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Egato colpito e affondato. Il fallimento del Partito Democratico e la sconfitta di Mauro Buschini

Licandro Licantropo
Giugno 9, 2023
Mauro Buschini, presidente Egato (Foto S. Desiato)

L’intero sistema degli Egato è fallito sul nascere e l’annullamento degli atti che hanno consentito la costituzione di quello di Frosinone rappresenta la pietra tombale sul progetto voluto (e strombazzato) dall’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. L’errore sui calcoli che hanno portato alla ponderazione dei voti sono stati dovuti sicuramente alla fretta. Come sono andate le cose è notorio. Zingaretti decide di candidarsi alla Camera e si dimette da Governatore. Il vicepresidente Daniele Leodori si ritrova a dover deliberare sui cosiddetti Enti di gestione degli ambiti territoriali ottimali dei rifiuti. Uno per provincia, più quello di Roma Capitale. Si tratta di enti elefantiaci e costosi, che in tanti già definiscono dei “carrozzoni”. Dovrebbero prendere il posti dei Comuni nella gestione di alcuni servizi del ciclo dei rifiuti. A fine novembre Leodori decide di portare a termine l’iter e c’è il via libera alla delibera annullata ieri in autotutela dalla giunta Rocca. E’ in quel momento (tra fine novembre e inizio dicembre) che la situazione si avvita. Perché alla fine si va avanti soltanto per Frosinone, mentre negli altri casi si decide (opportunamente) di rinviare il tutto di qualche mese. Dopo la campagna elettorale, anche per una forma di rispetto istituzionale nei confronti del futuro Governo. Mauro  Buschini, consigliere regionale in scadenza, viene eletto presidente dell’Egato di Frosinone e questo consente al Pd di schierare alle elezioni sia Sara Battisti (nel frattempo diventata numero due di Pensare Democratico, dopo Francesco De Angelis) che Antonio Pompeo. Però i problemi cominciano subito: Fratelli d’Italia non partecipa alla votazione, la Lega si spacca clamorosamente e questo porta all’espulsione di Gianluca Quadrini dal partito. Il clima non è dei migliori e non può essere diversamente: la stagione dei dieci anni di Zingaretti al vertice della Regione sta terminando, la campagna elettorale infuria, i colpi bassi non mancano. Mauro Buschini decide di andare avanti, ma sul bilancio diversi sindaci del Pd si mettono di traverso. Fra i quali Enzo Salera (Cassino). Ad un certo punto ai Comuni vengono recapitate le lettere con le quali l’Egato chiede delle somme per costituire il Fondo. E’ quella la goccia che fa traboccare il vaso. I sindaci protestano e allora in Regione comincia a farsi strada l’idea di azzerare l’Egato. Il Partito Democratico non prova neppure ad appoggiare la posizione di Mauro Buschini perché si rende conto che l’intera operazione era stata pensata male e finita peggio. L’annullamento della delibera dello scorso novembre è la conseguenza di una confusione politica che ha determinato l’intera situazione.

A questo punto però, terminata la stagione della riorganizzazione, la giunta regionale di Francesco Rocca deve dare qualche segnale chiaro in Ciociaria. Sui rifiuti innanzitutto: in particolare nella procedura di individuazione della discarica. Da due anni e mezzo la provincia di Frosinone deve smaltire fuori territorio la propria immondizia, con un aumento dei costi che si sta già riverberando sui Comuni, sulle imprese, sulle famiglie e sui cittadini. Quando la Sinistra (che ha governato il Lazio per dieci anni) “cinguetta” sulla differenza tra comandare e amministrare, dovrebbe ricordare i propri fallimenti nella fase dell’ordinaria amministrazione. Un esempio su tutti: i rifiuti. 

Francesco Rocca deve provare ad andare oltre e chiedere risposte vere sulla Stazione dell’Alta Velocità tra Ferentino e Supino, sulla riperimetrazione del Sin Valle del Sacco, sul potenziamento delle reti digitali. Tutti argomenti sui quali Nicola Zingaretti si era impegnato pubblicamente. Con risultati concreti praticamente inesistenti. L’assessore Pasquale Ciacciarelli (Lega) e i consiglieri Daniele Maura e Alessia Savo (Fratelli d’Italia) non mancheranno di tenere altissima la concentrazione su queste tematiche. C’è infine la questione della sanità. La stagione del Covid è archiviata, si tratta di dare seguito agli impegni presi in campagna elettorale. Iniziando da una riorganizzazione del sistema dei Pronto Soccorso. Ma per quanto riguarda la provincia di Frosinone, il tema sicuramente più importante è quello dell’attrattività. Nel senso che abbiamo bisogno di una sanità che spinga i professionisti più bravi a venire in Ciociaria. Il merito e le competenze possono fare la differenza a patto che finalmente si ponga fine ad una telenovela interminabile: il riconoscimento del Dea di secondo livello all’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone. Alcune cose sono state fatte, altre restano da mettere a sistema. Soltanto con reparti di eccellenza per la cura di determinate patologie sarà possibile effettuare il salto di qualità. Non a caso Alessia Savo, presidente della commissione sanità, sta lavorando su tutto ciò. Le priorità della provincia di Frosinone sono queste e la Regione Lazio può dare una spinta notevole.