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Da Regione e Acea un decalogo per risparmiare acqua, ma lo sperpero sono le perdite idriche!

Cesidio Vano
Zingaretti promuove la campagna per sensibilizzare gli utenti ma dimentica di bacchettare i gestori
Luglio 20, 2022
Nicola Zingaretti

Zingaretti ed Acea promuovono una campagna di comunicazione per invitare i cittadini ad un uso responsabile dell’acqua ma dimenticano che il principale spreco della risorsa idrica nel Lazio (e non solo nel Lazio) viene proprio dalle perdite degli acquedotti pubblici che ai cittadini costano così il triplo, se non il quadruplo, del dovuto.
L’iniziativa della Regione prende piede evidenziando la particolare emergenza climatica che sta investendo tutta Italia. Regione e azienda romana di gestione idrica si fanno quindi promotrici di un ‘decalogo’ di regole a cui attenersi per risparmiare acqua: sono le stesse che tutti i gestori idrici, copiandosi a vicenda, propinano negli ultimi 10 anni e all’inizio di ogni stagione estiva (più o meno siccitosa) agli utenti: come se lo sperpero di risorse idriche sia solo colpa di chi non chiude il rubinetto mentre si lava i denti, sciacqua i piatti prima di metterli nella lavastoviglie e non riutilizza l’acqua in cui ha sciacquato l’insalata per innaffiare i gerani sul balcone. Inezie.
Sì, inezie. Perché nella regione Lazio il più grande sperpero di acqua lo fanno proprio i gestori idrici, sempre prolifici di consigli agli utenti, – che si tratti di Acea, Acqualatina, Talete o le altre centinaia di gestioni ancora comunali – con le ingenti perdite dalla rete di adduzione e di distribuzione, con i ritardi o i mancati interventi di manutenzione e bonifica, con i famelici costi di gestione e con tariffe a metro cubo ormai degne dei migliori petrolieri (a quando l’acqua comincerà ad essere computata in barili?)
Mediamente nel Lazio più della metà della risorsa immessa negli acquedotti (e siamo generosi nel concedere questa stima) finisce per rinvigorire le ortiche. Con ‘eccellenze’ nelle province, come Frosinone e Latina. Solo qualche mese fa, Legambiente ha ricordato che, se nella Città metropolitana di Roma c’è il 38% di acqua persa in rete (una media comunque superiore a quella nazionale), nella provincia di Frosinone (gestore Acea Ato 5) e nella provincia di Latina (gestore Acqualatina) le perdite superano, in entrambi i casi, abbondantemente il 70%. A Rieti, la dispersione supera il 62%; a Viterbo il 34%.
I cittadini del Lazio sostengono con le bollette le spese necessarie a pompare nelle tubature il doppio (se non il triplo) dell’acqua che ricevono ai rubinetti e su quel misero 30% (a volte anche il 25 come a Frosinone fino al 2020!) debbono pure stare attenti a fare economia, accendendo la lavatrice solo a pieno carico! O debbono rinunciare a un rilassante bagno in vasca preferendo una veloce doccetta che così si risparmia!

“La Regione Lazio ha declinato un decalogo di comportamenti responsabili – ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti -, frutto della collaborazione con Acea Gruppo, per sensibilizzare i cittadini all’utilizzo consapevole e corretto dell’acqua: questa risorsa vitale. Dieci punti che indicano come usare l’acqua al meglio nelle azioni quotidiane che compiamo, dall’igiene personale alla preparazione del cibo, con le indicazioni sul risparmio annuale ottenuto da ogni utilizzo attento. Con piccoli accorgimenti quotidiani, possiamo evitare gli sprechi, seguire buone pratiche di sostenibilità e anche risparmiare sulla bolletta. Perché non provarci? Si può. Ognuno di noi può fare la propria parte!” ha concluso Zingaretti, nel presentare la campagna.

Viene da chiedersi quando anche Acea e gli altri gestori inizino a fare bene la loro. Perché se i cittadini di Frosinone, Latina e Rieti – per quando obbedienti e disciplinati al decalogo estivo – possono intervenire solo sul 30% dell’acqua prelevata da pozzi e sorgenti! Sono, invece, proprio i gestori che dovrebbero rimboccarsi le maniche e tagliare le perdite sul restante 70%. Allora sì che potremmo anche scaricare, senza sensi di colpa, lo sciacquone ad ogni sacrosanta minzione.