Di Stefano alle provinciali ha dato uno slancio a Francesco De Angelis che probabilmente neppure lui poteva immaginare. Adesso si sta muovendo lungo un percorso nel quale si vedono benissimo gli interlocutori. A cominciare dallo stesso neo presidente della Provincia: l’impatto di Luca Di Stefano è stato molto forte e questo fa capire che avrà un ruolo importante per diversi anni. In orbita Pd naturalmente. De Angelis ha rinsaldato le file di Pensare Democratico.

A tutte le prossime manifestazioni ci saranno, contemporaneamente, Sara Battisti, Mauro Buschini e Barbara Di Rollo. Sara Battisti cerca la conferma come consigliere regionale e Francesco De Angelis farà di tutto per centrare l’ennesimo obiettivo. Mauro Buschini per mesi era stato all’angolo. Perfino quando ha iniziato la campagna elettorale per le regionali si capiva che il freno a mano era stato tirato. Poi la svolta dell’elezione al vertice dell’Egato dei rifiuti. Da quel momento in poi è cambiato tutto e gli equilibri sono stati ripristinati. Oggi Buschini rappresenta uno degli anelli fondamentali della catena vincente del Pd negli enti intermedi. Gli altri sono Francesco De Angelis (Consorzio industriale), Lucio Migliorelli (Saf), Luca Di Stefano (Provincia).

Barbara Di Rollo per ancora un mese e mezzo sarà consigliere regionale. Ma è entrata di diritto nel club ristretto dei fedelissimi di De Angelis per il suo ruolo a Cassino: alleata-avversaria del sindaco Enzo Salera, individuato da Pensare Democratico come il vero regista di un’operazione politica che mirava a mettere in minoranza Francesco De Angelis. Il Comune di Cassino resta un fronte caldissimo perché Enzo Salera la partita l’ha comunque giocata fino in fondo ed è intenzionato ad andare avanti. Con Antonio Pompeo.

Alle regionali c’è bisogno di un partito unito per far scattare il quorum necessario all’elezione di un consigliere. Se una parte (Base Riformista) dovesse disimpegnarsi, sarebbe complicato raggiungere ugualmente l’obiettivo. Su questo tasto Pompeo deve insistere molto, ma è indispensabile un risultato di rilievo alle regionali per poi giocarsi la partita al congresso. Stefano Bonaccini, con il quale Pompeo è schierato, ha ripetuto perfino in queste ultime ore che il nuovo corso vedrà il ridimensionamento delle correnti e l’avanzata degli amministratori locali. In ogni provincia il tema congressuale sarà soprattutto questo. Ma Pompeo deve fare attenzione anche a Ferentino, dove Pensare Democratico sta probabilmente pensando ad un ribaltone clamoroso. Magari puntando tutto su Piergianni Fiorletta. Alla fine Luca Di Stefano ha vinto per una manciata di voti ponderati e questo vuol dire che Luigi Germani è stato in partita fino all’ultimo. Una partita comunque combattuta tra De Angelis e Pompeo. Perciò le regionali saranno dirimenti: Sara Battisti e Antonio Pompeo. Entrambi pronti a contare voti e preferenze. Non può esistere un’altra strada.

LEGA IN CONTINUITÀ ALLA PROVINCIA

L’appoggio dei consiglieri della Lega al nuovo corso di Luca Di Stefano alla Provincia non sposta di un millimetro la situazione. Il Carroccio ha appoggiato Antonio Pompeo allo stesso modo: Luca Zaccari presidente del consiglio, deleghe operative ad Andrea Amata e a Gianluca Quadrini. Adesso si continua con un altro presidente alla guida della Provincia e con un Pd che potrebbe non essere unito perché si è spaccato tra Germani e Di Stefano in campagna elettorale.

Non è mutato nulla. Il centrodestra rinuncia sul nascere ad ogni possibilità di cercare di ricucire per trovare l’unità. Fino alla prossima estate non succederà niente perché ci sono le regionali e poi le comunali. Per esempio ad Anagni, Ferentino e Fiuggi. Anche in tal caso però attenzione alle regionali del Lazio. La coalizione di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi perde ininterrottamente dal 2013. Stavolta non può permettersi passi falsi che avrebbero comunque un impatto politico non di poco conto. In Ciociaria bisognerà vedere quanti consiglieri regionali saranno eletti da Fratelli d’Italia, dalla Lega e da Forza Italia. I conti si faranno in questo modo.

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