Sul futuro termovalorizzatore di Roma, Roberto Gualtieri stila un cronoprogramma. “Sarà pronto tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027, con qualche mese per andare a regime. Essendoci una gara, è possibile anche anticipare i tempi ma quello è il tempo massimo e noi siamo per correre“, ha spiegato il sindaco e commissario straordinario al Giubileo, durante l’assemblea generale di Unindustria alla Nuvola dell’Eur. Il progetto voluto da Roberto Gualtieri resta controverso, ma il primo cittadino della Capitale tira avanti nonostante le proteste: “Roma usa già i termovalorizzatori, ma quelli degli altri. Paghiamo gli altri per fare energia con i nostri rifiuti e paghiamo il trasporto. Fare il termovalorizzatore è una cosa di buon senso: c’è una gara in corso e ci saranno offerte per la realizzazione“. Il sindaco capitolino ha poi elencato alcuni dettagli del progetto. “Il termovalorizzatore avrà le tecnologie più avanzate al mondo. Non si farà solo energia, ma dalle ceneri ricaveremo materiali da costruzione. Con i residui della termovalorizzazione faremo strade e marciapiedi e con il biometano prodotto dai biodigestori ci faremo andare i mezzi di Atac“, ha spiegato Gualtieri.
AMA IN AZIONE
Nel frattempo la municipalizzata dei rifiuti è all’opera per potenziare la raccolta. Ama ha infatti messo a bando “circa 600 mila tonnellate di rifiuti per 36 mesi, con una gara che stiamo facendo gestire dalla centrale di committenza di Invitalia, costruita e bandita prima del 24 dicembre, quando un incendio ha colpito il Tmb di Malagrotta. La gara tiene conto di un incremento del 25 per cento che stimiamo per il periodo giubilare di circa 200 mila tonnellate, il valore più o meno è di circa 500 milioni di euro nell’arco di 36 mesi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio di amministrazione di Ama, Daniele Pace, intervenendo in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. La quantità di rifiuti gestita dal Tmb di Malagrotta oggi fuori servizio “sta fuori dalla gara perché quando l’abbiamo bandita ancora funzionava, quindi non c’era necessità di mettere a bando quella quantità di rifiuto”, ha concluso Pace.