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Zingaretti e De Angelis: uno dei due è di troppo per una chance europea. Tra gli arbitri anche Daniele Leodori

Licandro Licantropo
Agosto 26, 2023
Francesco De Angelis e Nicola Zingaretti

Il settimanale L’Espresso ha scritto giorni che dentro il Pd la guerra ad Elly Schlein continua, ma in silenzio, perché ci sono le europee. Alla segreteria viene rimproverata la mancanza di dialogo. L’Espresso evidenzia: “Anche tra i più dialoganti che ancora non hanno digerito la sostituzione di Cuperlo alla guida della Fondazione del Pd e la promozione di Nicola Zingaretti”. L’ex presidente della Regione Lazio e attuale deputato viene citato anche in un altro passaggio, quello riguardante le candidature alle europee. Il settimanale non ha dubbi: “E’ tutta interna alla segreteria una guerra di ombre cinesi. Le più larghe quelle di Dario Franceschini che insieme a Andrea Orlando e Nicola Zingaretti oscurano il tentativo di Schlein di “rivoluzionare” il partito. Tre nomi che dopo averla sostenuta l’hanno messa di fronte al muro del regolamento che impone candidati perdenti e “cacicchi” che proprio la segretaria aveva promesso di estromettere. Le liste devono essere votate dal due terzi della direzione. Un gioco tutto interno ai do ut des al quale la segreteria in stato d’assedio tenterà nei prossimi mesi di sottrarsi”. Dunque Nicola Ziungaretti esercita comunque un’influenza all’interno della segreteria nazionale del Pd. Anche in provincia di Frosinone? Lo scopriremo nei prossimi mesi. Poco più di un anno fa è stato proprio Nicola Zingaretti ad imporre il cambio di candidato sindaco alle elezioni comunali del capoluogo. Quando Mauro Vicano (per mesi designato in pectore) venne accantonato per lasciare spazio a Domenico Marzi. A Francesco De Angelis non rimase che rispondere “Obbedisco”. Oggi che De Angelis potrebbe cercare una candidatura alle europee (ovviamente eleggibile), cosa farebbe Zingaretti? Si tratta di un punto fondamentale anche negli equilibri ciociari del partito.
Francesco De Angelis è presidente del Consorzio industriale regionale unico fortemente voluto da Zingaretti quando era Governatore. Adesso però quella poltrona traballa. In primis perché alla Regione Lazio c’è stato un cambio della guardia non indifferente. Con Francesco Rocca (Fratelli d’Italia) al timone, alla guida di una coalizione di centrodestra. Inoltre da qualche settimana Francesco De Angelis è il presidente del Pd nel Lazio. Un ruolo conquistato sul campo a suon di record di preferenze. Ma un ruolo sicuramente politico, anche se più istituzionale rispetto a quello operativo del segretario regionale Daniele Leodori. Però nelle stanze delle segreterie politiche nazionali e regionali di Fratelli d’Italia più di qualcuno ha fatto notare: “Certo che è difficile da spiegare perché il presidente regionale del Pd sia contemporaneamente il numero uno del Consorzio industriale del Lazio, Regione che ora amministriamo noi”.

Si tratta di politica. Ma a pesare sulla guida del Consorzio ci sono le mire di diverse associazioni imprenditoriali, anche se questo è un altro discorso. Francesco De Angelis non è uno qualunque nel Pd regionale. La candidatura alle europee potrebbe starci, ma ci punta anche Nicola Zingaretti. Da quello che succederà nei prossimi mesi capiremo gli equilibri provincial-regionali del Pd. Dopo che dodici mesi fa nel proporzionale fu blindato Matteo Orfini, lontano sia da Zingaretti che da De Angelis. Le liste per le europee devono essere votate dai due terzi della direzione nazionale. Il Pd, secondo attendibili previsioni, eleggerà dai 17 ai 19 parlamentari europei. La formazione della lista nella Circoscrizione Centro sarà il primo banco di prova per il segretario regionale Daniele Leodori. Ma si capirà pure il ruolo di Nicola Zingaretti, che nei dieci anni da Governatore ha potuto contare su Francesco De Angelis sempre e comunque. Da un anno però Zingaretti ha preso un’altra strada. Come deputato semplice, però, non riesce ad incidere e forse è per questo che sta accarezzando l’idea di tornare in Europa, dove è già stato. Anche per Francesco De Angelis la candidatura alle europee servirà per capire se le scelte del recente passato hanno avuto un senso oppure no. Dipenderà da Nicola Zingaretti. Ma pure da Daniele Leodori.