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Alatri, Lorenzo D’Antò vince il concorso di “Primo Flauto” nell’orchestra dell’Arena di Verona

Martina Arduini
L’esperienza del giovane musicista evidenzia che c’è anche un’altra Alatri oltre a quella delle tragiche vicende degli ultimi anni.
Ottobre 13, 2023
Lorenzo D'Antò (Foto: official website D'Antò)

Lorenzo D’Antò, 27 anni di Alatri è il vincitore del concorso di Primo Flauto nell’orchestra dell’Arena di Verona, dove già si esibiva da due anni e dove adesso “lavorerà” con un contratto a tempo indeterminato. Lorenzo ha già suonato nei più prestigiosi teatri del mondo, come la Scala di Milano o l’Opera di Roma sotto ‘le bacchette’ di Myung-Whun Chung, Claus Peter Flor, Daniel Oren e tanti altri.

Una passione che – come ci racconta – ha sin da quando è piccolo e che ha le sue radici proprio nella città dei Ciclopi: “Ho iniziato il mio percorso ad Alatri nella scuola media sperimentale a indirizzo musicale Dante Alighieri. In seconda media sono stato ammesso al conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Ho studiato lì per ben 7 anni. In seguito mi sono spostato presso il Conservatorio di Roma e poi presso l’Accademia Nazionale Santa Cecilia e l’Accademia Chigiana di Siena. Ho poi perfezionato il tutto con un master in Svizzera, a Lugano. Questo traguardo è frutto di tanto studio ed esperienze orchestrali giovanili e professionali. Già da due anni suonavo nella fondazione dell’Arena di Verona, che in inverno si esibisce nel teatro Filarmonico e in estate proprio in Arena. Ora vincendo il concorso, dopo che la commissione esaminatrice mi ha votato, lavorerò qui a tempo indeterminato. Una grande soddisfazione.”

Orgoglioso e grato alla sua città, che oggi purtroppo ha attorno a sé un’aura nera data da un susseguirsi di eventi che sono stati sulle prime pagine dei giornali per mesi. Gli omicidi di Emanuele Morganti e Thomas Bricca, droga, risse, corse folli in auto. Eventi che inevitabilmente ne hanno “macchiato la reputazione”.

Il traguardo raggiunto da Lorenzo ci fa guardare altrove. Che Alatri è anche altro. Ci sono giovani che in questa città hanno messo le basi per il loro futuro, e proprio da qui sono partiti raggiungendo traguardi altissimi. Nell’arte, nello sport (basti guardare a Davide Alviti, campione d’Italia nel basket con l’Olimpia Milano), nelle scienze. Grazie alle scuole, agli insegnamenti, ai sani principi di chi la abita.

Proprio Lorenzo, ci ha dato un ottimo spunto di riflessione sulla questione.

“Tempo fa parlando con alcuni colleghi di orchestra, mi sono sorpreso nello scoprire come riuscivano a risalire alla mia città solo per questi eventi. Come si dice: ‘Fa più rumore un ramo che cade che una foresta che cresce’. Anche se non ho vissuto molto la città in quel periodo (degli omicidi ndr.) per via del lavoro, credo che servirebbe attingere alla cultura per far ricredere le persone. Perché non ci conoscono, non conoscono i nostri talenti, la nostra accoglienza e generosità d’animo. Alatri è piena di valori che bisognerebbe far scoprire e riscoprire. Ad esempio attraverso il turismo, tramite gli eventi culturali. Ne cito uno che è il Festival del Folklore, dovrebbero essercene molti di più, proprio perché queste manifestazioni scacciano via i luoghi comuni. La cultura, di cui noi siamo pieni, è il punto da cui partire per valorizzarci”.

Un consiglio per gli altri giovani che, come te, rincorrono il proprio sogno?

“In ogni ambito il consiglio che mi sento di dare è la perseveranza, crederci sempre, non mollare la presa. Prepararsi adeguatamente perché il livello è sempre alto. Non si è infatti gli unici ad avere sogni. Questo è stato per me un grande insegnamento. Non bisogna pensare solo alla propria individualità, perché ci sono tante persone piene di talento, e quindi migliorarsi sempre”.

E tu, come ti vedi in futuro?

“Un sogno da quando sono piccolo è diventare professore d’orchestra. Spero anche di suonare il più possibile, ovunque, in giro per il mondo, facendo concerti da solista. Non mi precludo nulla!”

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