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Conflitto russo-ucraino e la schifosa mattanza dei bambini

Alberto Fraja
Le truppe russe sono entrate per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv. Solo ieri i morti sono stati 2mila, di cui 100 bambini
Marzo 5, 2022
guerra-ucraina-russia-bambini morti- strage bambini
L'orrore della guerra

La cosa più orribile di una guerra è la strage delle persone inermi. Quella più schifosa è la mattanza dei bambini. In due anni di guerra bosniaca di pargoli ne morirono 15mila circa a tacere delle migliaia di essi rimasti orfani, mutilati, sofferenti. Durante i 55 giorni della guerra in Iraq, i «missili intelligenti» e le «bombe chirurgiche» degli americani cadendo su Baghdad uccisero 32.195 marmocchi (sono dati certi perché forniti dalla fonte meno sospettabile: il Pentagono). Massimo Fini direbbe che “i bambini innocenti per definizione, sono la maggior obiezione alla guerra, soprattutto all’orribile guerra moderna che, a causa delle armi tecnologiche, fa scempio di civili innocenti”.

Solo ieri duemila morti, di cui 100 bambini

A questa drammatica regola non fa eccezione il conflitto in Ucraina. Ieri le truppe russe sono entrate per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv, sul Mar Nero, a metà strada tra Kherson, caduta nei giorni scorsi, e Odessa. Le bocche di fuoco dello zar del Cremlino hanno causato (lo ha detto Serhiy Chernov, presidente del consiglio regionale di Kharkiv, in videocollegamento con il summit delle regioni in corso a Marsiglia) più di 2.000 morti di cui oltre 100 bambini. Questi ultimi si aggiungo no alle altre povere creature passate a miglior vita nei giorni scorsi. Save the Children ha avvertito che 7,5 di essi è in pericolo di vita e di futuro.

Auto con scritto ‘bambini’ nella speranza che i russi non sparino

Non è tutto. La birraglia di Putin a quanto pare non si limita a sparacchiare sui minori. Li arresta pure. E’ accaduto a quegli infanti che stavano deponendo fiori e un disegno per la pace davanti all’ambasciata ucraina. E le lacrime di una di queste bimbe sono la raffigurazione di quanto, per i più piccoli, tutto questo sia incomprensibile. Eppure accade. Come accade che chi si metta in viaggio verso la frontiera russa scriva sui vetri della propria auto ‘bambini’ nella speranza che i soldati russi non sparino contro una macchina che a bordo ha piccole vite innocenti. E accade anche, anzi è accaduto, che alcune madri nell’assalto ai treni della fuga, lancino i propri marmocchi in avanti sulle braccia di altre mamme per evitare che vengano schiacciati dalla folla assiepata sui binari.

Scene agghiaccianti

Molti bimbi ucraini ce l’hanno fatta a salvarsi. Ora si riposano nei centri d’accoglienza dei paese confinanti. Piccoli costretti in un attimo a diventare adulti come la bimba al confine ungherese che porta in braccio il proprio fratellino. C’è poi il padre che culla il figlio appena nato nei sotterranei dell’ospedale di Kiev. E c’è infine un pezzo d’Italia in questo maledetto mosaico di sangue. L’uomo e la donna arrivati a Kiev per portare in Italia la bambina di nove anni appena adottata. Sono arrivati in Moldavia grazie a un convoglio organizzato dall’ambasciatore italiano. Ma nell’inferno sono rimasti altri 120 orfanelli che aspettavano di essere adottati da copie del nostro Paese. Pitzinnos in sa gherra. Quanto di peggio si posa immaginare.

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